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Iran: Conferenza internazionale online con la presenza di Maryam Rajavi e collegamenti in circa 2.000 luoghi nel mondo

Celebrato l’inizio del 40° anno di resistenza contro il fascismo religioso al potere in Iran, nella giornata dei martiri e dei prigionieri politici

Il rovesciamento del regime clericale è indispensabile per stabilire democrazia e giustizia sociale in Iran

Sabato 20 giugno 2020, in occasione dell’inizio del 40° anno della resistenza del popolo iraniano contro il fascismo religioso al potere in Iran, si è tenuta una conferenza online che ha collegato circa 2.000 luoghi in tutto il mondo. La signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), parlamentari di diversi partiti e personalità di vari Paesi europei, nordamericani e mediorientali hanno partecipato alla conferenza e sono intervenuti. I partecipanti hanno affermato il proprio sostegno alla Resistenza iraniana e alla lotta del popolo iraniano per il cambio di regime e per l’istituzione della democrazia e di una repubblica basata sul suffragio universale in Iran.

Onorando 40 anni di perseveranza negli ideali di libertà per il popolo iraniano, la signora Rajavi ha affermato: “Il rovesciamento del regime clericale è la ferma richiesta del popolo iraniano e le rivolte di novembre 2019 e gennaio 2020 hanno rappresentato l’impegno ardente della popolazione per realizzarlo. Con le sue proteste e i suoi scioperi e con le attività e le operazioni delle Unità di Resistenza, ogni giorno, il popolo iraniano si avvicina al rovesciamento del regime. È per la realizzazione di questo obiettivo che i prigionieri politici continuano ad affrontare le carceri di tutto l’Iran e resistono agli sgherri di Khamenei”.

La signora Rajavi ha aggiunto che la comunità internazionale è tenuta ad ascoltare questo messaggio: “Abbiamo sempre detto e ribadito che questo regime non dovrebbe poter ottenere nemmeno un singolo proiettile; non dovrebbe intascare nemmeno un solo dollaro in entrate petrolifere e non dovrebbe spendere nemmeno un solo dollaro di entrate che appartengono al popolo iraniano. La Resistenza iraniana ha anche evidenziato da molto tempo che chiede il ripristino delle sei Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro il regime. È importante l’estensione delle sanzioni internazionali contro qualsiasi forma di commercio di armi con il regime”.

Ponendo l’accento sulla necessità di ritenere responsabili i dirigenti della dittatura religiosa per l’omicidio di massa di 120.000 dei valorosi figli dell’Iran, incluso il massacro (nel 1988) di 30.000 prigionieri politici e l’omicidio di oltre 1.500 manifestanti durante la rivolta di novembre 2019, la signora Rajavi ha ribadito: “La comunità globale deve riconoscere il diritto della gioventù ribelle, delle Unità di Resistenza e del popolo iraniano di resistere contro la tirannia religiosa”.

La signora Rajavi ha evidenziato il fatto che esporre e affrontare la politica del regime iraniano di esportazione del terrorismo e del fondamentalismo negli ultimi quattro decenni in cui il CNRI e l’OMPI/MEK sono stati pienamente coinvolti è parte integrante della grande campagna per rovesciare il fascismo religioso al potere, aggiungendo: “Consentitemi di informare il popolo iraniano che le estese cospirazioni e gli sforzi della teocrazia in atto da due anni per aiutare il suo diplomatico arrestato in Belgio si sono finora dimostrati inutili, a causa di una serie di iniziative legali e di una pletora di prove, documenti e testimonianze. Dopo un’indagine di due anni, il primo processo pubblico sarà presto convocato. Proprio due anni fa, il 30 giugno 2018, il regime clericale pianificò un grande massacro, forse il più grande massacro, durante il raduno della Resistenza a Villepinte, Parigi, che è stata sventato all’ultimo minuto mentre i terroristi sono stati arrestati”.

Ovviamente, negli ultimi due anni il regime iraniano non ha risparmiato sforzi e pressioni per ottenere il rilascio dei terroristi e la chiusura del fascicolo. Ma non è riuscito a impedire il proseguimento delle indagini e l’avvio del processo. Finora, questa è una vittoria per tutti coloro che combattono il terrorismo – ha osservato la signora Rajavi, affermando che questo è solo l’inizio e che i leader del regime devono affrontare la giustizia come i più grandi responsabili del terrorismo nel mondo di oggi, così come i loro agenti e mercenari all’interno e all’esterno dell’Iran.

La signora Rajavi ha anche affermato che la Risoluzione della maggioranza dei membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, che ha riconosciuto il diritto del popolo iraniano alla creazione di una repubblica democratica e non nucleare basata sulla separazione tra religione e Stato, fornisce un modello credibile per tutti gli altri governi e per la comunità internazionale per quanto riguarda l’Iran e il popolo iraniano. La Risoluzione censura il terrorismo sponsorizzato dallo Stato del regime clericale, e in particolare il complotto terroristico contro il raduno annuale del 2018 della Resistenza iraniana. Afferma che il popolo iraniano ha respinto la dittatura monarchica e, inoltre, non accetta la tirannia religiosa e si oppone ad essa.

Sono stati tra i relatori di questa conferenza il senatore Robert Torricelli, la baronessa Verma, ex ministro e membro della Camera dei Lord britannica, Michèle de Vaucouleurs membro del Parlamento francese, Rama Yade, ex ministro dei Diritti umani della Francia con la presidenza di Nicolas Sarkozy, Ingrid Betancourt, ex candidata presidenziale della Colombia, On. Antonio Tasso, membro del Parlamento italiano, Margarita Duran Vadell, ex senatrice spagnola, Rita Süssmuth, ex presidente del Bundestag tedesco ed ex ministro, Steve McCabe, membro del Parlamento britannico, Hermann Tertsch, membro del Parlamento europeo eletto in Spagna, vicepresidente del gruppo ECR e membro della Commissione per gli Affari esteri, Otto Bernhardt ex presidente della Fondazione Konrad Adenauer ed ex membro del Parlamento tedesco, Thomas Nord, membro del Bundestag tedesco, Faisal Al-Rfouh, ex ministro giordano e Bassam al-Amoush, membro del Parlamento giordano.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)

20 giugno 2020

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