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Terzo giorno del Raduno Mondiale Iran Libero

 

Maryam Rajavi: Il terrorismo è l’essenza e la natura fondamentale di questo regime ed è inseparabile da esso

La teocrazia nasconde le debolezze fondamentali di un regime medievale esportando terrorismo ed estremismo. Pertanto, offrire concessioni e incentivi non farà che incoraggiare i mullah e intensificare il suo terrorismo. L’unica politica giusta è la risolutezza. Chiudere le ambasciate, le missioni e le entità di facciata del regime iraniano, espellere i suoi agenti e mercenari che agiscono fingendosi giornalisti, uomini d’affari o rifugiati.

Lunedì 20 luglio 2020, il terzo giorno del Raduno Mondiale Iran Libero, una conferenza intitolata “Il terrorismo del regime iraniano: chiudere le ambasciate di Teheran all’estero, espellere i suoi agenti e operativi”, alla presenza della signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), si è tenuta fra i membri del Mujahedin-e Khalq (MEK/OMPI) ad Ashraf-3. Il raduno virtuale trasmesso in diretta ha riunito centinaia di illustri personaggi politici di Stati Uniti, Albania e altri Paesi europei.

Nel suo discorso, la signora Rajavi ha riferito di 450 casi di operazioni terroristiche all’estero da parte del regime iraniano e di un’impennata in queste attività dal 2003 e ha detto: “Il regime clericale è una minaccia agli interessi vitali del popolo iraniano e di tutto il mondo. Mentre compie repressioni, esecuzioni e massacri all’interno dell’Iran ed esporta terrorismo e guerra in Medio Oriente, il regime sta anche cercando di ottenere un’arma nucleare”. Ha aggiunto: “Il terrorismo è l’essenza e la natura fondamentale di questo regime ed è inseparabile da esso. […] Se un giorno il regime abbandonerà l’esportazione del fondamentalismo e del terrorismo all’estero e si limiterà all’interno dei confini dell’Iran, imploderà e si disintegrerà”.

La signora Rajavi ha aggiunto che dopo la guerra in Iraq del 2003 e l’occupazione nascosta di quel Paese da parte del regime iraniano, è iniziata l’era del mega-terrorismo del regime. Il terrorismo del regime in Afghanistan, Yemen, Libano e più che altrove in Iraq e Siria è stato orribile. I bombardamenti terroristici tra grandi folle, la distruzione di centri religiosi o scuole, l’assassinio di esperti e scienziati, i rapimenti, le amputazioni e il trasferimento forzato o lo sfollamento di milioni di persone si sono verificati in misura sconvolgente.

La signora Rajavi ha dichiarato: “Le due trame terroristiche perseguite dal regime nella primavera e nell’estate del 2018 contro la resistenza iraniana in Albania e in Francia sono i più grandi progetti terroristici nella storia di 40 anni del regime in Europa. E mostrano che il regime non risparmia alcun crimine per affrontare questa Resistenza, che considera una minaccia esistenziale; anche nella misura in cui utilizza i propri rappresentanti formali per trasferire esplosivi. […] La demonizzazione della Resistenza e del MEK è il rovescio della medaglia del terrorismo del regime perché ne pone le basi e ne spiana la strada”.

La signora Rajavi ha aggiunto: “Finora, i governi occidentali hanno commesso errori catastrofici quando si è trattato di affrontare il terrorismo del regime iraniano. Ad esempio, hanno giocato direttamente a favore del regime considerando il suo terrorismo un segno del suo potere e della sua forza. Tuttavia, c’è sempre stato un legame diretto tra l’escalation delle rivolte e l’intensificazione delle sfide sociali ed economiche del regime da un lato e il ricorso al terrorismo dall’altro. In realtà, non è stato il potere del regime a rendere possibile l’espansione del suo terrorismo e fondamentalismo, è stata questa politica di condiscendenza. I mullah al potere hanno interpretato la condiscendenza dei governi occidentali o il loro ‘chiudere un occhio’ come un segno di debolezza, che li ha incoraggiati ad aumentare la loro aggressività”.

Un altro errore – ha spiegato la signora Rajavi – è stata la falsa aspettativa che forse il fascismo religioso un giorno avrebbe abbandonato il suo terrorismo se avesse ricevuto concessioni o incentivi; o che forse ci sarebbe stata un’improvvisa comparsa di moderati dal campo dei barbari al potere, che avrebbero spinto il regime verso la riforma e la moderazione. Il regime, ovviamente, ha messo maschere da moderati su una banda di spregevoli assassini, poi ha strappato tutte le concessioni e tuttavia si è rifiutato di abbandonare il terrorismo.

La signora Rajavi ha descritto la giusta politica come fermezza e risolutezza, il che significa impedire fermamente tutto ciò che consente l’attività terroristica del regime e rispondere fermamente a ogni singolo piano criminale. Il terrorismo del regime – ha sottolineato – cresce e si espande all’ombra del silenzio, della negazione, dell’ignoranza, del chiudere un occhio e del guardare dall’altra parte. È tempo che finisca tutta questa insipienza circa il destino, la sicurezza e la pace del mondo.

Ha inoltre delineato i passi imperativi che devono essere presi, in particolare chiudere ambasciate e uffici di rappresentanza del regime, chiudere le società e i centri culturali, educativi e religiosi legati al regime ed espellere gli agenti e gli operativi del regime che agiscono sotto la copertura di attività commerciali, culturali o religiose o fingono di essere giornalisti, oppositori, rifugiati o cittadini.

Sono stati fra gli altri oratori all’evento il sindaco Rudolph Giuliani, l’ex segretario alla Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Tom Ridge, Pandeli Majko, ex primo ministro albanese, l’ex sottosegretario alla Difesa statunitense per le questioni politiche John Rood, l’ex sottosegretario di Stato statunitense al controllo degli armamenti e alla sicurezza internazionale Robert Joseph, l’ex senatore degli Stati Uniti Robert Torricelli, l’ex portavoce del Dipartimento di Stato Adam Ereli, la deputata degli Stati Uniti Sheila Jackson Lee, l’ex deputato degli Stati Uniti giudice Ted Poe, l’ambasciatore Marc Ginsberg, l’ex capo di Stato Maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti generale George Casey, il membro di alto rango della Camera dei Lord britannica e revisore della legislazione antiterrorismo Lord Alex Carlile, Struan Stevenson, ex presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l’Iraq, il parlamentare britannico Bob Blackman, l’ex ministro degli Esteri dello Yemen Riad Yassin, il segretario generale della coalizione di opposizione siriana Nasr Hariri, il capo del Partito Repubblicano albanese ed ex segretario alla Difesa dell’Albania Fatmir Mediu, il vicedirettore del Partito Democratico albanese Edmon Spaho, il segretario della Commissione Affari Esteri del Parlamento albanese ed ex vice ministro dell’Interno Elona Gjebrea, i membri del Parlamento albanese Valentina Leskaj (ex vicepresidente del Parlamento albanese e vicepresidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa), Grida Duma, Endri Hasa, Orjola Pampuri e Fatbarda Kadiu, l’ex membro del Parlamento albanese Namik Kolpliku e la distinta scrittrice e attivista per i diritti delle donne in Albania Diana Çuli.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)

20 luglio 2020

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