La conversione di Silvia Romano

 

La gioia per la liberazione di Silvia Romano, è stata un po’ guastata dalla visione della veste islamica verde che la giovane donna indossava. E in seguito dalla sua affermazione: “E’ vero, mi sono convertita all’Islam”. Niente di male nel fatto che un cristiano si converta all’islam, ci mancherebbe altro, così come non c’è niente di male se un musulmano si converte al cristianesimo. Magari nel primo caso ne sono felici i musulmani, e nel secondo caso ne sono felici i cristiani. Non è dunque la conversione in sé di Silvia Romano a guastare la contentezza per la sua liberazione, bensì che la conversione sia avvenuta durante la prigionia. Non è piacevole il pensiero che la giovane donna durante la prigionia anziché disprezzare i carcerieri, abbia preso a provare nei loro confronti simpatia, e  che sia venuta a trovarsi, come già hanno accennato alcuni giornalisti, nello stato psicologico definito sindrome di Stoccolma.

Detto questo, io sono persuaso che un cristiano si converte all’islam, semplicemente perché non conosce bene il cristianesimo. Silvia Romano ha dichiarato: “Leggevo il Corano, pregavo. La mia riflessione è stata lunga e alla fine è diventata una decisione”, Ecco: sono persuaso che la giovane donna non abbia mai letto con attenzione il vangelo. Non abbia mai avuto una fede ben salda. Autentica.

Renato Pierri

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