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Coronavirus, Morra (M5s): “I call-center attivino lo smart-working o si rischia un contagio incontrollato”

«Ritengo irresponsabile ed imprudente, in un momento così delicato, costringere centinaia di lavoratori a recarsi in strutture inadeguate ad affrontare l’emergenza coronavirus, come pare stia accadendo da Abramo c/c di Montalto Uffugo e Covisian di Rende che così facendo rischiano di favorire il diffondersi del contagio; scriverò immediatamente al Prefetto di Cosenza» – lo afferma in una nota il Presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.

Il Presidente prosegue nella nota: «Quanto accaduto pochi giorni fa in Corea del sud dovrebbe servirci d’insegnamento, dagli organi di stampa abbiamo appreso che proprio un call center di Seul, infatti, è risultato essere responsabile di un nuovo focolaio che ha portato a ben 93 nuovi contagi» – ricorda il Presidente dell’antimafia – «pertanto, chiedo il rispetto del decreto del Presidente Conte usando tutte le precauzioni del caso. Sembra incredibile che aziende tecnologicamente all’avanguardia non abbiano previsto e predisposto il necessario per far lavorare tutti i loro dipendenti da casa adoperando il cosiddetto “smart-working” ove possibile, preservando, quindi, ferie e permessi».

«Altrimenti, i dipendenti di tali aziende – spiega Morra – rischiano concretamente di contrarre la malattia con conseguenti ed immediate assenze dal posto di lavoro a lungo termine. Per cui, anche da un punto di vista strettamente economico, tutta questa negligenza sembra essere anche controproducente per tali strutture che si potrebbero trovare sprovviste di personale per lunghi periodi; sarebbe sufficiente agire tempestivamente e con senso di responsabilità attuando le dovute misure di sicurezza e prevenzione».

«Pare che call-center fra Rende e Montalto, ospitanti lavoratori provenienti da tutta la Calabria, siano ancora aperti nonostante le ordinanze dei rispettivi sindaci che impongono la sospensione immediata delle attività. C’è da capire chi si assumerà la responsabilità dell’avvio di un possibile focolaio – chiede Morra – in luoghi che, come ben sappiamo, prevedono la presenza di molti lavoratori a stretto contatto. Nessuno, credo, è in grado di garantire l’assenza di contagio all’interno delle proprie strutture, c’è bisogno di responsabilità e rispetto nei confronti dei tanti cittadini che si stanno sacrificando rimanendo a casa, il cui impegno rischia di essere vanificato da scelte aziendali che antepongono interessi economici alla salute dei calabresi».

«Questa Regione si troverà ad affrontare il momento di picco del contagio con un sistema sanitario che pare sia quasi totalmente impreparato ad affrontare il problema: mancano le strutture, il personale, i dispositivi (mascherine, guanti, respiratori, ecc) e non possiamo permetterci una diffusione incontrollata del coronavirus» – avvisa il Presidente Morra.

Il Senatore del M5s conclude: «credo sia indispensabile che le aziende attivino al più presto lo smart-working e sospendano immediatamente tutte le attività in cui siano previsti i consueti assembramenti di persone, altrimenti tanto vale riaprire teatri e tutte le altre attività attualmente bloccate».

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