Margherita Corrado (M5S Commissione Cultura) – si faccia luce sulla proprietà degli Archivi Legali Amedeo Modigliani

Con una seconda interrogazione al Ministro Franceschini (dopo quella del 16.01.2020), pubblicata dal Senato il 4 giugno, ho chiesto che si faccia finalmente luce sulla proprietà dei cd. Archivi Legali Modigliani. Se ne fosse confermata l’appartenenza allo Stato, ho sollecitato a rintracciarli e trasferirli a Livorno, affinché la città natale del celebre artista possa “custodirli ed esporli, in modo da sottrarli alle speculazioni di privati che ancora oggi tentano di utilizzare il nome e l’opera di Modigliani a fini illeciti”. I circa 6000 fra documenti e oggetti appartenuti e/o relativi a Modì, raccolti per decenni dalla figlia Jeanne nel tentativo di sistematizzare un materiale disperso ed eterogeneo, sembrerebbero essere stati oggetto, nel 2006, di cessione alla ex Soprintendenza archivistica del Lazio, da parte del Modigliani Institut Paris-Roma, con tanto di cerimonia pubblica presso l’Archivio di Stato di Roma alla presenza delle massime cariche istituzionali. Il medesimo Ufficio, che è ovviamente in capo al MiBACT, oggi nega che la donazione sia mai avvenuta, così come nega trattarsi di un bene pubblico e persino di un bene culturale privato, in assenza dell’apposita dichiarazione di interesse. Atti interni del 2008 e del 2011, però, anni in cui il materiale era effettivamente depositato a Roma, ma in Palazzo Taverna, e la Soprintendenza esercitava su di esso una sorveglianza incomprensibile e immotivata se lo status degli Archivi fosse quello che ora dichiara, sembrano contraddire parzialmente quanto sopra. Lasciano intuire, però, contestualmente, scenari in cui una certa ambiguità è stata tollerata, se non alimentata, giovando forse ad interessi trasversali (economici e professionali) non dei più limpidi. Se cessione ci fu, l’esportazione dei cd. Archivi oltre confine e i loro recenti asseriti passaggi di proprietà, ricostruiti puntualmente ne “L’Affare Modigliani” (Chiarelettere 2019) da Dania Mondini e Claudio Loiodice, dovrebbero ritenersi illeciti e i responsabili essere perseguiti.

 

Margherita Corrado (M5S Commissione Cultura) –

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