Articoli come questo (*) mi dispiacciono molto e mi rattristano, vedono tutto in negativo, tutto in un’ottica di complotto e di eterogenea corresponsabilità: i “nostri governanti” e falsi oppositori (ex governanti)…. Perché falsi ? anzi, di recente mi è sembrato che siano piuttosto aggressivi. Non ho votato per alcun partito di questa maggioranza né per quelli dell’ opposizione perché nessuno degli attuali partiti e dei loro politici, piuttosto impreparati, mi convince.
Ciò detto, non si può rendere responsabile della situazione nella quale ci troviamo tutta la classe politica italiana, si tratta di un problema globale a fronte del quale non è facile distanziarsi e prendere le decisioni appropriate. Quello che si dovrebbe fare è renderci indipendenti, tirarci fuori dai condizionamenti della globalizzazione irresponsabile, guidata dagli interessi dell’economia e della finanza mondiali. Ma questo è un problema che investe tutti, il Parlamento nel suo insieme e i cittadini, il Popolo italiano. Il compito dell’attuale governo non è facile, la situazione è catastrofica, a me pare che stiano facendo del loro meglio, nessuno può fare miracoli, e la mia impressione è che, in questo momento, chi sta all’opposizione, dopo un periodo di ragionevolezza stia,di nuovo, diventando litigioso.
Detesto quel modo di fare politica che aggredisce, disprezza, accusa spesso senza fondate ragioni, addirittura facendo finta di non aver capito le ragioni chiaramente esposte da coloro che stanno al Governo. Trovo anche assurdo chi dichiara « in tasca loro ogni mese entrano una marea di soldi nostri » « nostri di chi ? » di tutti gli Italiani e gli Italiani hanno un bisogno imprescindibile di un Parlamento composto da governanti e oppositori. Per non cadere sotto una dittatura o, al meglio, una eventuale oligarchia pilotata dai responsabili della finanza mondiale, gli Italiani hanno bisogno di un Parlamento che funzioni e che funzioni bene, i cui membri, eletti da tutti noi, non abbiano la preoccupazione di come mantenere la famiglia e possano dedicarsi totalmente ed esclusivamente alle problematiche del nostro Paese, a riflettere e a legiferare nell’interesse generale. Non ho la minima idea di quale siano gli stipendi dei membri del Parlamento italiano, ma ritengo del tutto improbabile che si tratti di una marea di soldi che possano danneggiare gli Italiani e mettere in difficoltà le casse dello Stato.
C’è invece da tener conto del fatto che il lavoro di parlamentare è un lavoro di grande responsabilità che richiede un alto livello di competenza ed una piena, costante, disponibilità. Il problema non è il costo dei parlamentari, in termini di stipendio, il problema è piuttosto quello di una sorveglianza da parte del cittadino affinché i membri del Parlamento si impegnino totalmente, siano assidui nel loro lavoro, che lavorino e lavorino bene.
Gli eventuali gironzoloni, irresponsabili e assenteisti non dovrebbero mai essere rieletti, il cittadino ha un ruolo in quest’ambito e una responsabilità. Per il bene del nostro Paese, i diversi partiti e tutti i parlamentari, di qualsiasi bordo, a mio parere, dovrebbero imparare a collaborare tra loro, a dare pareri, a fornire consigli, con onestà,con benevola disponibilità e senso della responsabilità nei confronti del Paese e del popolo italiano, non continuare ad insultare e scatenare guerre. Conflitti allegramente riportati, nei dettagli, dalla stampa che in mezzo ai litigi ci sguazza anche e soprattutto quando mostrano chiaramente la malafede degli uni e degli altri, i quali, a meno che non siano stupidi o totalmente disinformati, fanno finta di non aver capito quello che gli avversari hanno detto e li attaccano scompostamente lasciando i cittadini a bocca aperta, confusi e irritati. Tutto ciò serve solo a confondere i cittadini, soprattutto i più fragili, e la stampa dovrebbe astenersi dal giocare questo gioco, dovrebbe invece riportare con chiarezza, precisione e onestà le dichiarazioni dei governanti e degli oppositori al fine di contribuire alla comprensione delle ragioni degli uni e degli altri ed evitare al massimo baruffe e chiassate che non servono a niente e a nessuno ma tanto nuocciono al nostro Paese.
Sogno un’Italia riconciliata, in tutto e per tutto, in seno alla quale tutti i partiti politici, pur avendo priorità, strategie e programmi propri e diversi, invece di perder tempo con le polemiche, prendano coscienza delle responsabilità che il ruolo di eletti dal Popolo conferisce loro, collaborino onestamente ed efficacemente. Siamo complici nel volere il bene dell’Italia, collaboriamo tra di noi e vogliamoci bene. Amiamoci !
AMC
(Articolo menzionato: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/04/la-colpa-e-tutta-del-virus-alcune.html)
Mia rispostina:
“Gentile AMC, la ringrazio per la sua lettera critica ed allo stesso tempo piena di speranza. La critica aiuta la coscienza politica di noi tutti ad assumere un atteggiamento propositivo e la speranza ci sprona ad agire per il bene comune. Questa almeno è la nostra posizione, di noi che siamo insensibili alle sirene degli ”alti palazzi”. Palazzi di ghiaccio, sinora, che lanciano proclami e dettano regole ma restano impermeabili alle flebili voci che salgono dalle paludi popolari. Sino a ieri i Palazzi erano simili a torri eburnee dalle quali il potere costituito pontificava, forse oggi si sono formate delle piccole fessure, alcune finestre vengono socchiuse, forse il popolo inerme e vilipeso sta riuscendo ad interloquire con i gestori che dovrebbero rappresentarlo. Interloquire? Magari proprio questo no, però alcuni sussurri salgono sino ai Piani alti, ma non quelli altissimi posti al di fuori della stratosfera. E quali sono i venti che in qualche modo possono trasportare quelle voci, quali i mezzi amplificanti dei deboli fiati? Mani a conca, al meglio trombette alla Totò. Come ad esempio il nostro Giornaletto di Saul, che è ispirato al più famoso Giornalino di Gian Burrasca, il monellaccio ribelle che tenta di rovesciare il meccanismo coercitivo e di falsità che impregna il collegio in cui è rinchiuso.
In verità io stesso vissi l’esperienza di vita in un collegio, quel ricordo e quei tentativi di far prevalere la giustizia e denunciare i torti subiti sono ancora presenti nella mia psiche. Quando ricevetti la lettera di Gianni Padrin fui toccato dal senso di frustrazione che trapelava da essa. Non tanto per gli argomenti da lui trattati nel contesto presente da lei segnalato (https://www.google.com/search?rls=aso&client=gmail&q=gianni%20padrin%20paolo%20d%27arpini&authuser=0) ma soprattutto per la consapevolezza dei precedenti, relativi alla sua lotta contro l’inquinamento da pesticidi nella sua terra. Una terra utilizzata per produrre vini pregiati rinomati nel mondo ed inquinata per quella stessa ragione. Poiché il successo di un marchio spesso è accompagnato da una finzione, da un risvolto negativo. La pubblicità ce ne ha dato ampi esempi. E d’altronde la frustrazione di dover combattere contro un muro di gomma di interessi apparentemente collettivi, in realtà interessi privati protetti da una politica collusa, ha reso Gianni Padrin un Don Chisciotte, un Brontolo alla veneta. E cosa può dire o fare o proporre di credibile un tale Don Chisciotte? Soprattutto se è un semplice bidello, senza titoli accademici, senza appoggi di alcun genere se non quelli di brontoloni par suo? E che speranza può avere il Don Chisciotte in questione di far ascoltare la sua voce ai piani alti dei Palazzi di ghiaccio?
Sui Giornaloni, sui programmi di radio e TV, forse non c’è spazio per avventisti rompimaroni par suo. Questi megafoni “ufficiali” lasciano parlare solo autori titolati, approvati dal sistema che dicono e non dicono, ammettono e negano, insomma fanno confusione in modo che tutto permanga in una nebbia, tipica della Padania, di cui Padrin è figlio.
Non resta che questo minuscolo amplificatore, non un giornale, un semplice diario telematico abusivo che si spaccia per “organo d’informazione alternativo”, perlopiù giudicato portatore d’informazione farlocca, comunque non riconosciuta come “attendibile” dalle teste d’uovo del sistema, un’informazione composta da semplici arie, mugugni, pernacchie… Insomma il Padrin magari può trovar spazio solo su un Giornaletto di Saul, che in qualche modo gli è vicino, perché è come quello di Gian Burrasca, in cui non si riesce ad individuare bene quale sia la lotta per la giustizia e quale l’irrisione e lo scherzo.
Certo, siamo in tempi in cui bisognerebbe trovare soluzioni serie e ragionevoli e condivisibili da tutti, o per lo meno da una buona percentuale di anime, in fondo anche noi siamo qui per questo… accogliendo a destra ed a manca senza storcere il naso, speriamo possa sortirne quale risultato positivo.
La saluto cordialmente, Paolo D’Arpini”
Fonte: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/04/16/sogno-unitalia-riconciliata-in-cui-tutti-i-partiti-siano-complici-nel-volere-il-bene-del-paese/