Le persone sensate da mesi dicono di rinviare le elezioni, quantomeno il referendum. Non casca il mondo se si votasse per il referendum in primavera invece che il 21 settembre. Non è una questione di vita o di morte. Peraltro, al contrario di cosa ne possano pensare i fautori del Si, il taglio dei parlamentari è un risparmio irrisorio (le spese del referendum sono forse maggiori) e non appassiona la gente. Mettere a repentaglio la salute degli italiani per farli votare non su monarchia o repubblica, ma sul taglio dei parlamentari, non è proprio il caso. Rinviatelo, nessuno ne sentirà la mancanza. E se è il caso rinviate pure le elezioni regionali. Anche in quel caso non morirà nessuno se invece che a settembre si votasse in primavera. Anzi i consiglieri uscenti sarebbero pure contenti. La salute viene prima del referendum e delle elezioni regionali e comunali.
Felice Antonio Vecchione