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Sono 6 i vincitori del progetto di riscrittura ambientale Temporary Signs, di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21

 

Sono 6 i vincitori di Temporary Signs, l’open call di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 che pone in dialogo i giovani artisti under 35 con la città e il suo tessuto socio culturale attraverso opere site-specific di riscrittura ambientale. Il progetto è stato promosso dal Comune di Parma in partnership con l’associazione GAI – Giovani Artisti Italiani, e con la collaborazione di BJCEM – Association Internationale pour la Biennale des Jeunes Créateurs d’Europe et de la Méditerranée.

Delle 27 proposte, appartenenti a tutti campi dell’arte contemporanea, la Giuria di Esperti ne ha selezionate 6 che riceveranno un premio in denaro, tra i 6.000 e i 23.000 euro a seconda del progetto, che permetterà agli artisti di realizzare l’opera, trascorrere un periodo di residenza d’artista a Parma per ultimarla e posizionarla nel sito prescelto.

Il primo premio va ad Alessandro Tricarico dell’Associazione Rizoma e al suo progetto a metà strada tra street art e fotogiornalismo: De d’la da l’acqua – Gente d’Oltretorrente, una “ricognizione antropologica” all’interno della comunità del quartiere dal quale il progetto prende il nome, per coglierne le peculiarità, entrando in confidenza con i suoi abitanti, ascoltando e trascrivendo le storie, i metaforici “mattoni” che ne definiscono l’identità. Le gigantografie degli scatti più significativi saranno poste sulle pareti di Parma in un percorso che dal centro cittadino conduce il visitatore alla scoperta non solo delle installazioni ma anche degli scorci del quartiere.

Al secondo posto ex aequo: Giacomo Gerboni con la scultura Le migliori intenzioni e Giordano Magnani del collettivo Studio Tonnato con l’installazione luminosa Resteranno le fiamme.

La prima è una grande catapulta non azionabile in legno posta nel parco del quartiere San Lazzaro di Parma che vuole diventare innesco di dinamiche inedite al fine di valorizzare il parco e la comunità che quotidianamente lo vive.

Il collettivo Studio Tonnato esplora le possibilità di creazione di luoghi del ricordo con una scenografia di neon. Oggetto del progetto è il Cinema Trento, vecchio polo di aggregazione, ora unicamente luogo della memoria.

Francesca Giannini del gruppo informale FDA&FG con il progetto Parma qua e là, pensato per reinterpretare il Ponte di Mezzo, si classifica al quarto posto. Composta da cartelli, una stazione di registrazione e un binocolo, l’installazione rende il transito sul ponte – vissuto solitamente come passaggio – una vera e propria esperienza.

La quinta classificata è Beatrice Ciacchella del collettivo Domani, Fiume che con la sua installazione Transumanza celebra un fenomeno semplice e radicato nella tradizione di Parma che ogni anno desta stupore, curiosità e una leggera malinconia. Un piccolo gregge di pecore dorate sarà posizionato nell’alveo del torrente, in prossimità del Ponte Verdi, e dialogherà per contrasto con la cultura cittadina dei complessi monumentali dai quali è circondata, come il Palazzo della Pilotta e il Parco Ducale.

Ai progetti vincitori si aggiunge quello di un’artista appartenente al network BJCEM, di cui il Comune di Parma è socio: Chinyanga Munotida, dal Regno Unito, con la sua installazione sonora What’s on your mind? Il progetto vuole rendere gli abitanti di una città una componente attiva e sostanziale all’interno del processo creativo che sta alla base di una performance/installazione pubblica. Munotida lavorerà con il pubblico attraverso workshop, che utilizzeranno la tecnologia Silent-Disco, per scoprire luoghi dimenticati, indagarne la storia e creare un’esperienza sonora interattiva e sociale.

 

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