Palermo affonda

Tremendo nubifragio nel capoluogo siciliano. La città si rivela un colabrodo

di Fabio Sortino

Un terribile nubifragio si è abbattuto su Palermo paralizzando la città che è affondata sotto un mare di fango e di acqua con le strade che si sono trasformate in fiumi e i cittadini che nuotavano per non affondare e per salvare moglie e figli.

Ora è  vero  che in tre ore su Palermo si è abbattuta una quantità d’acqua come non era avvenuto per l’intero anno, è altrettanto vero che dal 1791 non si verificava un evento meteorologico del genere, ma detto questo le inefficienze degli ordini preposti sono palesi. Intanto la Protezione civile ha emanato un rassicurante allerta verde mentre pochi minuti dopo si abbatteva il finimondo sulla città.

Ma è altrettanto vero che la città, soprattutto in alcuni suoi punti nevralgici cade a pezzi. Non dico l’evento eccezionale di cui stiamo parlando, ma basta un normale acquazzone per allagare Mondello e paralizzare il traffico della città. I tombini sono intasati, le strade in pessime condizioni e altrettanto dicasi per le fognature. Non si arriva alla tragedia in un solo giorno. Perché qui la tragedia c’è stata. La protezione civile parla  di nessun morto ma c’è ci testimonia di due dispersi, poi c’è un bambino in ipotermia,  fortunatamente fuori pericolo. Ora ci sarà il solito rimpallo di responsabilità ma non si può negare che questa meravigliosa città, costruita anticamente tra due fiumi è  stata per tutto il secolo scorso oltraggiata dalla mafia e dal malaffare.  Si è costruito accumulando cemento su cemento edificando orribili palazzoni al posto delle ville liberty provocando un terribile dissesto idrogeologico.  Ora, è vero che ci sono responsabilità da parte di chi ci governa da trent’anni pensando più all’immagine che ai fatti, ma è altrettanto indubbio che i danni sono a monte e si sono alimentati con la mafia e con la corruzione. Ora si mettano da parte i processi se non quelli in tribunale se vi saranno e si pensi a ripartire in questo orribile 2020. Intanto il giorno dopo l’ecatombe il caos regna. Il traffico è in tilt in tutta la città perché i Ponti di viale regione e via Lazio sono inondati dall’acqua. Ci sono centinaia di auto devastate,  i superstiti sono ancora sotto choc, la città si è svegliata arrabbiata e certo non basteranno le scuse di Leoluca Orlando che ha scaricato la responsabilità sulla protezione civile. Ancora c’è l’incubo dei due dispersi, anche perché un testimone assicura di avere tentato di salvare una coppia ma di non esserci riuscito. Il Sostituto procuratore Leopardi ha aperto un’indagine per individuare eventuali responsabilità. I vigili hanno recuperato le carcasse di 200 auto e sono alle prese con molte abitazioni ridotte in precarie condizioni. Le zone più colpite Mondello, via Imera e piazzetta Einstein. Adesso si cerchi di dare un tessuto abitativo, viario, fognario, degno di una città europea, in modo da non sperare sempre nei miracoli della “Santuzza “.

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