Evidentemente è così, il Comune di Roma deve avere abbastanza denaro da non aver bisogno di riscuotere il canone d’affitto di migliaia d’inquilini delle case popolari. Altrimenti non si spiegherebbe perché da molti mesi non fa pervenire i bollettini relativi al pagamento del canone d’affitto e degli oneri accessori. Sempre arrivati puntuali ogni mese da trent’anni e più, sino a che non è stata eletta sindaca Virginia Raggi. Qualche inquilino volenteroso, per recuperare i bollettini, si reca con santa pazienza presso gli Uffici del Comune. Un disagio per le persone anziane. Altri, provvisti di computer e di stampante, li scaricano dal sito Aequaroma, che ti fa impazzire perché funziona una volta sì e dieci volte no. Moltissimi inquilini, non vedendo arrivare i bollettini, non pagano, col rischio d’essere dichiarati morosi.
Mai sentiti così lontani i signori del Comune, dagli inquilini delle case di edilizia popolare. L’intonaco delle pareti esterne dei palazzi di via A. Mammucari cade a pezzi, l’acqua piovana s’infiltra sotto i pannelli di cemento, nelle crepe profonde dei muri, arrugginisce i tondini di ferro, entra nelle case. Gli alberi, non potati da anni, spingono i loro rami contro le finestre. Abbandono totale. Che tristezza!
Carmelo Dini