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Il 21 settembre Thegiornalisti pubblicano “Love”

Milano. “Non sono moralista ma credo nell’educazione comportamentale e sentimentale, un principio che mi è molto a cuore, come i filosofi della morale che educavano l’anima, da Socrate fino a Rousseau. Il linguaggio è fondamentale. Il politico deve educare il cittadino, e non fomentarlo con il populismo perché noi siamo popolari ma essere populisti è altra cosa, soprattutto quando c’è tensione nel Paese”.

Lo ha sostenuto Tommaso Paradiso di Thegiornalisti alla presentazione dell’album “Love”, da venerdì 21 settembre disponibile nei negozi in cd e vinile, nei digital store e in streaming.

“Ho voluto chiamare così quest’album poiché è la parola più semplice e universale che esista al mondo per esprimere un sentimento puro e genuino – ha precisato – Questo disco è la risposta a chi ama ma soprattutto a chi odia, con l’augurio che torni ai buoni sentimenti, alla semplicità, a un’educazione sentimentale, al rispetto per gli altri e per se stessi. Prima mi incazzavo, rosicavo ma l’amore trionfa sempre e io vedo la gente che è ancora buona, che si emoziona, che si vuole bene”.

Tommaso Paradiso è un personaggio atipico che con il successo a poco a che fare.

“Non mi aspetto mai niente e dò sempre il meglio che posso – ha confessato – Lavoro il più possibile ma non in funzione del successo che se arriva ce lo prendiamo. Perché è arrivato il successo? È arrivato perché scrivo canzoni belle. Musicalmente mi ero prefisso che quest’album non suonasse secondo particolari riferimenti musicali e ho voluto che fosse universale, quasi atemporale”.

Le tracce che compongono l’album danno pieno sfogo al talento autorale e compositivo di Tommaso Paradiso che ha dato vita a undici brani pop e contemporanei, destinati a diventare veri e propri inni generazionali.

“Questo disco vive della mia naturale scissione in due anime: quella equilibrata, a tratti euforica, che trova in brani come “Felicità puttana” il suo apice – ha affermato – E poi c’è la mia parte intima, malinconica e più personale che viene fuori con tracce come “Controllo” e la title track “Love”. Un’eterna dualità: sorridere con gli amici e piangere al settimo piano di un hotel, pranzare a casa di mamma e le sessioni di auto-psicoanalisi, la voglia di evadere e la ricerca di un costante controllo”.

I Thegiornalisti sono la più importante rivelazione della musica italiana degli ultimi anni: hanno dato il via al nuovo pop italiano, conquistando classifiche di vendita e radiofoniche; la band ha ottenuto oltre 30 certificazioni tra dischi d’oro e di platino: il loro singolo “Riccione” (certificato quattro volte disco di platino digitale) è considerato il tormentone dell’estate 2017.

“In qualche modo ce la caviamo sempre alla grande – ha riflettuto – Nonostante il disco precedente sia andato bene, ho voluto cambiare tipologia di approccio al testo, approccio alla canzone, parlare di altri temi, scrivere in maniera diversa”.

Venerdì 21 settembre i Thegiornalisti partono con l’instore tour per incontrare i fans e firmare la propria copia del disco: 21 settembre Bari (Feltrinelli ore 18.30), 22 Padova (Mondadori Bookstore ore 18), 23 Milano (Mondadori Duomo ore 17), 25 Palermo (Feltrinelli ore 18.30), 26 Napoli (Mondadori ore 18:30) e 27 Roma (Eataly Ostiense ore 18.30).

Dal 21 ottobre i Thegiornalisti saranno live nei palazzetti con il Love Tour che ha già registrato numerosissimi sold out e venduto oltre 100.000 biglietti; ecco tutte le date: 19 ottobre Vigevano Arena (data zero), 21 Torino PalaAlpitour, 23 Casalecchio di Reno (BO) Unipol Arena, 24 Firenze Nelson Mandela Forum, 27, 28 e 31 Roma PalaLottomatica, 31 e 2 novembre Bari Palaflorio, 3 Napoli Palapartenope, 8 Genova RDS Stadium, 10 Padova Kioene Arena, 11 Montichiari (BS) PalaGeorge, 18 e 19 Milano Mediolanum Forum, 21 Roma PalaLottomatica.

“Saremo molti sul palco con un set più complesso e anche una parte orchestrale – ha accennato il musicista – Emotivamente il live ti dà tanto ma ti toglie parecchio. Alcune canzoni saranno più fedeli a quelle del disco perché non vogliamo stravolgerle, fra 20 anni forse sì se ci saremo; le più vecchie le proporremo ri-arrangiate”.

Franco Gigante

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