PRESTO PER LA FASE DUE, SENZA LA QUALE PERO’ SI RISCHIA LA FAME. ED ALLORA ?

Lo slogan che ci perseguita da varie settimane (giustamente !!!) è il seguente : restate a casa. Monito più che giusto e finora abbastanza efficace, ancor più delle altre misure sin qui adottate dalla scienza medica che, salvo errore, continua a brancolare fra una “scoperta” e l’altra in attesa di “validazione” dei risultati delle prove di laboratorio.

Dico questo ovviamente con tutto il rispetto ed onestà, e con le stesse parole dette ieri seria in tv dal virologo Prof. Mantovani nella trasmissione “Otto e mezzo” della emittente La7.. nei confronti dei ricercatori che certamente non hanno compito facile in questa imprevista e, per certi versi, oscura realtà.

Fra poco, dopo una qualche iniezione di ottimismo recepita dai vari mass-media, pare  si voglia passare alla “fase due”  del nostro  assai condizionato e travagliato percorso esistenziale, ancora zeppo di insidie, e ciò, potrebbe aver avvio fra un paio di settimane circa, fermo restando l’obbligo del distanziamento sociale e di mascherine e guanti antivirus.

Premesso che la cosa mi pare abbastanza avventata anche se mi auguro fortemente di sbagliare, posso capire la necessità di coniugare timidamente la dicotomia  “salute&lavoro” , altro problema questo che deve far rizzare i capelli a chi deve decidere se riprendere o meno in modalità…”fase due”,  molto onestamente io non vorrei trovarmi in questo ambito decisionale, anche se, per questioni legate alla mia pregressa professione, ero abituato ad assumere quasi tutti i giorni importanti decisioni.

Detto questo, allacciandomi allo slogan di cui ho fatto cenno dianzi, vorrei che, nelle prossime settimane, le Istituzioni politico-sanitarie, ove avessero a decidere di passare alla “fase due”,  di modificare detto slogan in : “attento a non uccidere “ tenuto presente che, non osservando le prescrizioni imposte dalla nuova fase  (in attesa della terza, come ci ha già detto il premier Conte) chi non indossa mascherine, guanti e non osserva le distanze, finisce per uccidere e, pertanto, chi uccide, è un assassino sociale !

Dobbiamo tuttavia essere ottimisti anche per non morire di fame nel breve termine stante il fatto, per quanto ovvio a dirsi, che le merci non arrivano ai supermercati se non c’è chi le produce, ma le Istituzioni dovranno contestualmente perseguire rigorosamente i trasgressori obbligando il domicilio coatto e forti sanzioni a chi non rispetta le regole, emulabili anche alle punizioni scolastico-didascaliche di alcuni paesi  (mi pare anche Usa e Germania), in base alle quali chi sbaglia viene portato a far visita  per alcuni giorni agli obitori o altro…

Non so se, durante la fase due, gli Italiani saranno molto ligi nel rispetto delle leggi anche perché, da osservatore, mi par di aver personalmente recepito che, coloro i quali hanno spesso dichiarato che ci siamo comportanti tutti con estremo senso civico nel rispetto delle regole imposte dalla scienza sanitaria, forse lo hanno detto per una sorta di incoraggiamento sociale non disgiunto dal timore che non fosse davvero così… del resto le  molte sanzioni comminate ne costituiscono prova.

Speriamo in Dio e negli uomini di scienza !

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

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