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Nel Brunei è entrata in vigore la sharia.

Il nuovo codice penale voluto dal Sultato Hassanal Bolkiah prevede la lapidazione a morte per omosessuali maschi ed aduteri, la flagellazione pubblica per chi abortisce o beve alcol, l’amputazione degli arti per chi commette un furto. Pene più severe anche per chi insulta o diffama il profeta Maometto o non partecipa alla preghiera del venerdì. Tra la valanga di provvedimenti affatto democratici, spicca una notizia confortante: i rapporti lesbici verranno puniti con un massimo di 40 frustate e dieci anni di carcere. Per lo stesso “reato”: i maschi ammazzati e per le femmine solo 40 frustrate. Una vera ingiustizia! Poi l'occidente si permette di criticare l''islam per il poco rispetto riservato alle donne. La speranza è che i maschi di tutto il mondo si appellino al Tribunale internazionale dell'Aia per protestare contro il reato di ominicidio perpetrato nello stato “femminista” del Brunei!

Gianni Toffali

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