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CATANIA: IL ‘PESCE MANGIA PLASTICA” RISCHIA DI ESSERE FUORVIANTE E DISEDUCATIVO QUASI UN ‘PESCE D’APRILE’ ANTICIPATO!

FREE GREEN SICILIA

CATANIA AGLI ULTIMI POSTI IN ITALIA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA FERMA AL 2017 E ALL’8% E CONSEGUENTEMENTE TRA LE CITTA’ CON LA TASSA SUI RIFIUTI PIU’ ALTA EPPURE BEN CINQUE GARE SUI RIFIUTI/RISORSA SONO ANDATE DESERTE!

Dare ad un contenitore per la plastica la forma di un pesce e chiamarlo pure “Pesce mangia plastica” (che in estate è apparso in alcune località balneari della Sicilia, adesso anche a Catania, non risolvendo un bel nulla anzi!) rischia, con tutte le buone intenzioni, non solo di essere fuorviante in quanto ovviamente non risolve neanche lontanamente il problema della indistruttibile plastica che ci sommerge avallando invece il disimpegno da parte di chi dovrebbe occuparsi di raccolta differenziata ma soprattutto diseducativo in particolare per i bambini, ma anche per quegli adulti che forse ignorano il problema, che non riescono a capire perché tale insensata scelta o ancora peggio innescare in essi l’idea che i pesci mangiano la plastica quando invece questa li soffoca e li uccide così come il mare in cui vivono (una sorta di ‘pesce d’aprile’ anticipato?). Se si vogliono portate avanti iniziative volte a sensibilizzare i cittadini sul grave problema ecologico si pensi seriamente, a partire dai Comuni, di affrontare il problema della produzione della plastica ‘usa e getta’ e mettere in moto iniziative appropriate in ogni parte della città per raccogliere ogni bottiglia di plastica affinché questa non finisca in discarica o ancora peggio nell’ambiente e dunque a mare come purtroppo accade giornalmente visto lo scarso impegno da parte delle istituzioni pubbliche a partire dalla Regione e finire ai singoli Comuni. Ad esempio a Catania – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – la raccolta differenziata ‘porta a porta’ è ferma all’ultimo step del 2017 ovvero ad una parte limitata centrale della città e dunque a poche migliaia di famiglie mentre nel restante sono scomparsi anche i contenitori specifici o ridotti a raccogliere ogni forma di rifiuto e conseguentemente la percentuale di differenziata è ferma al 8% del totale rifiuti, quando già dal 2016 avrebbe dovuto essere al 65% . Tutto ciò non fa altro che innalzare il costo per famiglia della tassa sui rifiuti/risorsa che invece potrebbe essere più che dimezzata se la raccolta differenziata ‘porta a porta’ fosse estesa a tutta la città! Ma con tutto ciò sono andate deserte (?) ben cinque gare consecutive, l’ultima a gennaio, per l’affidamento della raccolta dei rifiuti/risorsa e dunque l’estensione a tutta la città della raccolta differenziata ‘porta a porta’!
Ritornando alla scorsa estate tali allegorici e non pedagogici contenitori a forma di pesce (che peraltro mettono a vista i rifiuti inseriti), sono apparsi in alcune spiagge della Sicilia ma come si è potuto osservare non solo non hanno minimamente risolto il problema nei vari Comuni ma questi, peraltro, rimanevano pieni di rifiuti, e non solo bottiglie di plastica che nessuno svuotava. All’inizio dell’estate questa associazione ha lanciato un disatteso accorato appello ai Sindaci dei Comuni della Regione, a partire da Catania, dove si chiedeva di emanare ordinanze specifiche, che prevedessero sanzioni pecuniarie, affinché durante la stagione balneare, ma non solo, fosse vietato sulle spiagge e in tutta la costa balneabile l’utilizzo e la vendita di stoviglie e bicchieri di plastica usa e getta per non ridurre la costa ed il mare ad un’ ennesima discarica di rifiuti di plastica come poi si è verificato a partire dalla playa. Nello stesso disatteso appello abbiamo chiesto che le ordinanze prevedessero pure il divieto di fumare sulla spiaggia, ma anche su tutto il territorio comunale, se vi fosse la presenza di minori o donne incinte che peraltro trasformano l’arenile e le strade della città in un immenso e indistruttibile posacenere.
Dovremmo sapere tutti ad iniziare dai Sindaci che si debbono intercettare i rifiuti in particolare quelli non biodegradabili come la plastica che sta soffocando il mare e chi ci vive prima che questi arrivino in mare, facilitando la raccolta differenziata e il suo riciclo oltre a limitare l’inquinamento del Pianeta unico luogo dove l’uomo di oggi e di domani può vivere.

Alfio Lisi
Portavoce
Free Green Sicilia

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