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Nei campi fioriti di Chanel: il tour virtuale nelle coltivazioni di Grasse dove nasce Chanel N°5

È a Grasse, famosa cittadina francese, che nasce il bouquet dell’iconico Chanel N°5. Vi portiamo con noi in un viaggio virtuale nei campi di Grasse

© Chanel

“La Rosa di Maggio comincia a schiudersi durante la notte, sviluppa sentori dolci, mielati, leggermente speziati”.

Olivier Polge, Naso Profumiere della Maison Chanel 

La destinazione del viaggio “olfattivo” di oggi è quella dei campi di Grasse, la famosa cittadina dei fiori e dei profumi nel Sud della Francia, tra Cannes e la Costa Azzurra, culla dell’iconico bouquet del profumo Chanel N°5. Dai primi giorni di maggio, a Grasse, è iniziata la raccolta della Rosa di Maggio che, insieme al Gelsomino di Grasse, viene utilizzata per la profumeria di Chanel. Provate a chiudere gli occhi: riuscite ad immaginare le verdi distese e l’intenso profumo dei boccioli di rose la cui essenza sarà racchiusa in un’elegante boccetta?

© Chanel

Chanel N°5, una rivoluzione olfattiva

Ma facciamo un passo indietro per scoprire la storia del profumo Chanel N°5.

Ambasciatore olfattivo di Chanel nel mondo, sin dalla sua creazione quasi 100 anni fa, il successo del profumo N°5 non ha mai vacillato. Sinonimo di lusso, eleganza e una certa art de vivre, questo profumo dai riflessi dorati, nel suo flacone dalle linee architettoniche, attraversa le epoche senza mai perdere la sua modernità. Una creazione radicale in tutti i suoi aspetti, che riflette la personalità di Gabrielle Chanel di cui è il doppio olfattivo, N°5 si è affermato come l’archetipo del profumo. Un’astrazione, un’invenzione assoluta, una fragranza che evoca una manciata di fiori senza che si possa identificarne nessuno.

È a Grasse, cittadina della Costa Azzurra, centro della profumeria francese dal 17° secolo, che nel 1921 nasce il profumo N°5, nel laboratorio del naso profumiere Ernest Beaux. Una visionaria stilista di moda, Gabrielle Chanel, la prima sarta a creare un profumo, rifiuta l’idea di una fragranza strettamente legata all’odore dei fiori. Rompendo la tradizione dell’epoca che amava i “monofloreali”, chiese a Ernest Beaux “un profumo artificiale come un vestito, vale a dire costruito. Sono un artigiano del cucito. Non voglio la rosa, il mughetto, voglio un profumo composto. Un profumo di donna dal profumo di donna”.

Per lei, Ernest Beaux immagina un’architettura olfattiva senza precedenti. Un bouquet di 80 componenti le cui preziose note (rosa di maggio, gelsomino, ylang ylang, sandalo) si mescolano per la prima volta nella storia con le aldeidi che sublimano la fragranza e proiettano la profumeria nell’era moderna, facendo del N°5 una fragranza astratta.

E quando si tratta di trovare un nome per questa creazione unica, Mademoiselle Chanel dà ancora una volta prova della sua audacia. A differenza dei profumieri di questo inizio del XX° secolo, non sceglie un nome poetico ma un semplice numero: 5. Si racconta che il numero fa riferimento al quinto campione presentatogli da Ernest Beaux, ma il 5 è anche il numero che Gabrielle Chanel, legata ai segni zodiacali e ai simboli, scelse come numero portafortuna e come data di presentazione delle sue collezioni spesso fissate il 5 febbraio e il 5 agosto.

© Chanel

Per vestire questo profumo, Gabrielle Chanel immagina un flacone semplice, le cui linee pure e il radicalismo quasi farmaceutico contrastano ancora una volta con la tradizione. Linee nette, angoli arrotondati: un flacone minimalista e all’avanguardia che adatta la sua forma alla distribuzione internazionale e all’implementazione industriale nel 1924, adottando la silhouette che conosciamo oggi.

Il tappo è sfaccettato e i suoi contorni richiamano quelli di Place Vendôme che Gabrielle Chanel contempla dal balcone della sua suite dell’Hotel Ritz di Parigi. L’etichetta con impresso il famoso numero è sobriamente grafica ed esprime l’estetica di un’era decisamente modernista.

N°5 eccelle nel coltivare i paradossi: il design classico del flacone contrasta con la ricchezza di una fragranza dai riflessi dorati, la cui semplice visione suggerisce una promessa di sensualità. Questo prezioso bouquet di aldeidi ha tutte le caratteristiche per sedurre le donne di tutto il mondo.

Nel 1937, Mademoiselle Chanel, che fece di N°5 la sua firma, posa come testimonial davanti all’obiettivo del fotografo François Kollar nel suo appartamento al Ritz per una campagna pubblicitaria dedicata agli Stati Uniti. Nel 1959, il N°5 viene esposto nel Museum of Modern Art di New York, diventando un’icona. Marilyn Monroe afferma di indossare solo poche gocce di N°5 per andare a dormire e Andy Warhol immortala il flacone, confermando così la straordinaria fama di questa fragranza unica.

Quasi cento anni dopo la sua creazione, il suo potere di seduzione, la sua modernità rimangono intatti. Se la sua formula innovativa gelosamente custodita dai nasi di Chanel rimane fedele alla sua identità olfattiva originale, il profumo N°5 ha saputo reinventarsi nel corso degli anni, in particolare nel 2016 con la creazione di N°5 L’EAU firmata dal Profumiere Creatore della Maison, Olivier Polge.

Grasse, culla della profumeria. Là dove tutto ebbe inizio…

© Chanel

Rinfrescato dal vento ma riscaldato dal sole mediterraneo, il suolo fertile di Grasse presenta le condizioni ideali per produrre fiori da profumo di qualità eccezionale.

I fiori coltivati nella cittadina di Grasse ben presto diventano materie prime di riferimento dei grandi profumieri. E ovviamente la storia del N°5 non poteva che iniziare da qui. Nel 1921, il suo creatore, Ernest Beaux, sceglie per la sua composizione il gelsomino di Grasse. Dopo circa un secolo, Chanel si approvvigiona a Grasse e contribuisce attivamente alla sostenibilità della coltivazione del gelsomino e della rosa. Oggi, le piante da profumo coltivate in queste terre sono tantissime, si va dall’iris, al geranio, alla tuberosa: cinque raccolti eccezionali, riservati esclusivamente ai profumi Chanel.

All’origine della formula del N°5, ci sono innanzitutto i fiori, come la Rosa Centifolia, detta Rosa di Maggio, le cui piccole inflorescenze ricche di petali possiedono un potere olfattivo intenso. Delicatissima, incarna il dolce clima del Sud della Francia e fiorisce solo una volta l’anno, nel mese di maggio. La si raccoglie al mattino, prima che il sole ne ferisca la fragilità, così da coglierne la quintessenza per procedere subito al processo di lavorazione.

Essendo la Rosa e il Gelsomino di Grasse indispensabili alla composizione dell’estratto di N°5, Chanel dal 1987 si è impegnata in un partenariato siglando un contratto di esclusiva con la famiglia Mul, produttori di fiori a Grasse da cinque generazioni, che si occupa della produzione e dell’estrazione di questi fiori per i profumi Chanel. Questo ha permesso di assicurare la perennità di questi fiori simbolo, salvaguardando la tradizione e il know-how di Grasse.

Negli ultimi anni le coltivazioni sono state estese ad altri fiori, che vengono utilizzati per altre fragranze Chanel: con la Rosa di Maggio e il Gelsomino, troviamo Iris Pallida,  Geranium Rosat e Tuberosa.

Preparate occhi e narici: vi portiamo in viaggio, con un tour virtuale tra video e fotografie, nel paradiso di Grasse, Dans les Champs de Chanel. 

Rosa di Maggio 

Gelsomino di Grasse

Geranium Rosat

Tuberosa

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Chanel.com

[ Articolo pubblicato originariamente su Kateonbeauty.com]

photo: credits Chanel

Katia Sabato, beauty editor e fondatrice della webzine Kateonbeauty.com. Appassionata di bellezza salutare, Spa e paradisi del benessere, dopo 17 anni di esperienza nel business del mondo cosmo-profumato, si occupa dal 2012 di redazione di contenuti beauty sul web.

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