IL PUNTO n. 769  del 5 giugno  2020 di MARCO ZACCHERA

Sommario: MATTARELLA E L’UNITA’ – BONOMI HA RAGIONE – SEQUESTRI, RISCATTI, RICORDI E LIBERTA’ – PROVOCAZIONI SUDTIROLESI – LA STORIA A TELE VCO

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MATTARELLA E L’UNITA’

Il presidente Mattarella in occasione del 2 giugno ha invitato gli italiani “Ad unirsi e a non dividersi” e tutti i media hanno interpretato la frase come una critica alle manifestazioni del centro-destra che si sono tenute in oltre 100 piazze d’ Italia senza simboli di partito e cercando di osservare le norme di sicurezza per protestare contro il governo Conte.

Credo anch’io che sarebbe molto opportuno che gli italiani si unissero non solo per superare la crisi sanitaria, ma anche con la voglia, l’orgoglio, la rabbia di voler mettersi insieme per ricostruire questo paese.

Vorrei però chiedere con molta serenità al Capo dello Stato: Presidente Mattarella, ha mai pensato che per molti italiani è diventato proprio Lei un elemento di divisione constatando che non riesce mai ad essere  “super partes”?

Mediti…Ha rifiutato nuove elezioni, dimostra appoggio incondizionato al governo Conte senza mai – per esempio – un messaggio di richiamo  alle Camere o uno stop ad una legge.  Il Suo silenzio è totale sui pasticci che si combinano, senza mai esprimere una critica all’esecutivo.

Lei ha firmato immediatamente  tutti i DCPM imposti da Conte in questi mesi senza neppure leggerli (o almeno farli leggere, visto che è umanamente impossibile esaminare centinaia di pagine in poche ore!). Eppure quei decreti sono poi stati approvati sempre e solo con voto di fiducia, quindi con la loro promulgazione Lei ha di fatto accettato e consacrato la prassi ormai consolidata che Camera e Senato non contino più nulla.

La Sua sterile “irritazione” per la politica che imperversa nella Magistratura (di cui Lei è però il capo supremo e quindi responsabile) si è fermata lì, sostenendo che non è compito suo cambiare la legge istitutiva del CSM. Vero, ma se lei fosse andato in TV dicendo chiaramente davanti a tutti gli italiani che così non si può andare avanti e che è una vergogna, “diffidando” prima di tutti il ministro Bonafede e il governo a scegliere nuove strade e a proporre una nuova legge in termini brevi non sarebbe stato (finalmente) molto più incisivo?

Scusi, Presidente, ma Lei ha accettato ed accetta tuttora un governo in cui c’è Di Maio a ministro degli Esteri, la Azzolina all’istruzione ecc.ecc. Non ritiene di avere  qualche responsabilità avendo approvato lei questa lista di ministri? Pensi che Scalfaro aveva rifiutato la nomina di Mirko Tremaglia a ministro degli italiani nel mondo solo perché quaranta anni prima aveva aderito alla RSI!

Eppure Lei Giggino Di Maio lo conosceva bene e ne sapeva i chiarissimi limiti: se oggi perfino la Grecia, la Svizzera o l’ Austria ci chiudono le frontiere non si sente un po’ responsabile per non aver imposto con fermezza a Conte qualche tecnico di qualità, almeno in alcuni ministeri-chiave?

Rappresentare “tutti”, caro Presidente, vuol dire capire e rispettare (e qualche volta anche condividere) le istanze, le proteste, i dubbi, le critiche dell’opposizione che – tra l’altro – stando a tutti i sondaggi è larga maggioranza nel Paese. Ma questa “maggioranza silenziosa” come può sentirsi unita e rappresentata se al Quirinale non viene mai considerata o tanto meno ascoltata?

Quindi, Presidente, si faccia un dell’ esamino di coscienza…

BONOMI: SE LA POLITICA E’ PEGGIO DEL VIRUS

Nei giorni scorsi il neo-presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha rilasciato diverse interviste. Poiché è raro leggere parole così chiare, autorevoli e precise ne pubblico integralmente uno stralcio tratto da quella pubblicata da “Repubblica”. Bonomi non ha ragione perché è il nuovo capo degli industriali, ma perché sostiene cose sensate e di buon senso. Giudicatelo voi:

“Questa politica rischia di fare più danni del Covid”. E’ l’accusa lanciata da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a Repubblica. “La narrazione secondo cui una volta passata la pandemia tutto tornerà come prima – sottolinea Bonomia – è una falsità bella e buona. La realtà è un’altra. Questo è un Paese che si è abituato ad essere anestetizzato. Io non sto cercando le polemica, non sono contro a priori. Sto cercando di mettere tutti davanti alla realtà: gli imprenditori sono fortemente preoccupati. In autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Non sappiamo cosa succederà domani, che ne sarà delle commesse, degli ordini, dei fornitori”. Sul milione di licenziamenti prospettati nei giorni scorsi, chiarisce: “Ho detto quel che sanno tutti coloro che ogni mattina vanno in azienda a lavorare. Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto. Serve una strategia, una visione, un’idea di quale Paese vogliamo costruire. Bisogna smetterla di guardare esclusivamente al dividendo elettorale”. Su quello che, a suo giudizio, c’è da fare, afferma: “Lo ha detto molto bene il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Bisogna puntare sulla crescita: sono venticinque anni che il nostro Paese perde produttività, allontanandosi sempre più dai concorrenti. E la crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni si aumenta la spesa corrente (il dividendo elettorale) a scapito degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell’innovazione e nella ricerca, nelle politiche per la sostenibilità ambientale e sociale…”

Che gli italiani capiscano, ascoltino e chiedano alla politica (tutta) di essere almeno un po’ più responsabile.

SEQUESTRI, RISCATTI, RICORDI E LIBERTA’

E’ mancata nei giorni scorsi a Roma a 93 anni Anna Calissoni Bulgari, rapita dall’ “anonima sarda” nel 1983 con il figlio Giorgio, di cui sono amico. La riservatezza di quest’ultimo ha fatto sì che nei nostri incontri non si parli quasi mai di quel maledetto giorno quando   ancora   minorenne  fu   brutalmente  sequestrato insieme a sua madre e tenuto prigioniero fino alla notte di Natale di quello stesso anno.

Inorridisco sempre nel sentire la parola “sequestro” o abusarne, arrivando addirittura a quel “sequestro di persona aggravato” di cui per esempio è accusato Matteo Salvini, per aver impedito per tre giorni, come ministro dell’Interno,  lo sbarco di 131 persone tratte in salvo nel Mediterraneo (e che a bordo erano comunque assistite in tutto) per sottolineare il clamoroso disinteresse europeo.

E ancora ho molti dubbi per il “sequestro” nel caso di Silvia Romano rimpatriata in pompa magna con un volo di stato, in piena pandemia, nel frattempo beatamente e volontariamente convertita all’ Islam, sorridente e desiderosa di ritornare in Africa appena possibile, Per lei lo Stato avrebbe pagato almeno 4 milioni di euro che così andranno a finanziare nuovi attentati terroristici!

Come lei, altre “cooperanti” in questi anni sono state liberate a peso d’oro dal governo italiano, grazie all’ aiuto dei nostri servizi segreti.

La tristezza del momento per la scomparsa di Anna Bulgari induce però ad una riflessione: dov’era lo stato quando Giorgio e sua madre furono rapiti a due passi da Roma? Ministro dell’interno era allora Oscar Luigi Scalfaro, la famiglia fu del tutto abbandonata e poi costretta a pagare dopo una atroce mutilazione proprio di Giorgio.

Quello era addirittura il secondo sequestro in famiglia, ma lo stato era completamente assente tanto che per Giorgio e Anna Bulgari le trattative vennero portate avanti dalla sorella Laura in assoluta solitudine. I Bulgari pagarono poi 4 miliardi di lire di tasca loro,   una   cifra   enorme  per allora eppure   non   arrivò   mai   neppure una telefonata di solidarietà dal governo o dai vertici dello stato.

Non voglio immaginare la responsabilità e le angosce assunte dai famigliari  quando videro recapitarsi in una busta la mutilazione di Giorgio per indurli a pagare.

Anna  Bulgari   si   è   spenta   portandosi   dietro   anche questo macigno sul cuore, ma è nostro dovere  non dimenticare perché la memoria è un atto di giustizia dovuto.

Per Anna, per Giorgio, per tutti coloro che sono stati e sono in questo  momento nelle mani di  rapitori  in tutto il  mondo, spesso dimenticati  e imploranti una libertà che non arriverà per tutti allo stesso modo e che per alcuni, purtroppo, non arriverà mai.

PROVOCAZIONI SUDTIROLESI

L’Austria apre le frontiere in Europa ma non verso l’Italia, e intanto gli  Schützen altoatesini  hanno messo dei grandi cartelli lungo i confini provinciali con la scritta “Verrückt nach Süden” ovvero  “spostato a sud”, in riferimento al confine di Stato.

 Per la loro “performance” è stato provocatoriamente scelto il 2 giugno e i cartelli sono stati posizionati su 25 passi alpini e lungo le strade. Secondo il loro comandate “Gli ultimi tre mesi probabilmente hanno aperto gli occhi anche a chi era ancora indeciso. Restrizioni, caos e più vittime che in altri Stati. L’Italia non fa bene al Sudtirol, l’Italia è un danno per tutte le persone che ci vivono”.

Visto che l’Italia è così matrigna, cosa si aspetta allora a SOSPENDERE O ALMENO RIDURRE ALLA PROVINCIA AUTONOMA  DI  BOLZANO  I  SUPER  BENEFICI  FISCALI  ED  ECONOMICI DI CUI GODONO QUESTI SIGNORI RISPETTO A TUTTI GLI ALTRI  CITTADINI ITALIANI ?

In Ossola, in Valsesia o in Valtellina sono montanari anche loro, eppure non vedono un euro: è questa l’Italia della “legge uguale per tutti”? Strapagare chi ci insulta mi sembra decisamente troppo, tirino un po’ la cinghia anche Lor Signori  o si trasferiscano a Innsbruck, così siamo e saranno tutti contenti.

E ricordiamoci sempre che la Sudtiroler Volkspartei è “eternamente” al governo, e da 70 anni “si ciuccia la ciccia”… comodo, no?

LA STORIA A TELE VCO

Segnalo che proseguono ogni martedì alle 13.30 i miei appuntamenti con la Storia a Tele VCO – AZZURRA TV (canale 19, oppure in streaming www.televcoazzurra.it). Le lezioni vengono replicate per tutto il pomeriggio – sempre di martedì – al minuto 0.30 fino alle ore 18.30. Sono una sintesi delle mie conferenze all’ UNITRE  di Arona e in queste settimane (fino a metà giugno) si approfondirà la storia delle zone del Lago Maggiore.

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Il mio sito www.marcozacchera.it è stato recentemente  rinnovato e arricchito di informazioni, articoli e notizie: dategli un’occhiata!

Grazie a chi mi invia indirizzi di amici e conoscenti per allargare l’indirizzario degli invii de IL PUNTO.

      BUONA SETTIMANA  A   TUTTI                            MARCO ZACCHERA

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