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L’IGNORANZA DEI COLTI…

Da troppo tempo personaggi di spicco, almeno mediatico, sembrano gratificati dallo scambio di ogni tipo di offesa, anche pubblica, tanto da dover amaramente pensare che educazione e galateo abbiano già fatto la loro parte e ci sia urgente bisogno di un linguaggio nuovo. Quasi sicuramente il “guinness” della scurrilità dialettica appartiene a pieno diritto al signor Vittorio Sgarbi che, sempre a mio avviso, sta imbrattando di miasmi la povera Italia senza che nessuno dica niente, tranne lo scrivente.

Con riferimento a questo signore, almeno dallo standing culturale di cui egli si bea, ho da sempre molti dubbi sulla sua preparazione al punto da dover pensare che, qualunque altro al posto suo che abbia frequentato i corsi di storia dell’arte, non sarebbe da meno, anzi, potrebbe tranquillamente competere con un valore aggiunto chiamato “educazione”. Mi viene anche da pensare con una certa dose di sicurezza che, per questo signore dagli atteggiamenti piuttosto singolari, siano state due le componenti che gli hanno dato visibilità ed “importanza”: la politica che, avendogli permesso di fruire di tranquillità economica ed appoggi vari correlati ad essa, nonché i mass-media, i quali privilegiando più la teatralità del soggetto che la cultura intesa nella sua vera accezione, lo hanno fatto diventare ciò che, almeno a mio avviso non lo è affatto.

Se penso poi, facendo una anamnesi sul curriculum della persona, si evince che il numero delle offese fatte alle varie controparti sembra essere quasi totale. Ciò che ancora non capisco è il perché le istituzioni non abbiano ancora provveduto alla sua defenestrazione atteso che, come detto dianzi, oltre ad aver offeso tutti anche nell’ambito delle sue evoluzioni politiche, oltre che sociali, tutto ciò farebbe comodo alla stampa per fare share in televisione e vendere qualche giornale in più.

Di soggetti come questi, purtroppo, ce ne sono molti in giro, e ciò anche da parte della scienza medica che, proprio in questo ultimo periodo di pandemia, ha fornito motivi di scontro al sig. Sgarbi,  guarda caso, avvalendosi dell’apporto politico-mediatico di quest’ultimo che, come noto, ha dato l’epiteto di matti agli esponenti sanitari che hanno prescritto norme volte a fronteggiare gli effetti della pandemia. Insomma: scambio vicendevole di sceneggiate… fra le attuali “cultura e scienza”.

A questo punto non credo ci siano tanti dubbi sul fatto che la cultura di oggi, anziché costituire un patrimonio da utilizzare nell’interesse del bene comune, si sia trasformata in questi ultimi decenni in una realtà che favorisce gli ignoranti-colti, sia nel campo della politica, dell’economia, del mondo sanitario e quant’altro, tanto da determinare un clima di assoluta sfiducia nei confronti di coloro verso i quali la gente vorrebbe annettere la dovuta importanza.

Come dire: mutuando i versi di Lorenzo de’ Medici, e cioè: “del doman non v’è certezza”, ognuno è costretto a vivere alla giornata in quanto il mondo della cultura non offre più alcun supporto certo ad una società che sta via via incamminandosi verso la deriva.

A meno che non esploda una rivoluzione copernicana.

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

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