Qualche riflessione a proposito del Congresso a Verona

Vorrei commentare un paio di frasi che ho ascoltato durante la trasmissione “Dritto e Rovescio” del 21 marzo, che Paolo Del Debbio ha dedicato in parte al Congresso Mondiale delle Famiglie. Un signore, persona molto garbata, stupito e mareggiato ad un tempo, ha detto ad un dipresso (non ricordo le esatte parole): “Il Congresso non è contro nessuno, e tutti sono contro il Congresso”. Il suo pensiero, e il pensiero di molti che parteciperanno al Congresso, credo sia il seguente: “Si parlerà a favore della famiglia, si chiederanno leggi a sostegno della famiglia, non siamo contro nessuno, non odiamo nessuno, non si comprende perché ci osteggino”. Sembra un discorso giustissimo, e sicuramente quel signore era in buona fede. Ma se si parla a favore di un solo tipo di famiglia, quella tradizionale per intenderci (naturale è un termine sbagliato), quella costituita da una donna e un uomo ed eventuali figli, se s’invocano leggi a favore di un solo tipo di famiglia, anche senza dichiararlo si è contro altri tipi di famiglia, si compie una discriminazione, grave soprattutto nei riguardi dei figli appartenenti ad altri tipi di famiglia. Si pretende che i bambini delle coppie omosessuali non abbiano gli stessi diritti dei bambini delle coppie eterosessuali.

Altro discorso ripetuto infinite volte ed anche durante quella trasmissione: “I bambini hanno bisogno di un papà e di una mamma”. Dimostrazione? La dimostrazione non esiste. Statistiche serie, ben fatte, dovrebbero dimostrare che la percentuale di bambini non sani o non felici, su un notevole numero di bambini cresciuti con un solo genitore o con genitori dello stesso sesso, sia superiore alla percentuale di bambini non sani o non felici cresciuti con un papà e una mamma.

Altro luogo comune, infine: “I bambini hanno diritto ad una mamma e ad un papà”. Ora, se io dico ad un uomo che ha abbandonato moglie e figlio appena nato: “Hai privato il tuo bimbo del diritto di avere un padre”, il discorso ha un senso, giacché quel bimbo aveva la possibilità di avere un padre. Se faccio lo stesso discorso ad una signora lesbica che ha un bambino, sbaglio, giacché quel determinato bambino non aveva la possibilità di avere un padre, giacché la madre non poteva sposare un uomo. Per quel determinato bambino l’alternativa non era di avere una mamma e un papà, bensì di non venire al mondo.

Renato Pierri

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