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Recital Salvatore Satta – Bocheteatro

La Compagnia Bocheteatro, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Nuoro, presenterà in Piazza Satta a Nuoro lo spettacolo dal titolo “…Sulle orme di Salvatore Satta” il giorno domenica 02 Agosto alle ore 20:30, un recital di letture tratte da opere di Salvatore Satta. In scena l’attore Giovanni Carroni con le musiche dal vivo del maestro Gianpaolo Selloni.

Le letture sono tratte dal capolavoro “Il giorno del giudizio” e dall’epistolario di Satta con la moglie Laura Boschian: lettere tratte dal libro curato da Angela Guiso “Mia indissolubile compagna” e da “Padrigali mattutini”. Tutti i volumi sono editi dalla casa editrice Ilisso di Nuoro.

Una compagine tutta nuorese per ricordare il grande scrittore, a due passi da casa sua, in occasione dei 45 anni dalla scomparsa dello scrittore, morto a Roma il 19 aprile 1975, in questa  stessa data, un anno dopo, morirà anche la sua “indissolubile compagna” Laura Boschian.

“Il sommo Salvatore Satta rimane croce e delizia per tutti noi nuoresi. Perché non c’è nulla di più sofferto per un nuorese parlare di Nuoro. E’ mettere il dito nella piaga, affondare il coltello nella carne viva, è puro masochismo. Nel sublime e terribile passaggio dedicato a Pietro Cocco, nel “ll giorno del giudizio”, che a Milano era stato appena derubato di tutti i suoi averi Satta scrive: “Nello spaventoso turbinio, c’era un punto soltanto, ed era Nuoro. Nuoro era la realtà del mondo, e i suoi occhi bovini non vedevano altro. Era la realtà morale, il luogo e il giorno del giudizio. La coscienza che si è fissata nelle pietre e nelle persone”.

Da quella realtà nuorese non si è salvato neppure Salvatore Satta, che nella prima pagina della seconda parte del romanzo mai ultimata, purtroppo per noi e per il mondo, scrive: “Forse non erano Don Salvatore, Donna Antonietta, Ignazia, Predischedda, Giggia, Baliodda, Dirripezza, tutti gli altri, che mi hanno scongiurato di liberarli dalla loro vita; sono io che li ho evocati per liberarmi della mia…” Giovanni Carroni

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