Preso atto che “’quelli” sono inarrivabili, che la squadra è buona come ce l’abbiamo per un quinto-sesto posto dignitoso, forse non era il caso di spendere per calciatori che non ci avrebbero fatto battere i soliti noti.
In primo luogo, un presidente imprenditore cui sta a cuore la società investe e quindi rischia soldi suoi e risorse attinti, in primis, dal suo portafoglio per far crescere l’impresa.
Io avrei auspicato di non fare acquisti di rilievo, top ecc… (e quindi evitato tarantelle sgradevoli e ridicole) ma che avrei investito una buona parte di denaro come appresso. Che ci saremmo dovuti accontentare della compagine così come era con qualche piccolo ed intelligente aggiustamento ma che più importante ancora era investire in un progetto solido di lungo periodo e necessario a far crescere la squadra e tutto l’ambiente.
L’intento sarebbe stato quello di porre in essere un progetto pianificato a tavolino:
1. Ufficio stampa per le relazioni con il pubblico gestito da professionisti della comunicazione;
2. Una sede istituzionale che si possa definire tale del Calcio Napoli;
3. Staff impiegatizio: segreteria, segretario particolare e portavoce del presidente;
4. Un Direttore Sportivo di livello;
5. Pianificazione del progetto della società di medio-lungo periodo in 3 punti:
a) Centro sportivo e organigramma di confluenza giovani più ampio di quelli che una volta erano i “pulcini” compreso di foresteria ed annessi;
b) Scuola calcio gestita da ex calciatori del Napoli e da professionisti in tema di educazione fisica;
c) Ausilio di osservatori nazionali ed internazionali per super visione soprattutto dei giovanissimi da annettere al progetto nonché le segnalazioni di calciatori finiti a seconda della bisogna;
La ricerca di uno o più sponsor e/o catena di imprenditori per finanziare se non il tutto almeno una buona parte delle opere da realizzare.
Il presidente si impegnerebbe ad avere contatti ufficiali con la tifoseria Ultras periodicamente ed anche su richiesta da parte dei rappresentanti la tifoseria più affezionata ma soprattutto identificata ed accreditata al fine di concordare, tranquillizzare e organizzare non solo il tifo sugli spalti ma anche un nuovo approccio che non ci era mai stato soprattutto al fine di eliminare l’anomala assenza dagli spalti.
La logica di tutto questo scritta di getto e senza esserci consultati con chi ne capisce e ne mastica più di noi è che per indossare il vestito bianco di seta cinese pregiato per presentarti al cospetto dell’ultimo Imperatore, devi farti necessariamente prima la doccia. Per battere “quelli” occorre ben altro e la cosa non è imminente, nel frattempo mi sarei fatto una bella doccia.(s.v.)