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Corrado (M5S Senato – Commissione cultura) – Sul clamoroso furto del Museo di San Mamiliano

Che il silenzio tornasse ad avvolgere il presunto tesoro del conte di Montecristo, il problema, serissimo, della tutela del patrimonio numismatico italiano, presupposto di qualsiasi ipotesi di promozione.

Il rapporto della Repubblica con questo segmento dei suoi beni culturali, numericamente più consistente di ogni altro, è sempre stato controverso. Anche senza spingerci indietro fino al lascito di Vittorio Emanuele III “al popolo italiano” e alla sua integrazione ad opera di Umberto II, con le scabrose lacune e sostituzioni degli originali col tempo accertate, è già significativo che il MiBACT abbia assunto l’ultimo specialista in numismatica nel 1978: oltre quarant’anni fa; poi, più nulla. E se la pubblicazione delle collezioni statali ha conosciuto finalmente, negli ultimi anni, uno slancio inedito, è pur vero che la consistenza, la composizione e lo stato delle collezioni museali di monete (antiche e non) resta un’incognita per gli stessi responsabili dei musei statali, piccoli e grandi.

Così, l’interrogazione a risposta orale pubblicata dal Senato il 21 maggio in cui chiedo conto al ministro Franceschini della provata insufficienza delle misure di sicurezza adottate con l’avallo della Soprintendenza dal museo comunale di Sovana, aperto nel 2012, dove un paio di anni fa sembrava prossimo l’arrivo da Firenze delle altre centinaia di ori dello stesso eccezionale tesoretto, trovato nel 2004 e costituito da 498 solidi del V secolo, è anche l’occasione per sollecitare un “nuovo impulso alle indagini sui clamorosi furti di monete avvenuti in passato in tutto il Paese, a danno dei musei statali e non (in modo particolare nel Sud Italia)”, iniziativa da attuare “eventualmente costituendo un gruppo di lavoro ad hoc, formato anche da numismatici, data la peculiarità dei manufatti trattati e la facilità con cui se ne perdono le tracce una volta immessi nei circuiti del mercato illegale”.

Nel contempo, venendo dalla tutela alla valorizzazione, ho avviato una verifica della quantità e qualità della comunicazione del patrimonio numismatico che i singoli musei statali fanno in rete, mediante i loro portali e le pagine aperte sui social. Detta analisi sarà utile, ritengo, a delineare un quadro chiaro e aggiornato della situazione, evidenziando dove e come sarebbe opportuno intervenire per garantire i livelli minimi di servizio all’utenza interessata sia nelle sale espositive sia negli spazi virtuali.

Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione cultura)

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