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Centomila carabinieri onesti, meno quanti?

Leggo, a proposito dei carabinieri corrotti di Piacenza: “Il comandante ha subito chiamato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, chiarendogli che l’Arma era a completa disposizione dell’autorità giudiziaria e avrebbe agito a sua volta con il massimo rigore. Per reagire al fendente subito e non mettere a repentaglio il buon nome dell’istituzione e il lavoro degli oltre centomila carabinieri traditi dai colleghi inquisiti” (Corriere della Sera). E mi è tornato alla mente il mio fruttivendolo. Mi voleva vendere per la seconda volta un cesto di mele, assicurandomi che erano tutte sane, ma io le rifiutai, dicendogli: “Non mi fido più. L’altra volta pure mi disse che erano tutte sane, che quelle marce era stato attento a non metterle nel cesto, ma io ne trovai alcune marce. Adesso mi dice ancora che sono tutte sane, e io le chiedo: Tutte sane meno quante? Evidentemente neppure lei sa quante mele marce sono nel cesto. Bisogna esaminarle bene una per una le mele, prima di metterle nel cesto”. Così, al Comandante vorrei dire: “Centomila carabinieri sani, meno quanti? Converrà esaminarli bene, gli aspiranti carabinieri, prima di farli entrare nell’Arma, verso la quale i cittadini hanno piena stima e fiducia? Perché una volta persa, la fiducia, non è facile riacquistarla.

Renato Pierri    

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