Site icon archivio di politicamentecorretto.com

E’ TEMPO DI RIVOLUZIONE?

Alessandra Loiero – Milano

In Italia la fase 2 è iniziata, le regioni si scontrano con  il governo e a Milano il clima si scalda.

L’impoverimento, unito al soffocante isolamento di questi mesi, iniziano a creare dissonanze e primi subbugli tra cittadini e autorità in tutta la penisola. Tra la gente prevale la voglia di ripartire.

Sono in particolare Calabria e Basilicata a insistere sulla loro riapertura. Addirittura la Provincia di Bolzano riapre autonomamente i negozi. Ma il il governo impugna il provvedimento. Boccia ribadisce che “i proprietari degli esercizi commerciali, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientifiche validate a livello nazionale”.

Ma a Milano, più che nel resto d’Italia, la voglia di rimettersi in gioco è tanta. Il 7 maggio, grazie al primo caldo estivo, torna la voglia di uscire. I milanesi affollano i Navigli e il sindaco Sala si infuria.

Una città inarrestabile come Milano con 1 milione e 404 mila abitanti, più di tutti ha sofferto questo lockdown. Ormai da mesi,  è una città fantasma. Ristoratori, albergatori e proprietari di bar sono esausti.

Le misure dello Stato sembrano non tutelare le imprese. A marzo, lo Stato aveva garantito la cassa integrazione per i lavoratori, ma ad oggi i soldi non sono stati ancora del tutto erogati. Alcuni datori di lavoro, nelle possibilità di farlo, hanno anticipato la cassa integrazione ai dipendenti, che non potevano più fare nemmeno la spesa. Gli imprenditori temono, non solo per il loro fallimento, ma anche per la disoccupazione che si genererà di conseguenza.

Aprire il 1 giugno non è economicamente sostenibile: le imprese sono in perdita del 70% e i costi in aumento del 110%. Secondo gli imprenditori milanesi la riapertura sarà possibile solo quando le condizioni saranno sicure, con misure applicabili, che sgravino i costi e li aiutino a restare in piedi.

Così nasce nel mese di Aprile il Movimento Imprese Ospitalità (MIO) dissociato da ogni orientamento politico. Il Manifesto di MIO elabora 18 richieste allo Stato a sostegno delle attività tra cui: sospensione delle imposte nel 2020, contributo a Fondo Perduto proporzionale al 15-20 % alle perdite di fatturato, azzeramento degli affitti immobiliari per i mesi di chiusura e prolungamento della cassa integrazione.

E’ in particolare il “COMITATO HO.RE.CA. Lombardia” a rendersi protagonista.

Il 28 Aprile ore 21.00, con un flash mob, albergatori e ristoratori di tutta Milano accendono le luci dei loro locali. L’indomani vengono consegnate al comune, 2000 chiavi di ristoranti, bar, locali e pubblici esercizi. E’ l’inizio della protesta.

Intanto a Napoli muore suicida il primo imprenditore a 57 anni per i debiti post-Covid.

Un nuovo flash mob viene organizzato mercoledì 6 maggio, durante la fase 2. All’Arco della Pace, una delle zone della movida milanese, vengono disposte delle sedie vuote con dei cartelli su cui appare lo slogan “Se apriamo FALLIAMO! #IONONAPRO”. A questa manifestazione, originariamente erano stati autorizzati solo quattro manifestanti, ma a causa delle dirette televisive, altri commercianti hanno aderito autonomamente alla manifestazione. Da quattro il numero è aumentato ad una trentina. Per via del divieto di assembramento, la polizia ha multato i presenti, per l’importo di 400euro, nonostante stessero rispettando le distanze sociali e indossassero le mascherine. “Ho visto la disperazione nella disperazione. Ho visto alcuni colleghi piangere” afferma uno dei presenti.

Tra i sanzionati c’era Paolo Polli, un partecipante autorizzato, multato dunque ingiustamente.

La protesta ha fatto molto clamore; “oltre al danno anche la beffa”è la frase che si vocifera in questi giorni. L’episodio è stato strumentalizzato da diversi partiti politici contro il governo Conte, e molti hanno avanzato la richiesta di annullamento della sanzione.

Intanto Paolo Polli da mercoledì scorso trascorre le sue giornate all’Arco della Pace, facendo lo sciopero della fame.

Exit mobile version