CHIEDO AIUTO AI CITTADINI PER FARE CHIAREZZA SULLA SORTE DEGLI ARGENTI DI MORGANTINA

Chiedo aiuto a tutti i cittadini italiani che, non trovandosi nella condizione paradossalmente discriminante di Parlamentari della Repubblica, possono esercitare presso il Ministero Beni Culturali il diritto di acceso civico ai sensi dell’art. 5-bis del D.Lgs. 25 maggio 2016 n. 97, di modifica del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33. Chiedo aiuto perché, alle istanze di accesso agli atti rivolte agli uffici centrali e periferici del dicastero di Franceschini, sempre più spesso, su temi evidentemente scabrosi per l’Amministrazione, mi si oppone un ostinato rifiuto. Torno a smentire la supposta intercambiabilità accesso civico/sindacato ispettivo e a deplorare la cattiva qualità delle rarissime risposte fornitemi dal Ministero di Franceschini (ad oggi, solo 5 su 32 interrogazioni presentate), superficiali, fuorvianti e costruite in modo da giustificare le falle della PA anche quando il torto è palese. Tra gli altri, ho chiesto già da mesi di vedere gli atti relativi agli eccezionali argenti dorati del “Tesoro di Eupolemo” (III sec. a.C.), oggetto di un accordo-capestro del 2006 con il Metropolitan Museum di New York che condanna per quarant’anni i 15 straordinari argenti scavati illecitamente a Morgantina, finiti negli USA e ‘restituiti’ a distanza di decenni, a trascorrere 4 anni nel nostro Paese e tornare Oltreoceano nei 4 successivi. Nel mito greco, ambientato secondo alcune fonti proprio nell’Ennese, Kore rapita da Ade era restituita al mondo dei vivi solo per 6 mesi all’anno, dovendo negli altri 6 ritornare nell’altro mondo… Ritengo che oggi, a distanza di circa quindici anni, i termini di dell’accordo del 2006 e dei successivi rapporti intrattenuti dal Segretariato generale MiBACT con il MET vadano chiariti, consentendo a chiunque lo richieda la lettura delle carte. Invito dunque chi non sia, come me, penalizzato dalla temporanea condizione di senatore/deputato, a fare personalmente istanza di accesso ai documenti riguardanti il “Tesoro di Eupolemo”, rivolgendosi all’indirizzo istituzionale del Segretario generale, vertice dell’Ufficio che ha elaborato quel ‘codice di procedura amministrativa’ che mi nega l’acceso: sg@beniculturali.it. Come Scilla nell’immagine di straordinaria vivacità conservata su uno degli argenti, anche io sollevo ‘macigni’ e cerco di lanciarli, metaforicamente, contro le mura del Collegio Romano per incrinarle, poiché le sue porte (o meglio quelle dei suoi archivi), come le porte di Anagoor, nonostante il numero e la pressione di coloro che si affollano all’esterno sperando in un varco, non si aprono mai.

Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)

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