Cardinale Pell come Gesù? Non proprio.

L’Alta Corte australiana ha assolto il cardinale Pell, poiché «esiste la possibilità significativa che sia stata condannata una persona innocente». Così, nella sentenza. E le sentenze devono essere rispettate. Forse, però, giacché il verdetto suona un po’ come un’assoluzione per insufficienza di prove, sarebbe stato il caso di evitare commenti del genere: «In questi giorni di Quaresima abbiamo visto la persecuzione che ha subito Gesù, come i dottori della legge si sono accaniti contro di lui: è stato giudicato con accanimento, essendo innocente. Vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per l’accanimento». Gesù era innocente, innocentissimo. Non esisteva la possibilità significativa che fosse stato condannato un innocente. Esisteva la verità senza ombra di dubbio che fosse innocente, innocentissimo. Quindi il paragone con Gesù, non è corretto. Ma probabilmente papa Francesco aveva appreso la notizia dell’assoluzione, senza conoscere i motivi che hanno spinto i giudici ad assolvere il cardinale.

Renato Pierri

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