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Crisi. Santoro (CS): niente sarà come prima perché saremo già poverissimi e incatenati alla povertà

“Demoliamo alcuni slogan borghesi. Non andrà tutto bene, non siamo tutti sulla stessa barca e nulla sarà come prima. Siamo e saremo in grande difficoltà. La povertà sta già aumentando e noi siamo incatenati da regole che non ci permetteranno di risollevare le classi sociali oggi in grande difficoltà”, commenta Manuel Santoro, segretario generale di Convergenza Socialista. “Siamo in piena shock economy e ciò significa che le classi dominanti sfrutteranno sicuramente la situazione a loro vantaggio. Noi, invece, che difendiamo le classi meno abbienti, la classe lavoratrice, siamo colpevolmente ancora troppo deboli politicamente. Continuiamo a stare a guardare mentre altri, i padroni, ci prendono tutto, anche la vita stessa. Mentre i grandi della finanza si ingrassano, i lavoratori si impoveriscono”.

“La Coldiretti ci avvisa, difatti, di un milione di nuovi poveri dall’inizio della crisi. Lavoratrici e lavoratori che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti, artigiani, chi non ha nessun aiuto dallo Stato. Molte famiglie sono entrate nel club della povertà, e cominciano ad affollare i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e le mense di solidarietà. Siamo, secondo le stime, a 3,7 milioni di persone in grave difficoltà economica, ovvero di persone che non hanno le risorse economiche per procurarsi il cibo. Naturalmente, nel mezzo ci sono milioni di bambini.”

“Questa è la situazione oggi, la quale prevedibilmente peggiorerà nei mesi a venire”, conclude Santoro. “E quando tutto sarà superato, quando si ritornerà alla normalità, ci troveremo a fare i conti con una situazione economica drammatica che non potremo risanare poiché incatenati alle regole europee, da una parte, e incapaci di far pagare la crisi ai capitalisti, dall’altra. Regole che ci costringeranno a sacrifici economici e finanziari enormi, che la classe lavoratrice, le classi più deboli, lavoratori e pensionati si ritroveranno sul groppone. Saremo costretti allora a rompere le catene che ci tengono legati all’impalcatura finanziaria dell’Unione Europea. Questo sarà un passo decisivo per evitare che milioni di donne e di uomini muoiano letteralmente di fame, come già possiamo testimoniare. Il socialismo si rende necessario.”

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