Beatitudini. Le domande a Gesù che gli apostoli non fecero

«Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete».
«Signore», chiese Simon Pietro, «com’è possibile che essere ricchi sia un male?».
Gesù ripose: «Cerca di capire, Pietro, «cerca di capire. Mi riferisco a coloro che sono diventati ricchi sfruttando il prossimo, approfittando della mitezza altrui, a coloro che per diventare ricchi hanno ridotto altri in povertà, La ricchezza in se stessa non è cosa cattiva. Non può essere cosa cattiva».
Filippo, sembrò non udire la spiegazione di Gesù, giacché gli chiese: «Signore, com’è possibile? Non possiamo ridere, non possiamo saziarci?».
Lo riprese Giovanni: «Cerca di capire Filippo, «cerca di capire. Non hai sentito che cosa ha detto il Maestro a proposito della ricchezza? Il discorso è lo stesso. Non vedi che lui stesso mangia a sazietà e qualche volta ride con noi?».
Gesù riprese a predicare: «Beati gli afflitti, perché saranno consolati».
Gli apostoli, dicevano fra loro: «Com’è possibile? Com’è possibile che gli afflitti siano beati? Com’è possibile che coloro che soffrono siano beati?».
Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? Non vi ricordate ciò che vi ho detto a proposito della ricchezza?».
«Sì, Signore, ricordiamo».
«E allora? Come la ricchezza in se stessa non è cosa cattiva, così l’afflizione e la sofferenza in se stesse non sono cose buone. Mi riferivo ai miti che non si ribellano, agli oppressi che non ricorrono alla violenza per far valere le loro ragioni. Costoro sono beati e saranno consolati, Sono beati non perché soffrono, ma perché pazienti, miti. Perché sono oppressi e non oppressori».
Intervenne Giovanni: «Ha ragione il Maestro: la sofferenza in se stessa non può essere cosa buona, altrimenti anche il malfattore che soffre sarebbe beato. Se la sofferenza fosse cosa buona, il suo contrario, il piacere, dovrebbe essere cosa cattiva, ma così non è».
Gesù riprese a predicare: «Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo».
Gli apostoli compresero il senso delle sue parole.

Renato Pierri

P.S. L’interpretazione sbagliata delle beatitudini, ha indotto molte persone (sciocche a mio parere) a soffrire inutilmente. Ci sono stati santi che, malati, non solo hanno evitato (scioccamente a mio parere) di curarsi, ma addirittura le sofferenze se le sono procurate. Alcuni santi sono arrivati all’assurdo di invocarli da Dio i patimenti.

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