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Donne, dimissioni in blocco

Se ben undici donne, si fossero dimesse in blocco da un organo di informazione di destra o centrodestra per eccesso di potere maschile all'interno della redazione, la notizia avrebbe fatto il giro del mondo! Scontato che le suffragette e i suffragetti del femminismo radicale e cattolico, avrebbero gridato al femminicidio culturale! Il fatto è realmente accaduto, ma, nell'area “sbagliata”. E' di questi giorni la notizia che l'intero staff (non una, bensì tutte) del mensile vaticano Donne Chiesa Mondo diretto da Lucetta Scaraffia, ha annunciato l’interruzione della pubblicazione della rivista. La decisione è stata annunciata con un editoriale dalla direttrice in cui la giornalista ha spiegato che ” Si torna così alla selezione delle donne che parte dall’alto, alla scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza, e si rinuncia a ogni possibilità di aprire un vero dialogo, libero e coraggioso, fra donne che amano la Chiesa nella libertà e uomini che ne fanno parte – Ci sembra che un’iniziativa vitale sia ridotta al silenzio e che si ritorni all’antiquato e arido costume della scelta dall’alto, sotto il diretto controllo maschile, di donne ritenute affidabili”. La Scaraffia ha infine concluso citando anche “casi dolorosi che ci hanno riempite di indignazione e di sofferenza come le gravi denunce dello sfruttamento al quale numerose donne consacrate sono state e sono sottoposte”. Ma qualche spiritosone non andava dicendo che l'era post Ratzinger si sarebbe contraddistinta per la chiesa in uscita e per una maggiore determinazione delle donne? Chapeau!

Gianni Toffali

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