Presentata a Rimini, nella cornice di Ecomondo, l’indagine “Un mondo senza pallet… è sostenibile?” realizzata da EPAL Italia e LIUC Università Cattaneo. Una ricerca che svela il ruolo chiave del pallet EPAL nell’economia italiana: si calcola, infatti, che permette di risparmiare 100 euro l’anno per famiglia, diminuire del 18% gli infortuni sul lavoro e ridurre di 12 volte i viaggi necessari alla movimentazione delle merci.
Costi più elevati per le imprese, più infortuni sul lavoro e più merci danneggiate: sono solo alcuni dei problemi che l’economia del Bel Paese dovrebbe affrontare se il pallet non fosse mai stato inventato. È quanto emerge dall’indagine “Un mondo senza pallet… è sostenibile?” presentata in occasione del 1° Pallet Day da EPAL Italia e dai ricercatori della LIUC Università Cattaneo. Questo supporto in legno svolge, infatti, un ruolo fondamentale negli scambi commerciali e nello stoccaggio, configurandosi come uno degli strumenti cardine della logistica. Per comprendere l’importanza rivestita dai pallet EPAL, basti pensare che solo il settore dei beni di largo consumo ne utilizza ogni anno più di 60 milioni. Ma come sarebbe oggi il mondo se il pallet non si fosse diffuso in tutto il Pianeta a partire dalla seconda metà del ‘900? Innanzitutto, le aziende dovrebbero sostenere costi molto più elevati dal momento che, dimostra la ricerca, le imprese del settore del largo consumo risparmiano ogni anno oltre 1,8 miliardi di euro grazie ai pallet in legno. Una cifra davvero significativa se si pensa che, a fronte di un investimento di 12,50 euro (9 per l'acquisto e 3,50 per la riparazione) si evitano oltre 1200 euro di costi logistici, una somma 100 volte superiore rispetto alla spesa sostenuta. Numeri che, estesi a tutti i flussi che in Italia viaggiano su pallet EPAL, fanno sì che il beneficio complessivo per l’economia nazionale ammonti ad oltre 2,5 miliardi di euro l’anno.
“Le cifre che emergono dalla ricerca dimostrano come il pallet ricopra un ruolo fondamentale nella logistica e, più in generale, nell’economia del nostro Paese – spiega Davide Dellavalle, coordinatore del comitato tecnico EPAL Italia – Dall’analisi risulta chiaro come la sua introduzione abbia rivoluzionato gli scambi commerciali, apportando non solo vantaggi di natura economica, ma anche evidenti benefici sulla salute e sul benessere degli operatori di magazzino. Gli effetti positivi ricadono persino sui consumatori finali: il risparmio annuo derivante dalla presenza del sistema pallet EPAL interscambiabile è, infatti, pari a 100 euro l’anno per famiglia. Affidabile perché garantisce maggiore stabilità e sostenibile perché può essere interscambiato limitando i viaggi dedicati esclusivamente al recupero dei supporti, il pallet EPAL è da vent’anni uno strumento imprescindibile per la logistica e Conlegno è sempre in prima linea per diffondere e promuovere il suo utilizzo”.
Tra le rivoluzioni introdotte dal pallet spicca la semplificazione dello scarico e carico dei mezzi. Un'attività che comporta un consistente impiego di tempo e risorse all'interno dei magazzini e che, prima dell'introduzione del pallet, era svolta “collo a collo” dagli operatori. Un lavoro usurante che costringeva a fare molte pause e che, in molti casi, si traduceva in infortuni o malattie professionali: utilizzando i pallet, invece, la loro occorrenza in magazzino crolla di ben 18 punti percentuali. Inoltre, grazie a questo supporto è oggi possibile trasportare più colli contemporaneamente tramite transpallet o carrelli automatici, una soluzione che ha ridotto sensibilmente la fatica fisica per gli operatori e diminuito significativamente il tempo medio di carico e scarico dei mezzi. Infatti, per caricare 1320 colli stoccati su 33 pallet, un carrellista impiega circa 40 minuti, mentre se l’attività fosse svolta manualmente sarebbero necessarie poco più di 8 ore. Considerando che ogni anno nella filiera del largo consumo viaggiano circa 3,2 miliardi di colli, se non esistessero i pallet per movimentarli sarebbero necessarie 60 milioni di ore, 12 volte in più rispetto ad un mondo con i pallet: ne consegue un significativo aumento di produttività e un risparmio pari a 1,45 miliardi di euro.
Tra i problemi che le aziende devono affrontare rientra poi quello delle merci danneggiate: dalla ricerca svolta dalla LIUC Università Cattaneo risulta, infatti, che ad ogni ciclo di consegna circa lo 0,1% della merce viene respinta al mittente a causa della sua mancata integrità. Anche in questo caso, il pallet si dimostra un fedele alleato degli imprenditori poiché, scegliendo questo supporto, l’incidenza dei fenomeni che causano danni alla merce è di 5 volte inferiore; un contributo importante che consente di salvare circa 500 milioni di euro. Non solo, l’utilizzo dei pallet permette anche di utilizzare superfici meno estese, abbattendo così i costi di stoccaggio. Come sia possibile è presto spiegato: attraverso il ricorso a questi supporti è possibile conservare la merce su scaffalature di più livelli, una logica che consente di immagazzinare su aree ridotte un gran numero di unità di carico sfruttando al massimo l’altezza, il tutto senza rinunciare ad una perfetta stabilità. Il beneficio ottenuto? A parità di superficie, utilizzando i pallet è possibile stoccare ben 35 colli in più. Il migliore utilizzo dell’area di stoccaggio significa anche minor costo di affitto dei magazzini, con un conseguente risparmio per gli attori della filiera del largo consumo che tocca i 120 milioni di euro.
In questo scenario, ancor più virtuoso è il pallet EPAL che si distingue il per la maggiore altezza dei blocchetti e larghezza delle assi, due elementi che garantiscono un piano di appoggio più saldo e in grado di movimentare carichi pari a 1500 kg, circa il doppio rispetto ad altri supporti in legno. Particolarità dei pallet EPAL è poi la possibilità di interscambiarli con pallet della medesima qualità, secondo le raccomandazioni di GS1 Italy. Una caratteristica che comporta una riduzione delle dimensioni del parco pallet necessario, nonché una drastica diminuzione dei viaggi dedicati esclusivamente al recupero dei supporti dalla quale scaturisce un importante abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Significativo anche il contenimento delle spese: l’esclusivo ricorso a pallet a perdere comporterebbe, per la sola filiera del largo consumo, un extra costo annuale stimato tra i 35 e i 76 milioni di euro.
Matteo Gavioli
Head of Media Relations
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