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Evolution persist even in involution – L’evoluzione permane anche nell’involuzione

Mi sovviene di una discussione avuta con  alcuni fautori delle religioni tradizionali sulla presunta separazione fra spirito e materia.

La mia obiezione è che nella spiritualità laica (o naturale) tale separazione non esiste, anzi spirito e materia sono inscindibili l’uno dall’altro essendo espressioni della stessa  energia vitale. La materia è sostanza formativa (in fase di aggregazione) e lo spirito è  la coscienza intelligenza che da essa emana. Come non c’è differenza fra la rosa ed il suo profumo, entrambi rappresentano la stessa realtà.

Ed ora una mia considerazione sugli interrogativi sollevati  dall’abbassamento generale del livello di “coscienza” nella società attuale. Con lo spaventoso aumento della popolazione mondiale e con la presenza sulla scena di milioni e milioni di anime  “giovani”, ovvero incarnazioni di animali che si avvicinano per la prima volta nella sfera “umana”, è inevitabile che il livello della consapevolezza generale sia passato ad una condizione “inferiore”, anzi l’evoluzione stessa sembra arrestarsi. Ma questi gonfiamenti e sgonfiamenti sono necessari per una evoluzione globale. Per questa ragione anche nella filosofia evolutiva ciclica  si parla delle  quattro ere dell’uomo, una scala per dar modo alle giovani anime di evolversi. Ed in questa era, la cosiddetta Età del Ferro o Kaliyuga, il processo è massivo. Non dimentichiamo che fino al neolitico superiore, prima dello sviluppo tecnologico, del senso della proprietà, della sperequazione fra generi ecc, la coscienza di un tutto inscindibile era presente nel cuore di ognuno.

Oggi questa comprensione non è più così estensiva e per questa ragione l’umanità ha sentito il bisogno di religioni monolatriche (e anche di ideologie politiche) che in qualche modo impartiscano una legge comportamentale  e pongono l’uomo in soggezione.

Ma fortunatamente non tutte le “anime” sul pianeta manifestano vibrazioni basse… ci sono anche anime nobili, infatti nel Buddismo si afferma che esiste un Buddha anche nell’inferno. E così deve essere. La naturale crescita che spetta ad ogni essere vivente troverà quindi il modo di svilupparsi in ognuno a tempo debito. Non è perciò il caso di preoccuparsi eccessivamente del percorso altrui meglio sviluppare le possibilità di crescita personali. Questo è il senso del Dharma (retto comportamento).. e seguendolo forniamo un esempio per i nostri compagni di viaggio che saranno anch’essi incentivati a seguirlo….

In un “discorso” analitico e discriminativo  è bene comunque riconoscere e indicare il male ove si manifesta, che sia in politica od in religione od anche in economia o nella scienza, ma questo senza “farsi prendere la mano” e cadere vittime del “giudizio” separativo. Anche in noi stessi, in fondo, c’è un misto di bene e male, per questo dobbiamo esaminare costantemente e scorgere i punti deboli in noi in modo da poterli sanare, e così facendo il nostro dovere sarà compiuto.

Paolo D’Arpini

Comitato per la Spiritualità Laica

Testo inglese

I am reminded of a discussion I had with some advocates of traditional religions about the alleged separation of spirit and matter. My objection is that in lay (or natural) spirituality such separation does not exist, indeed spirit and matter are inseparable from each other being expressions of the same vital energy. Matter is formative substance (in the aggregation phase) and spirit is consciousness, intelligence that permeate  it. As there is no difference between the rose and its perfume, both represent the same reality.

And now my consideration of the questions raised by the general lowering of the level of “consciousness” in today’s society. With the frightening increase in the world population and with the presence on the scene of millions and millions of “young” souls, or incarnations of animals that are approaching for the first time in the “human” sphere, it is inevitable that the level of general awareness has passed at a “lower” condition, indeed evolution itself seems to stop. But these swellings and deflations are necessary for a global evolution.

For this reason, the cyclical evolutionary philosophy also speaks of the four ages of man, a ladder to allow young souls to evolve. And in this era, the so-called Iron Age or Kaliyuga, the process is massive. Let us not forget that until the upper Neolithic, before the technological development, the sense of ownership, the inequality between genres, etc., the awareness of an inseparable whole was present in everyone’s heart.

Today this understanding is no longer so extensive and for this reason humanity has felt the need for monolatric religions (and also for political ideologies) that somehow impart a behavioral law and put man in awe.

But fortunately not all “souls” on the planet manifest low vibrations … there are also noble souls, in fact in Buddhism it is said that there is a Buddha even in hell. And so it must be. The natural growth that belongs to every living being will therefore find a way to develop in everyone in due course.

Therefore, there is no need to worry excessively about the path of others to better develop personal growth opportunities. This is the sense of Dharma (right behavior) .. and following it we provide an example for our travel companions who will also be incentivized to follow it ….

In an analytical and discriminatory “discourse” it is however good to recognize and indicate the evil where it occurs, whether in politics or religion or even in economics or science, but this without “getting carried away” and falling victim to the “judgment “separative. Even in ourselves, after all, there is a mixture of good and evil, for this we must constantly examine and discern the weak points in us so that we can heal them, and in doing so our duty will be fulfilled.

Paolo D’Arpini

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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