I miei diversi articoli sulla stampa da almeno una decina di anni ad oggi, anche su questo giornale, oggi tutti lontani da possibili sospettose illazioni da parte dei detrattori di turno, in primis da parte dei vari Renzi, Martina, Berlusconi ed altri di meno censo “politico”, costituiscono una conferma incontrovertibile sul fatto che l’Italia, da un ventennio a questa parte, non ha mai avuto esponenti seri della politica. Non solo, ma più volte mi sono spinto anche a dire che detti personaggi avrebbero portato all’attuale gravissima situazione socio-politica che, secondo me, tuttavia, si attaglia perfettamente al detto che recita : “tutto il male non vien per nuocere…”
Rinfrescare al popolo italiano le motivazioni che hanno determinato il pessimo stato di salute in capo all’economia italiana significa avere scarsa considerazione sulla memoria degli Italiani, ai quali, si può riservare solo e soltanto l’oggettiva attenuante dell’impotenza di esprimersi anche in sede elettorale, vuoi per la pessima legge elettorale, ma vuoi anche perché impotenti rispetto ad una classe politica che li ha privati di esprimersi come avrebbero voluto, legando loro mani e piedi.. non trascurando la suddeta sindacabile intelligenza politica in capo alle diverse fasce sociali.
Detto questo, era inevitabile una reazione, più di protesta che di oggettiva razionalità, nella quale purtroppo ora ci troviamo tutti immersi dalla testa ai piedi, in una avventura dagli obiettivi futuribili imponderabili.
Saranno positivi, negativi ? Chi lo può dire ?
Di una cosa mi sento di esternare sicurezza e cioè che, continuando sulla strada nella quale ci avevano sin qui fatto camminare i precedenti governi, saremmo andati incontro al baratro.
E mi spiego.
Il berlusconismo che abbiamo lasciato alle spalle, anziché creare un milione di posti di lavoro, ha dato tanto e tanto lavoro alla….giustizia; il renzismo, attraverso il suo protagonista sicuramente più spigliato di Berlusconi nelle dinamiche “cinetico-politiche”, lo ha semplicemente emulato nell’arte “fasulla” di comunicare senza un ritorno in termini economico-sociali, mentre per Monti c’è stato un abbaglio che, al di là del suo operato del tipo “la pistola o la vita” per non far cadere in default l’Italia, non credo proprio si possano fare degli apprezzamenti di una certa rilevanza sociale, anzi !
Va da se, come da titolo, che il prodotto di tanto malgoverno che ha messo alla prova la pazienza, ma anche le tasche degli Italiani, non poteva essere altro se non una controparte nuova, qualunque essa potesse essere, in linea con una canzone di…Ornella Vanoni che dice: “…proviamo anche con Dio, non si sa mai…” , refrain che mi è piaciuto spesso ripetere nei miei articoli, quasi sempre inascoltato.
Ciò che mi indigna però è una cosa gravissima che parte dall’ipocrisia per finire alla miseria mentale di coloro che, dopo aver collassato il paese, sono indirettamente colpevoli di aver fatto nascere questa strana coalizione fra Salvini e Di Maio e che ora si ergono a santi e puri per debellare l’attuale governo che, a mio avviso, è l’unico che poteva nascere, tra l’altro, come portatore di maggiore serietà ed interesse verso il sociale, rispetto a tutti gli altri che l’hanno preceduto, pur dovendo pagare lo scotto di una sua inevitabile inesperienza.. peraltro tutta ancora da vagliare.
Ed a questo nuovo governo, piaccia o non piaccia, dobbiamo credere nell’interesse collettivo, non dimenticando le facce di coloro che sin qui ci hanno raccontato la fiaba dell’orso, pro pancia-loro.
Insomma: dobbiamo fare di necessità virtù !
ARNALDO DE PORTI, Feltre