PASQUA DI RISURREZIONE, CON L’AIUTO VOLTO A RISUSCITARE  – AHIME’ – DA PARTE CORONAVIRUS?

Che il mondo, malgrado il baccano e gli spostamenti frenetici in tutti i contesti sociali, finanziari, sanitari e fisici, stia “dormendo” assaporando il frutto di un  ritenuto progresso, che paradossalmente già da tempo si sta rivoltando contro di noi, mi pare un dato di fatto,  tanto che l’attuale pandemia sembra aver destabilizzato, se non addirittura dato il definitivo colpo di grazia, a tutte le nostre sicurezze.

Per quanto ovvio, restando il dolore per la perdita di tanti nostri fratelli che detta pandemia ha portato ad altra vita, i credenti devono avere tanta fede, quella che  attraverso il  Vangelo  secondo Giovanni, parla della risurrezione di Lazzaro in cui Gesù ha riportato alla vita terrena Lazzaro di Betania, dopo quattro giorni dalla morte.

In questi momenti però anche la fede sembra lasciar posto a qualche sintomo di incredulità umana fino a quando non si riesca ad aggiustarla e, in qualche modo, anche a  giustificarla alla San Tommaso,  il quale, come si sa, sempre secondo il Vangelo di San Giovanni, dapprima ebbe dei dubbi sulla risurrezione di Gesù  per poi ricredersi e riconoscerlo…

Ma se quanto sopraesposto si scontra con la razionalità umana  tanto da dover inserire detti eventi in un quadro religioso-trascendentale da parte di tutti coloro che hanno la fortuna di credere, io  umanamente penso che il Coronavirus, dopo aver forzatamente “spedito” in Cielo (per i credenti) migliaia e migliaia di nostri fratelli, amici, parenti, familiari, ci imporrà sicuramente  – in difformità alle parabole del Vangelo secondo San Giovanni – di “rispedire” coloro che sono già in terra in un mondo con i…piedi per terra.  Insomma, se cristianamente si parla di viaggio fra la terra ed il Cielo, in chiave post-coronavirus si dovrebbe parlare di passaggio fra terra e…terra, composta quest’ultima da parametri estremamente diversi rispetto a quelli di prima, soprattutto in chiave umana.  Non per niente anche il Papa ha ribadito questi concetti in vista di questo (seppur brutto) nuovo “compleanno” della terra che non deve assolutamente dimenticare che nessuno costituisce  “scarto” della società, compresi i detenuti, oltre alle persone deboli ed anziane che hanno già dato…

Venendo al sodo di quanto sto per dire, mai avremmo immaginato che, al di la dei morti che tutti rimpiangiamo con sincerità e dolore, ci fosse stato bisogno di una pandemia di queste proporzioni per far ragionare l’uomo in direzione di una prospettiva che bandisca il business concepito in termini spasmodici e con conseguenze nefaste come quelle che stiamo ora vivendo, e ciò a favore semplicemente della vita, nella sua intrinseca e vera accezione.

In pochi giorni la pandemia ha rovesciato il mondo, persino i cosiddetti “grandi della terra” sembrano essersi trasformati in “omuncoli” che, di fronte a ciò che sta avvenendo,  stanno mostrando la loro immane piccolezza, insufficienza operativa, grettezza politica, meschinità umana che anche in un momento che investe tutti, stanno ancora guardando agli interessi nazionali (Olanda, ed in parte Germania, docent !), mentre gli altri sembrano associarsi o dissociarsi senza capire più di tanto…(Orban, docet !)

E’ con vero rammarico che, alla mia età, sia costretto a  dire  –  lo  ripeto ancora una volta nell’eventualità che qualcuno non l’ abbia ancora capito leggendo quanto sopra –  che se, per assurdo, non ci fossero stati morti, serie malattie correlate adf esse, immani sperperi di denaro che poteva essere utilizzato per altre cose, il coronavirus ha giocato un ruolo importante… anche per un futuro migliore delle nostre società. Almeno secondo la mia sensazione.

Domani è Pasqua. Consentitemi di augurare a tutti che questo momento sia un input  di vera Risurrezione.  Auguri a tutti, anche alla Redazione tutta del nostro giornale, dal quale non  posso disgiungere, insieme con tutti i suoi giornalisti, anche  un forte e sincero apprezzamento per il serio lavoro del nostro Direttore.

ARNALDO DE PORTI

(Belluno-Feltre)

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