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Politiche dell’amicizia

La famosa sentenza attribuita ad Aristotele, “O miei amici, non c’è nessun amico”, chi non l’ha citata?
Una volta modulata o orchestrata, fin nella sua grammatica, da un insieme di interpreti sonnambuli, vigili e automatici, ecco che attraversa sognante, recitazione salmodiata di un immenso brusio, il pieno giorno della nostra memoria: da Michel de Montaigne a Immanuel Kant, per esempio, da Friedrich Nietzsche a Maurice Blanchot, il pensatore dell’amicizia.
Ma l’avvenire di questo “detto che Aristotele aveva molto familiare” (Montaigne, Dell’amicizia) ci viene ancora addosso. Già qui, è come se non fosse ancora arrivato, custodendo, in una delle sue pieghe, una promessa di democrazia ancora impensata, ancora impossibile, sempre a venire: la promessa, appunto.

L’autore
Jacques Derrida è una delle figure di maggior spicco della filosofia contemporanea. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Donare il tempo. La moneta falsa (1996), Spettri di Marx (1994), Ecografie della televisione (con Bernard Stiegler, 1997), Stati canaglia (2003) e Politiche dell’amicizia (2020).

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