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 IL PUNTO  n. 763 del 24 aprile  2020 di MARCO ZACCHERA ( marco.zacchera@libero.it )

Sommario: ORDINI E CONTROORDINI TRA CHIUSURE, FEDE, CAOS E TANTA IPOCRISIA – DOVE VANNO I SOLDI DELLA PROTEZIONE CIVILE? – SARA LA CINA IL NOSTRO FUTURO? PREGHIERA SEMPLICE SUL TEMPO

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SIAMO ITALIANI, QUINDI…

In Italia ormai da quasi due mesi si deve stare in casa salvo che si debba uscire e la mascherina è sempre da usare, poi no, poi si, poi forse. D’altronde i negozi sono chiusi tranne quelli aperti, il virus non colpisce i bambini e i giovani salvo quelli che se lo prendono. Infatti se hai molti sintomi sei malato, però puoi anche ammalarti senza sintomi oppure puoi avere i sintomi ma senza star male, ma essere anche contagioso pur non avendo i sintomi e se chiedi di farti il tampone per verificare se sei contagioso  non puoi farlo perché non hai i sintomi.

Curati: per non ammalarti devi fare esercizio fisico, però non dovresti uscire e non puoi correre, perché sei corri allora è attività sportiva e non si può fare. Comunque tirati su e se vuoi la pizza te la portano a casa,  ma chissà se chi l’ha preparata era contagioso? Poveretto il pizzaiolo: poteva essere senza sintomi, ma se era asintomatico eppure malato e ti infetta? Chissà…Anche perché il virus sulle superfici vive pochi minuti, al massimo due ore, no quattro… o forse sono sei, oppure fino a 2 giorni, ma comunque tranquillo perché in media i sintomi escono in 4 giorni, o forse fino a 11, ma magari anche molti di più…

In un paese con gli scienziati che ogni sera si contraddicono così, chiedi chi siano gli scienziati e gli esperti e scopri che sono ormai decine le commissioni, i comitati, i referenti, le cabine di regia, i tavoli tecnici, le task force (perchè scriverlo in inglese fa tanto più figo).

Tutti commissioni e tavoli  ripetuti e replicati a livello centrale, regionale, provinciale e locale, così come negli assessorati e nei ministeri e dove alla fine nessuno decide perché lo deve fare sempre qualcun altro che però di solito la pensa diversamente da te.

Succede sempre così, quotidianamente, tanto dalle commissioni non si dimette mai nessuno, poi arriva (ma dopo, a posteriori) puntualmente un Magistrato che giustamente accusa, ma non era certo in prima linea a decidere quando c’era bisogno di farlo e quindi molti procedono nell’ottica che se non si decide niente almeno non si rischia, come puntualmente troppo spesso è avvenuto.

Alla fine abbiamo comunque tutti ragione, ma intanto finalmente si apre, no non si apre. Allora si apre in parte, divisi per regioni e/o ci si muoverà in date diverse, orari diversi, ma solo nell’ambito della propria regione. Nessuno pensa a chi (come me) vive su un confine regionale e quindi mi servirebbe poco poter andare a 250 km. di distanza se poi il lavoro sarebbe a cinque chilometri da casa ma – ahimé  – in un’altra regione.

Alla fine restano poche certezze, per esempio quella di poter andare a fare la spesa ma – chissà perchè – non si può andare a Messa, neppure tenendo le distanze.

Messe vietate già da quella domenica 8 marzo ormai lontana, con le chiese già chiuse ma contemporaneamente i bar pieni di gente per l’ ora dell’aperitivo.

Che il cibo del corpo valga più di quello dell’anima è una opinione del governo, che ha vietato perfino la benedizione delle salme in chiesa (pur se deserta o semi-deserta), chiese che non si possono legalmente aggiungere se non “nelle immediate vicinanze” delle abitazioni. .

Mi si permetta allora almeno ricordare oltre a medici, infermieri e farmacisti (ma anche a tanti  volontari morti per aver trasportato i malati) una categoria di cui non ha parlato quasi nessuno: i sacerdoti.

Oltre 100 sacerdoti in Italia sono morti in queste settimane perché sono stati vicino a malati che spesso morivano da soli. Anche loro sono degli eroi silenziosi di questa epidemia.

CHE  FINE  FANNO  I  SOLDI ALLA PROTEZIONE  CIVILE ?

Come tutti ho dato anch’io il mio piccolo contributo per aiutare la comunità in questa emergenza, ma mi sono ben guardato dal versarlo alla Protezione Civile.

Credo infatti nelle forme di aiuto dirette, visibili e verificabili, soprattutto legate alla propria comunità e al proprio territorio, azzerando spese generali e di gestione ma mirando al risultato di cui si deve dare un chiaro e completo rendiconto.

Ho sempre avuto molte remore a donare alle grandi organizzazioni internazionali che hanno spese generali e amministrative che si mangiano buona parte delle offerte raccolte, con punte oltre il 70%.  OMS,FAO e le agenzie ONU per profughi, bambini e deportati operano con aiuti internazionali che troppe volte nascondono – sotto la bella pagina di copertina – dei buchi neri e traffici incredibili e spaventosi. Purtroppo raramente ci sono accurati esami contabili.

La Protezione Civile italiana – almeno a livello centrale – non è da meno: da tanti anni in nome dell’emergenza si spende e si spande con pochi controlli. Chi ha buona memoria ricorda la storia locale del “Lago effimero” di Macugnaga che comportò (alla fine per nulla) una spesa spropositata,

Erano i tempi di Bertolaso – uomo molto discusso da questo punto di vista –  ma le cose sono poi cambiate solamente in peggio. I risultati degli ultimi anni (valga per tutto il terremoto infinito in centro Italia) sono stati deludenti ma tra nuove sedi, moltiplicazione di dipendenti (quasi tutti per scelta politica), attrezzature, nomine… le solite cose.

Da semplice cittadino vorrei sapere adesso quanto si sia raccolto grazie ad una enorme campagna pubblicitaria a reti unificate, ma soprattutto vorrei poter leggere un resoconto dettagliato e fedele di come si stia spendendo, con quali scelte e a vantaggio di chi.

Una richiesta di chiarezza che dovrebbe venire spontanea da tutti i cittadini e dai nostri rappresentanti politici perché è troppo immondo il sospetto che – usando la generosità pubblica – si finisca poi con scelte non disinteressate o comunque con sprechi.

La questione di fondo è che la Protezione Civile è una emanazione diretta del Ministero dell’ Interno e quindi del governo: ha già cospicui finanziamenti pubblici propri e dovrebbe quindi essere comunque il “pubblico” a pensarci, così come ci dovrebbero essere criteri trasparenti nella scelta dei suoi vertici.

Mi auguro che tra qualche tempo non comincino le solite “voci” di appalti pilotati, forniture sospette, faccendieri interni ed internazionali, con susseguente scia di accuse, polemiche, processi e ovviamente anche insabbiamenti.

Spero proprio di sbagliarmi…

LA CINA SARA’ IL NOSTRO FUTURO?

Parliamone seriamente perché la questione è importante. Il nostro futuro sarà quello di diventare una colonia cinese in Europa?  Alessandro Di Battista, “guru” dei  5 Stelle, è chiaro: “l’Europa vuole metterci in trappola con il MES, ci spingeranno a indebitarci per poi passare all’incasso, ma senza l’Italia l’Ue si scioglierebbe come neve al sole e poi noi abbiamo un rapporto privilegiato con Pechino che, piaccia o non piaccia, è anche merito del lavoro di Di Maio. La Cina vincerà la terza guerra mondiale senza sparare un colpo e l’Italia può mettere sul piatto delle contrattazioni europee tale relazione”.

Rifletto che se si scrive  che la Germania complotta contro di noi si raccolgono immediati consensi, ma se poni dubbi sulla Cine al governo nessuno risponde.

Nessuno sembra considerare che la Cina è oggi un buco nero dei diritti umani e ha censurato lo scoppio della pandemia. Ha il record mondiale delle esecuzioni capitali, un controllo totale sulla popolazione, nessuna libertà di stampa, perseguita la minoranza cristiana così come  i musulmani, ha invaso e distrutto il Tibet, inquina il pianeta in maniera irreversibile. Avete mai sentito Greta parlarne? Eppure ha  assoggettato l’intera Africa succhiandone le materie prime e sta condizionando la politica mondiale infilando a suon di soldi e pressioni i suoi uomini a ogni livello (tipo il direttore etiope dell’OSM).

Su questo tema Di Maio è perfino volgare nei suoi atteggiamenti: sembra un lecchino e ancora l’altro ieri, in Parlamento, dopo aver ringraziato “prima di tutto” gli aiuti di Pechino – confondendo doni e forniture a pagamento – ha citato tutti i paesi che stanno dandoci una mano salvo Taiwan perché Pechino vuole così e lui si è prontamente adeguato.

Chi segue la politica di espansione cinese nel mondo non può che preoccuparsi visti i suoi risultati in tutto il pianeta, ma in Italia no, non se ne preoccupa nessuno.

Gli italiani – distratti e superficiali – non pensano a queste cose e solo piccole voci qua e là si interrogano sul nostro futuro. Per una volta – e per me è incredibile – spero nel PD, che sappia fermare la pericolosa manovra di Di Maio & M5S.

PICCOLA PREGHIERA… IL TEMPO

Ho chiesto con la preghiera al Grande Capo: “Si potrebbe avere un “bonus” di due mesi di vita in più? In fondo è già breve, in questo periodo non abbiano vissuto completamente, siamo stati limitati, non abbiamo potuto produrre… insomma non vale!”.  Mi ha risposto “ Richiesta respinta, anzi, quasi quasi te li faccio contare il doppio perché sono stati mesi regalati per la riflessione, l’approfondimento, lo studio, i contatti umani, la possibilità concreta di aiutare gli altri. Quindi mesi ricchi, altro che non vissuti! Sono giorni di vita da non sprecare che valgono più degli altri…”

BUONA SETTIMANA A TUTTI                                          MARCO ZACCHERA

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