Riflessioni storico-critiche tra diritto canonico, teologia e riforme della Chiesa
di Alessandra Broglia
Una pubblicazione prestigiosa il volume di Carlo FantappieÌ€, “Per un cambio di paradigma”, edito dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, che va ad aggiungersi alle altre non meno importanti. La presentazione si terrà il 12 dicembre alle ore 15, attraverso un incontro-dibattito, presso la Facoltà di Giurisprudenza, dell’Università Roma Tre, in via Ostiense, 159–161. Introdurrà e coordinerà il dott. Giuseppe Di Leo, giornalista vaticanista di Radio Radicale, cui si alterneranno nel dibattito l’autore, ordinario di diritto canonico, presso lo stesso Ateneo, l’onorevole Stefano Ceccanti, deputato della Camera dei Deputati, la professoressa Stella Morra, docente di teologia, presso la Pontificia UniversitaÌ€ Gregoriana e il professor Patrick Valdrini, professore emerito – già prorettore della Pontificia Università Lateranense e Rettore emerito dell’Università Cattolica di Parigi. Il testo si offre di risalire alle cause della separazione della teologia dal diritto canonico, focalizzando l’attenzione nel Codice del 1917, importante fattore di mutamento non solo per la scienza canonistica, ma anche per le discipline teologiche e la concezione della Chiesa. Uno storico connubio, creatosi tra l’alleanza della teologia con il diritto canonico, che ha permesso di realizzare riforme importanti ed efficaci, di cui condizione primaria è stata la flessibilità della scienza canonistica medioevale e moderna. Ma è arrivato poi il momento nel quale entrambe non si sono più ritrovate a marciare in sintonia. Questo ha comportato una serie di cambiamenti, come la recezione dei decreti conciliari. Un problema tornato alla ribalta, dopo che papa Francesco ha posto l’attenzione sulla prospettiva sinodale della Chiesa, e di conseguenza sul rinnovamento epistemologico delle scienze sacre. Una riflessione storico-critica nonché teologica per richiamare l’attenzione sulle cause che rendono difficile il rinnovamento dell’alleanza tra teologi e canonisti, con il fine di progettare un comune cambio di paradigma.
