ANMVI chiede lo scaglione agevolato al primo provvedimento utile
(Cremona, 10 luglio 2020)- Il Decreto Rilancio ha soppresso le clausole di salvaguardia. Viene così archiviato quel meccanismo di aumento progressivo dell’IVA che aveva fatto salire l’aliquota ordinaria all’attuale 22%.
Con una lettera ai Ministeri e alle Commissioni parlamentari di competenza, l’ANMVI chiede la rimodulazione delle aliquote per le prestazioni veterinarie e gli alimenti per animali da compagnia “al primo provvedimento utile”.
C’è un vulnus per la salute animale e per il rilancio economico nel Testo Unico dell’IVA, il DPR 633/172 che colloca nello scaglione “di lusso” beni e servizi “essenziali” come le prestazioni veterinarie e gli alimenti per animali da compagnia. ANMVI ne chiede la correzione “al primo provvedimento utile”.
Si tratta di cogliere la straordinaria congiuntura nazionale, europea e globale in atto- scrive l’ANMVI ai Ministeri e alle Commissioni di competenza (economia, finanza, salute e agricoltura).
Il Decreto Rilancio- prossimo alla conversione in Legge dello Stato- ha soppresso le clausole di salvaguardia, in base alle quali l’IVA ordinaria al 22% era destinata a salire di un altro punto e mezzo. Ma ora, saltati i vincoli di bilancio e in vista del Recovery Plan, l’ANMVI chiede al Governo e al Parlamento di spostare in fascia agevolata al 10% le prestazioni veterinarie (Codice Ateco 75) e gli alimenti per animali da compagnia, parificando il loro trattamento fiscale a quello dei medicinali veterinari (IVA al 10%).
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