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Il musicista Thomas Masino Aricò mette in musica i versi di un canto d’amore del M° Giuseppe Messina

 Nino Bellinvia

 Oikos Museion. Casa delle Arti. Nella sua sede ad Acquaficara, frazione millenaria alla periferia di Barcellona Pozzo di Gotto, è avvenuto l’incontro tra gli artisti Thomas Masino Aricò e Giuseppe Messina. I due si sono soffermati a parlare delle loro attività. A Thomas, straordinario e fantasioso musicista, è venuta l’idea di musicare qualche testo e tra tanti componimenti in dialetto barcellonese dell’amico Messina, ha scelto il suo canto d’amore, scritto in età giovanile, “Ti ringraziu amata mia”, verso ottonario. Da esperto musicista ne ha fatto un motivo piacevole ed orecchiabile che sa di serenata dei tempi andati. Il fratello di Thomas, Filippo Aricò (i due hanno seguito le orme del padre Eduardo che è stato un grande fisarmonicista e direttore d’orchestra) non ha esitato ad interpretare con grande passione e sentimento il bel canto d’amore che consigliamo ascoltare. Ecco il sito:

“Ti ringraziu amata mia”
(Testo di Giuseppe Messina

Musica di Thomas Masino Aricò)

Ti ringraziu amata mia
pi l’amuri chi mi dai.
eravamu picciutteddi
quando l’occhi s’incuntraru
e scattò la gran scintilla
chi ‘na vampa divintava.

Non c’è spaziu da me vita
unni tu non si prisenti,
non c’è ciuri di lu campu
chi non ti purtassi a tia
non c’è tempu da to vita
chi non didicassi a mmia.

Celu a mari si cunfundi
e in fundu all’orizzonti
iò ti vidu caminari;
allura ti vegnu incontru,
comu sempre a braccia aperti
e ti stringiu supra o cori.

Tu sì celu, tu si mari;
tu si celu, tu sì terra,
tu sì aria, sì ogni cosa.
Iò chi staiu sutta u celu
Supr’a terra ‘nfrunt’o mari,
cu ttia pozzu rispirari.

Ed ora parliamo in breve dei tre noti artisti.

Thomas Masino Aricò, diplomato in teoria e solfeggio pianoforte, storia della musica e composizione, è un esperto di canto corale e solfeggio cantato, sax, flauto dolce e clarinetto, batteria, chitarra classica, armonica a bocca, friscaletto e zampogna. Scrive musica a vari livelli, sia componimenti per pianoforte solo, che per canzoni moderne, brani jazz, musiche per opere teatrali, opere sacre e musiche da films, nonché di musica applicata a software per computer. Ha inciso diversi CD, di cui uno di musica etnica dal titolo “Terra di scirocco”, dedicato alla sua amata terra, contenente musiche che rispecchiano momenti vissuti dalla Sicilia come ad esempio “Viaggio verso Capaci” dedicato al giudice G. Falcone. Ha scritto anche diverse commedie musicali, tra le quali: “Alcesti”, “Diogene”, “Mastru Onuri”, “Shalom” e “Luna blù” (breve storia della Sicilia scritta dal professore Saverio Castanotto), rappresentata con successo anche al Teatro Greco di Tindari. Già a 15 anni suonava l’organo a canne nella Basilica di S. Sebastiano di Barcellona Pozzo di Gotto (organista preferito di monsignor Mento). Riconosciuto come il primo a portare a Barcellona il pianobar in piazza, suonando e cantando le più belle musiche internazionali in tutte le serate estive al Sebastian Bar (oltre 5000 persone quando l’Italia vinse i mondiali dell’82) e poi nei locali italiani e stranieri. Anche con gruppi come “I Noumeni” (in vari locali degli Emirati Arabi), “Makeros,” 2Love Boys”, “The Bread end Vine band”, ed altri). Studioso di Musicoterapia partecipa a diversi Seminari, dove si insegna l’ascolto della musica abbinato ai diversi stati d’animo, trovando nella Musica una disciplina che pur rafforzando il carattere dell’ascoltatore lo abilita ad affrontare serenamente la propria vita.

Giuseppe Messina è al suo 53° anniversario di attività artistica, già fondatore del “Movimento per la Divulgazione Culturale” di Barcellona Pozzo di Gotto (e del mensile “La Molla” sul quale trovano spazio fatti e personaggi di rilievo, come Emilio Isgrò, Melo Freni, Marcello Crinò, Nino Bellinvia Vincenzo Consolo e tanti altri. Ha creato pitture, sculture, romanzi, poemetti, opere teatrali, film, documentari,…che sono opere d’impegno sociale dalle quali emerge un forte sentimento di attaccamento a quelli che sono i valori umani, di legalità e di giustizia sociale, ma anche il senso del bisogno della conservazione delle testimonianze dei valori culturali che ci giungono dalla classicità mediterranea. A Roma, al Palazzo Barberini, al concorso letterario dedicato ad Antonio De Curtis in arte Totò, al suo poema mitologico “La leggenda di Omero” è stato assegnato il Premio speciale Medaglia d’Oro del Senato della Repubblica, poema illustrato da dieci sculture in bronzo. Diversi altri premi gli sono stati assegnati in occasione di mostre, rappresentazione teatrali, filmati ed altro. Opere dell’artista si trovano in esposizioni pubbliche e private in Italia e all’estero (tra l’altro ha esposto S. Fiume, E. Calabria, R. Guttuso, R. Brindisi ed altri grandi. Da ricordare che, oltre a quelle in bronzo (tra cui i monumenti dedicati allo storico della città di Barcellona Pozzo di Gotto, Nello Cassata, e quello in onore dell’eroe della Prima guerra mondiale, Luigi Rizzo, posto nel porto di Milazzo), ha realizzato diverse opere in legno, in granito, in ossidiana in pietra arenaria (come l’opera “Ciclope nel vento”, donata nel 2002 alla sua città natale, Barcellona). L’artista ha lanciato l’idea che ha portato all’istituzione del “Premio Città di Barcellona Pozzo di Gotto” per il quale ha creato e donato lo stesso trofeo bronzeo, “Longano”, simbolo della città, con il quale sono stati insigniti lo storico Santi Correnti, lo scienziato Antonino Zichichi, Donatella Bianchi, conduttrice del programma di Raiuno “Linea Blu”, l’attrice Francesca Chillemi, (“Miss Italia” 2003) ed altri importanti personaggi. Un’attività artistica senza fine la sua, premiata tra l’altro con Targa d’Argento dalla Presidenza della Repubblica – presidente Giorgio Napolitano – e con Trofeo della Regione Siciliana. In questo periodo di Coronavirus l’artista ha approfittato ad ultimare il poemetto “L’inno alla vita” (in versi endecasillabi e settenari) e sta lavorando alla realizzazione di una scultura e di un librone (pagine cm 50 X 70 in tela dipinta; ogni pagina è un quadro e sull’immagine dipinta si possono leggere dei versi che hanno senso compiuto in ogni pagina), e leggendo tutte le pagine, si forma un poema.

Filippo Aricò, cantante-batterista (fratello del compositore pianista Thomas Masino) interpreta il canto d’amore scritto da Giuseppe Messina “Ti ringraziu amata mia”. Si trova nel mondo musicale da tantissimi anni insieme al fratello. Nel 1979 erano insieme nella formazione “Aricorchestra”, diretta dal padre M° Eduardo Aricò,  musicista e fisarmonicista molto noto.. Nel 1980, lasciata l’orchestra, eccolo in in tournee a Roma col gruppo “Garden”. Serate su serate con infiniti successi Tournee continuate poi con Rita Pavone e Teddy Reno; Gigi Sabani, Nilla Pizzi, Giorgio Consolini,… Filippo ha accompagnato tanti cantanti in tournees in giro per l’Italia (Pupo e diversi altri artisti). In casa sua la musica è ai primi posti (la moglie è la cantante Linà Savonà, che al Festivalbar 1978 ove ebbe ad interpretare “Maya”).

Ci sarebbe tanto e tanto altro da dire dei tre artisti, ma è meglio fermarsi qui. Ai lettori scoprire tanto altro.

Nella foto il M° Thomas Masino Aricò e il M° Giuseppe Messina. Al centro la scultura in pietra arenaria di Lecce “Omero”, riportata sulla copertina del poema di Messina “La leggenda di Omero”.

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