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Capaci, Garavini (IV): “Continuiamo a chiedere luce su mandanti ed esecutori, senza verità la storia della nostra Repubblica non può dirsi conosciuta”

 Roma, 22 mag. – “Il ricordo della strage mafiosa di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, deve sempre essere un momento di rilancio nella lotta contro le mafie e contro tutti i sistemi occulti che troppe volte hanno inquinato la vita del nostro Stato.
La necessità di continuare a chiedere di avere tutta la verità su mandanti ed esecutori di quella strage e di quelle collegate di via D’Amelio, pochi mesi dopo, e in varie città d’Italia, nel corso del 1993, non nasce solo dalla voglia di giustizia per le vittime ma soprattutto dalla piena coscienza che senza quella verità la storia della nostra Repubblica non potrà mai dirsi veramente conosciuta.
Anche in una fase difficile come quella che stiamo vivendo, la nostra attenzione verso la lotta senza quartiere a tutte le mafie non deve mai calare, e la necessità di avere una pronta rinascita della nostra economia deve coniugarsi con un alzare ancora più barriere contro le infiltrazioni delle mafie nelle attività imprenditoriali sane”. Lo dichiara la Senatrice Laura Garavini, Presidente Commissione Difesa e Vicepresidente vicaria gruppo Italia Viva-Psi.

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