Lettera…Nella Giornata Mondiale dei Poveri

Nella Giornata Mondiale dei Poveri, Bergoglio ha detto che “Il grido dei poveri diventa ogni giorno più forte, ma ogni giorno meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi”. Parole durissime quelle del papa (e di chi la pensa come lui): una condanna senza appello ai ricchi e alla ricchezza. Negli evangeli però, e neppure nel magistero, la ricchezza e i beni materiali vengono considerate colpe da riscattare o tali da mandare agli inferi. Duemila anni fà, Gesù affrontò la medesima questione. In Giovanni 12:1-11, disse che “I poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avrete me”. Parole rivelatesi profetiche, ma non ciniche. L'esegesi cattolica spiega che il figlio dell'uomo non si è fatto carne per debellare le povertà umane e materiali, per sanare le ingiustizie o portare pace, ma semplicemente per saziare l'anima e narrare la vita eterna. Chi ha scambiato la Chiesa Cattolica per un'agenzia filantropica dedita a promuovere rivoluzioni, tutelare gli indigenti e i lavoratori, o difendere l'ambiente, potrebbe pensare ad impegnarsi all'Onu o in qualche organizzazione sindacale. La chiesa ha ben altre funzioni.

Gianni Toffali

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