Napoli, parco Mascagna:  giostrine “impacchettate”

Invece d’impedire l’accesso alle aree attrezzate al gioco

“ Mentre sul permanere della chiusura del parco della villa Floridiana è calato il silenzio, non va meglio per un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea. Il riferimento è al parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, posto al confine dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, uno dei pochi spazi verdi a disposizione dei residenti, che, anche dopo la recente riapertura, continua purtroppo  a versare in uno stato di degrado e di abbandono “. A intervenire, ancora una volta, sulle condizioni del parco  comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari già presidente della Circoscrizione Vomero.

” Innanzitutto – afferma Capodanno –  va ricordato che, allo stato, sulla scorta delle disposizioni del DPCM del 26 aprile scorso, nonostante che le ore di luce siano aumentate, anche per l’entrata in vigore dell’ora legale, i cancelli di accesso al parco Mascagna dell’unico varco aperto, quello su via Ruoppolo, vengono chiusi alle 15:30 “.

”  Molte delle aiuole presenti nel suddetto parco  – sottolinea Capodanno – restano ridotte a campi in terra battuta, brulle, senza un filo d’erba e senza piante e fiori che le abbelliscano, dal momento che nei quasi due mesi di chiusura, nulla si è fatto per migliorare il manto erboso e per piantare nuove essenze  “.

” Va anche sottolineato – puntualizza Capodanno –  che la disposizione del decreto succitato la quale prescrive che “le aree  attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse”, ha di fatto prodotto non la semplice recinzione delle aree del parco in questione, ma l’impacchettamento, con nostri di plastica bicolore, di tutte le giostrine, comprese quelle che già prima dell’emergenza Covid-19 erano rotte e che allo stato continuano ad esserlo, dal momento che non si è provveduto neppure al loro ripristino. Il risultato è che, anche per la mancanza d’idonea vigilanza, potendo accedere alle aree interessate, le giostrine restano comunque fruibili dai tanti bambini accompagnati che, anche stamani, affollavano il parco. Nel rispetto della norma andavano invece chiuse completamente le aree interessate, delimitandole con delle recinzioni, impedendone l’accesso e non impacchettando le sole giostrine, come di fatto è avvenuto “.

“ Il nuovo assetto del parco – ricorda Capodanno -, vide la luce dopo lustri di attese, durante i quali una parte di esso venne utilizzata quale cantiere per i lavori del metrò collinare. Poi, finalmente, furono realizzati i lavori di sistemazione, con l’ampliamento e la recinzione dell’area a verde, realizzati tempo addietro dal Comune attraverso un finanziamento di oltre un milione e mezzo di euro. In tempi più recenti il parco rimase chiuso per oltre otto mesi, tra le vivaci proteste dei cittadini, sfociate in petizioni e sit-in, per i lavori di messa in sicurezza di alcune alberature, diverse delle quali sono state eliminate, senza essere sostituite da nuove essenze, come dimostra l’attuale presenza di numerose ceppaie “.

Sulle questioni sollevate Capodanno richiama, ancora una volta, l’attenzione degli uffici competenti per i provvedimenti del caso.

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