L’andamento taoista prevede un continuo rigonfiamento e successivo sgonfiamento della forza Yin (l’oscuro) e Yang (il chiaro) sia alla radice e indicazione degli eventi trascorsi, correnti e futuri. In periodica e successiva alternanza. Anche nella teoria induista vengono descritte delle ere (yuga) che vanno dalla totale illuminazione o consapevolezza dell’Uno sino ad un digradante oscuramento della coscienza unitaria.
Secondo questa teoria attualmente viviamo nell’era più tenebrosa, quella di Kali. Inevitabilmente le forze egoistiche dell’ignoranza prendono il sopravvento in ogni aspetto dell’esistenza e persino sul piano ambientale.
Ed il primo segnale del degrado psichico e morale lo osserviamo oggi nel cambiamento nelle relazioni fra il maschile ed il femminile può essere considerato un termometro per misurare il decorso della malattia nella specie umana. Tale malattia prese origine con l’avvento dell’era oscura (Kali Yuga), che si fa risalire a circa 5000 anni fa. L’inizio di quest’era, che corrisponde al termine della guerra descritta nel Mahabharata, diede avvio ad un lento processo di decadenza che portò la società egualitaria e sacrale, fino allora vigente in quasi tutto il mondo conosciuto, a deteriorarsi sotto l’influsso sempre più pressante del patriarcato e del senso del possesso.
In Europa quello stesso periodo, definito tardo neolitico, descritto con dovizia di particolari dalla studiosa ed archeologa Marija Gimbutas si concluse con l’affermarsi del potere maschile esercitato con la violenza e con la perdita della libertà femminile (tramite l’acquisto della donna a scopo riproduttivo, guerre di razzia, perpetuazione della patrilinearità, etc.). Contemporaneamente abbiamo notizia di simili eventi accaduti anche nell’antica civiltà cinese, ove prese il sopravvento il modello imperialista e controllativo del mondo femminile. Tale momento viene anche evocato nel Libro dei Mutamenti relativamente alla descrizione dell’esagramma “Il farsi Incontro” in cui si immagina il femminile che spontaneamente va incontro al maschile e di conseguenza se ne ricava un giudizio negativo (secondo il criterio patriarcale). Allo stesso tempo, nella lettura dei commenti, si evince che questo “farsi incontro” rappresentava il modo di funzionamento antecedente nella società. Tale mutazione nello stile dei rapporti intergenerici (uomo-donna) è stato considerato l’inizio dell’era dei conflitti (traduzione corretta del significato di Kali Yuga) e chiude la precedente era dell’incertezza (Dvapara Yuga).
Ora dobbiamo esaminare come gli antichi saggi accuratamente descrissero le caratteristiche dell’era corrente evocando una serie di avvenimenti e tendenze che sono facilmente riconoscibili in questo momento storico. E qui riporto alcune affermazioni storiche certificate, vecchie di migliaia di anni.
“Trovandosi immersi nell’ignoranza, sicuri di sé, ritenendosi saggi, gli sciocchi si aggirano urtandosi a vicenda, come ciechi guidati da un cieco” (Mundaka Upanishad)
“Ora difatti è proprio l’età del ferro, né mai gli uomini cesseranno di soffrire il giorno, per le fatiche e le miserie, e la notte di struggersi per le gravi angosce che gli dei gli daranno. Né allora il padre sarà simile ai figli, né i figli al padre, né l’ospite sarà caro all’ospite, l’amico all’amico, il fratello al fratello come nel tempo passato. Essi avranno in dispregio i genitori, appena cominceranno ad invecchiare, li insulteranno con parole villane; né essi, ai genitori invecchiati, daranno il necessario per vivere, usando il diritto del più forte; infine saccheggeranno a vicenda le città. E allora non vi sarà più gratitudine per l’uomo giusto, ma piuttosto si terrà in onore l’uomo artefice di mali, la giustizia sarà nelle sue mani; il pudore non esisterà più. Il malvagio recherà danno all’uomo dabbene, agli uomini miseri sarà compagna la gelosia, amante del male dall’odioso aspetto… e non ci sarà più scampo dal male” (Esiodo, Opere e giorni).
Nel Linga Purana, antico testo Shivaita, vengono descritti gli uomini del Kali Yuga come tormentati dall’invidia, irritabili, settari, indifferenti alle conseguenze dei loro atti. Sono minacciati da malattie, da fame, da paura e da terribili calamità naturali. I loro desideri sono mal orientati, la loro scienza è usata per fini malefici. Sono disonesti.
In questo tempo sono in declino i nobili e gli agricoltori mentre la classe servile pretende di governare e di condividere con i letterati il sapere, i pasti, le sedie e i letti. I capi di stato sono per lo più di infima origine. Sono dittatori e tiranni.
“Si uccidono i feti e gli eroi. Gli operai vogliono avere ruoli intellettuali. I ladri diventano Re, le donne virtuose sono rare. La promiscuità si diffonde. La terra non produce quasi nulla in certi posti e molto in altri. I potenti si appropriano dei beni pubblici e cessano di proteggere il popolo. Sapienti di bassa lega sono onorati e partecipano a persone indegne i pericolosi segreti delle scienze. I maestri si degradano vendendo il sapere. Molti trovano rifugio nella vita errante.
“Verso la fine dello yuga gli animali diventano violenti (perché sfruttati n.d.r.). Gli uomini dabbene si ritirano dalla vita pubblica. Anche i sacramenti e la religione sono in vendita. I mercanti disonesti. Sempre più numerose le persone che mendicano o cercano lavoro. Quasi tutti usano un linguaggio volgare e che non tiene fede alla parola data. Individui preminenti senza moralità predicano agli altri la virtù. Regna la censura… Nelle città si formano associazioni criminali. L’acqua potabile mancherà, così pure la frutta. Gli uomini perderanno il senso dei valori. Avranno mali al ventre, ed i capelli in disordine. Verso la fine dello yuga l’aspettativa di vita non andrà oltre l’adolescenza,. I ladri deruberanno i ladri. Molti diverranno letargici e intorpiditi, le malattie saranno contagiose. Topi, serpenti e insetti tormenteranno gli uomini. Uomini affamati e impauriti si troveranno nei pressi del fiume Kausichi. Alla fine di questa era un po’ ovunque nel mondo si diffonderanno i praticanti di riti sviati. Persone non qualificate si spacceranno da esperti. Gli uomini si uccideranno l’un l’altro e uccideranno i bambini, le donne e gli animali. I saggi saranno condannati a morte”.
Tuttavia, ancora secondo il Linga Purana, alcuni uomini potranno raggiungere in breve tempo la perfezione. In un certo senso il Kali Yuga è un periodo privilegiato. I primissimi uomini delle ere antecedenti, ancora prossimi al divino, erano saggi in una società di saggi. Ma gli ultimi uomini, questi del Kali-yuga, avvicinandosi all’annientamento, si avvicinano anche al principio in cui tutto ritorna alla sua fine.
In mezzo alla decadenza morale, alle ingiustizie, alle guerre, ai conflitti sociali e alla persecuzione del femmineo, che caratterizzano la fine di questo yuga, il contatto con il divino, per via discendente, diviene più immediato.
In una società dove tutto è già perfetto, gli atti vengono compiuti automaticamente nel bene, mentre in una società degradata occorre discriminazione e coraggio.
Troviamo descrizioni di una tale fine di un’epoca persino in testi apocalittici giudeo-cristiani, compreso quello di S. Giovanni, che evidentemente si ispirano alle stesse fonti antiche sopra menzionate.
In uno Shiva Purana, nel Rudra Samhita, di molto precedente l’epoca cristiana, viene detto: “La fine del mondo attuale sarà provocata da un fuoco sottomarino, nato da un’esplosione simile a quella di un vulcano, che consumerà l’acqua che i fiumi hanno riversato nell’oceano. L’acqua traboccherà dall’oceano e inonderà la terra. Il mondo intero sarà sommerso”.
Abbiamo visto che, tra i fenomeni caratteristici del Kali Yuga troviamo la comparsa di false religioni antropocentriche che allontanano l’uomo dal suo ruolo sulla Terra e servono di pretesto alle sue predazioni, ai suoi genocidi, e lo portano infine al suicidio collettivo. Le religioni della città prendono il sopravvento sulla religione della Natura, questo è l’inizio della decadenza, che corrisponde all’affermarsi delle religioni monoteiste. Si trattava di creare delle fedi illusorie che pervertissero la vera religione della Natura. Ad esempio la creazione di queste nuove religioni (o ideologie) è avvenuta in occidente prima come ebraismo e successivamente nelle sue trasformazioni: cristianesimo e islamismo.
Queste religioni, quali che siano stati il carattere e le intenzioni dei fondatori originari, sono diventate essenzialmente religioni “di stato”, a carattere moralistico. Hanno dato modo a un potere patriarcale centralizzato di imporre un elemento di unificazione e controllo su popolazioni diverse. Ovunque, queste religioni, pur parlando di amore, uguaglianza, carità, giustizia, sono invero pretesto e strumento per conquiste culturali e materiali. Il massacro delle popolazioni avvenuto che tuttora avviene in varie parti del mondo in nome delle religione, è un dato storico innegabile.
La posizione della donna in tutte queste religioni è secondaria e perciò giustifica l’oppressione di genere. Se e quando il femmineo sacro e la spiritualità della Natura riusciranno a trovare un autonomo e sincero modo espressivo nella nostra società, l’era oscura, e dei conflitti, potrà considerarsi conclusa.
Paolo D’Arpini
Fonte: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/06/growth-and-decrease-of-intelligence.html
Testo Inglese:
The Taoist trend foresees a continuous swelling and subsequent deflation of the Yin (the dark) and Yang (the light) force both at the root and indication of past, current and future events. In periodic and subsequent alternation. Even in Hindu theory, ages (yugas) are described, ranging from the total illumination or awareness of the One to a gradually darkening of the unitary consciousness.
According to this theory we are currently living in the darkest era, that of Kali. Inevitably the selfish forces of ignorance take over in every aspect of existence and even on the environmental level.
And the first sign of psychic and moral degradation we observe today in the change in relations between male and female can be considered a thermometer to measure the course of the disease in the human species. This disease originated with the advent of the dark era (Kali Yuga), which dates back to around 5000 years ago. The beginning of this era, which corresponds to the end of the war described in the Mahabharata, started a slow process of decadence which led the egalitarian and sacred society, until then in force in almost all the known world, to deteriorate under the influence increasingly pressing of patriarchy and a sense of possession.
In Europe that same period, defined as late Neolithic, described in great detail by the scholar and archaeologist Marija Gimbutas ended with the affirmation of male power exercised with violence and with the loss of female freedom (through the purchase of women for the purpose reproductive, wars of raid, perpetuation of patrilinearity, etc.). At the same time, we have news of similar events that also happened in ancient Chinese civilization, where the imperialist and controlling model of the female world took over. This moment is also evoked in the Book of Changes in relation to the description of the hexagram “The making of Encounter” in which the female is imagined who spontaneously meets the male and consequently derives a negative judgment (according to the patriarchal criterion). At the same time, in reading the comments, it is clear that this “meeting” represented the previous way of functioning in society. This mutation in the style of intergeneric relationships (man-woman) was considered the beginning of the era of conflict (correct translation of the meaning of Kali Yuga) and closes the previous era of uncertainty (Dvapara Yuga).
Now we must examine how the ancient sages accurately described the characteristics of the current era by evoking a series of events and trends that are easily recognizable in this historical moment. And here I report some certified historical affirmations, thousands of years old.
“Finding themselves immersed in ignorance, self-confident, considering themselves wise, fools wander one another, colliding with each other, like blind men led by a blind man” (Mundaka Upanishad)
“Now, in fact, it is precisely the Iron Age, nor will men ever cease to suffer the day, for the labors and miseries, and the night to pining for the serious anxieties that the gods will give them. Neither then will the father be like the children, nor the children to the father, nor the guest will be dear to the guest, the friend to the friend, the brother to the brother as in the past. They will have their parents in contempt, as soon as they begin to grow old, they will insult them with rude words; nor will they, to aged parents, give the necessary to live, using the right of the fittest; finally they will plunder each other’s cities. And then there will no longer be gratitude for the right man, but rather the man who created evil will be held in honor, justice will be in his hands; modesty will no longer exist. The wicked will do harm to the good man, jealousy will be a companion to miserable men, lover of evil with a hateful appearance … and there will no longer be any escape from evil “(Hesiod, Works and days).
In the Linga Purana, ancient Shivaita text, the men of Kali Yuga are described as tormented by envy, irritable, sectarian, indifferent to the consequences of their acts. They are threatened by disease, hunger, fear and terrible natural disasters. Their desires are poorly oriented, their science is used for evil purposes. They are dishonest. At this time nobles and farmers are on the decline while the servile class claims to govern and share knowledge, meals, chairs and beds with the literati. Heads of state are mostly of very low origin. They are dictators and tyrants.
“Fetuses and heroes are killed. Workers want to have intellectual roles. Thieves become kings, virtuous women are rare. Promiscuity spreads. The earth produces almost nothing in certain places and much in others. The powerful take over public goods and cease to protect the people. Scholars of low league are honored and participate in unworthy people the dangerous secrets of science. The masters degrade themselves by selling knowledge. Many find refuge in wandering life.
“Towards the end of the yuga the animals become violent (because exploited nd.r.). The decent men withdraw from public life. The sacraments and religion are also for sale. The dishonest merchants. More and more people are begging or looking for work. Almost everyone uses vulgar language that does not live up to the word given. Prominent individuals without morality preach virtue to others. Censorship reigns … Criminal associations are formed in the cities. Drinking water will be lacking, as will fruit. Men will lose their sense of values. They will have aches in the belly, and their hair in disorder. Life expectancy will not go beyond adolescence towards the end of the yuga. Thieves will rob thieves. Many will become lethargic and numb, the diseases will be contagious. Mice, snakes and insects will torment men. Hungry and afraid men will find themselves near the Kausichi River. At the end of this era, practicing misguided rites will spread everywhere in the world. Unqualified people will pass themselves off as experts. Men will kill each other and kill children, women and animals. The wise will be sentenced to death. ”
However, still according to the Linga Purana, some men will soon be able to achieve perfection. In a sense, Kali Yuga is a privileged period. The very first men of the earlier ages, still nearing the divine, were wise in a society of wise men. But the last men, these of the Kali-yuga, approaching annihilation, also approach the principle in which everything returns to its end.
In the midst of moral decadence, injustices, wars, social conflicts and persecution of the feminine, which characterize the end of this yuga, contact with the divine, by descending way, becomes more immediate.
In a society where everything is already perfect, acts are done automatically for the good, while in a degraded society discrimination and courage are needed.
We find descriptions of such an end of an era even in Judeo-Christian apocalyptic texts, including that of St. John, which evidently are inspired by the same ancient sources mentioned above.
In a Shiva Purana, in Rudra Samhita, much earlier than the Christian era, it is said: “The end of the present world will be caused by an underwater fire, born of an explosion similar to that of a volcano, which will consume water that rivers have poured into the ocean. The water will overflow from the ocean and flood the earth. The whole world will be submerged. ”
We have seen that, among the characteristic phenomena of Kali Yuga we find the emergence of false anthropocentric religions that distance man from his role on Earth and serve as a pretext for his predations, his genocides, and ultimately lead him to collective suicide. The city’s religions take over the religion of Nature, this is the beginning of the decline, which corresponds to the emergence of monotheistic religions. It was about creating illusory faiths that perverted the true religion of Nature. For example, the creation of these new religions (or ideologies) took place in the West first as Judaism and subsequently in its transformations: Christianity and Islamism.
These religions, whatever the character and intentions of the original founders, have essentially become “state”, moralistic religions. They have given way to a centralized patriarchal power to impose an element of unification and control over different populations. Everywhere, these religions, while speaking of love, equality, charity, justice, are indeed pretexts and instruments for cultural and material achievements. The massacre of populations that has taken place in various parts of the world in the name of religion is still an undeniable historical fact.
The position of women in all these religions is secondary and therefore justifies gender oppression. If and when the sacred feminine and the spirituality of Nature manage to find an autonomous and sincere expressive way in our society, the dark era, and of conflicts, can be considered ended.
Paolo D’Arpini