SOMMARIO: RICHIESTO IL LIBRO ? – AQUARIUS: FINALMENTE DIGNITA’ – VIA ALMIRANTE
INTEGRAZIONE (IM) POSSIBILE?
QUELLO CHE NON CI DICONO SU ISLAM, AFRICA E IMMIGRAZIONE
E’ uscito in questi giorni – con questo titolo – un mio nuovo libro per le “Edizioni del Borghese” (260 pagine – euro 18 – nelle principali librerie italiane) che sta facendo discutere e che sembra avere un ottimo riscontro di pubblico.
I lettori che lo desiderano potranno richiedermene direttamente una copia autografata al prezzo speciale di euro 16 (spese postali comprese) contattandomi via mail (marco.zacchera@libero.it) e comunicandomi il loro indirizzo postale.
Chi avesse piacere ad organizzare incontri di presentazione del libro in giro per l’Italia mi contatti direttamente. In calce a questo numero una breve presentazione del volume,
CASO AQUARIUS: FINALMENTE DIGNITA’
Calma e gesso, con misura, senso di responsabilità, ma anche doverosa chiarezza. Serve infatti la massima chiarezza sull’iniziativa del governo italiano di rifiutare l’ accesso dell’ Aquarius ai nostri porti con 629 clandestini a bordo e – secondo me – era davvero ora che l’Italia dimostrasse un po’ di fermezza e dignità soprattutto nei confronti di un’Europa sostanzialmente cieca, sorda e muta su queste vicende.
Ne parlo a lungo proprio nel mio libro ma cominciamo a ricordare che l’Italia ha raccolto in mare ed accolto in questi ultimi anni circa 600.000 (seicentomila!) profughi via mare, gli altri paesi europei quasi nessuno (la Francia sembra che in 5 anni ne abbia accolti solo 624 in totale, ovvero UN MILLESIMO).
Nelle ultimi giorni in Sicilia ne erano arrivati 2.400 (tutti accolti) e soltanto ieri altri 950 sono sbarcati a Catania da una nave della Guardia Costiera, quindi NON è vero che l’Italia si sia dimostrata chiusa nè prima né ora.
Ha però fatto benissimo Salvini a dire “stop” all’ennesimo viaggio di Aquarius (nave tedesca, di base a Gibilterra e battente bandiera olandese) che di mestiere fa la raccoglitrice di naufraghi – trovandosi sempre al posto giusto e al momento giusto – facendo avanti ed indietro nel Mediterraneo, sfiorando Malta (ma dove non si ferma mai, come invece imporrebbero le norme internazionali ) in un andirivieni incessante che lascia pensare non alla casualità, ma ad un efficiente contatto con gli scafisti. Nell’occasione l’Italia non ha comunque abbandonato nessuno: sempre pronti medici e viveri per ogni necessità (due motovedette hanno seguito la Aquarius che ha rifiutato l’intervento) dopo invito (respinto) di Malta ad occuparsene e infine l’ ok “politico” spagnolo ad accettare i migranti.
Per la cronaca la nave è stata a lungo al largo della Corsica (francese) ma Parigi non ha autorizzato sbarchi.
Questa la cronaca, ma la STORIA ci dice che proprio la Francia è la prima, diretta responsabile di questa situazione. Fu la Francia a volere la caduta di Gheddafi per conquistare i pozzi libici e sottrarli all’ENI i suoi uomini politici spinsero alla guerra civile libica, così come le stesse indagini francesi confermano le corruzioni di Sarkozy.
Noi saremmo i “vomitevoli”? Macron – che poi ha fatto una parziale marcia indietro – per lo meno taccia visto che sta varando una legge durissima sull’immigrazione e che respingerà a Ventimiglia e Bardonecchia migliaia di migranti già oggi in Francia. Visto che poi non ha accolto nessuno non ha alcun titolo per offendere: anziché pontificare avrebbe potuto prendersi lui qualche carico di disperati.
Quindi l’Italia è assolutamente nel giusto nel chiedere che l’Europa si occupi del problema, imponga l’embargo alle coste libiche e divida pro-quota i profughi che sono al 90% (e oltre) “economici” e non “politici” e quindi NON hanno diritto di asilo automatico.
Finalmente l’Italia ha dimostrato un minimo di fermezza e dignità, la retromarcia francese ne è stata una parziale conferma e speriamo che in futuro non si abbassi la guardia: come scrivo nel mio libro la solidarietà umana e l’emergenza sono importanti e doverose, ma il problema va governato con saggezza e determinazione.
D'altronde ho affermato il primo giorno che questo governo lo giudicheremo dai fatti: approvo senza riserve un esecutivo che non ha demagogicamente chiuso le frontiere (ripeto, oltre 3.000 accolti solo negli ultimi giorni) ma ha detto “no” – per una giusta questione di principio – a fare la parte dei fessi verso una ONG sponsorizzata che basterebbe approdasse ai propri porti di partenza. Bravo Salvini, avanti così.
VIA ALMIRANTE ?
Finalmente a Roma il consiglio comunale – su proposta di Fratelli d’Italia – ha deciso di intitolare una via a Giorgio Almirante. “Una vergogna” secondo il PD romano e “tra aspre proteste della comunità ebraica” (così riporta Televideo RAI). Strano, perché chi ha conosciuto Almirante e letto i suoi libri sa che c’era sempre stato un buon rapporto con la comunità ebraica romana, almeno con la parte non faziosamente di estrema sinistra.
Quello che conta – nonostante le successive retromarce della sindaco Raggi che ha tanti nuovi guai giudiziari sulle spalle e che ancora una volta si è dimostrata per lo meno poco furba – è che la capitale si è scrollata di dosso una parte dei suoi preconcetti riconoscendo in Giorgio Almirante una persona retta, onesta, parlamentare per moltissime legislature, capo politico e storico del Movimento Sociale Italiano e che ha sempre affrontato gli avversari a viso aperto e in modo corretto, in prima persona e meritandosi unanime rispetto e considerazione.
Una piccola riparazione o “compensazione” storica in un’Italia dove tuttora abbiamo ancora tante vie Stalingrado e Leningrado (città che neppure più si chiamano così), oltre a tante altre intitolate alla Unione Sovietica (sparita pure lei) o dedicate ad Amendola, Pajetta, Togliatti, Gramsci, Longo, Marx, Maresciallo Tito, Ho Chi Min, Trotzky, Che Guevara, Stalin, Lenin e perfino alla “Rivoluzione d’ottobre” : l’elenco su Wikipedia è sterminato!
L’INTEGRAZIONE (IM)POSSIBILE ?
Quello che non ci dicono su Islam, Africa ed Immigrazione
Qui di seguito una breve introduzione al mio nuovo libro che invito i lettori a richiedermi.
…Mentre in Italia sull’uso improprio della parola “razzista” si montano settimane di polemiche (come per il caso recente del governatore lombardo Attilio Fontana) pochi sanno che in Sudafrica si sta discutendo un emendamento costituzionale con il quale – se approvato – si potranno espropriare i terreni ai bianchi senza indennizzo, ma anche a vantaggio dei cinesi che in Sudafrica per legge sono equiparati ai neri.
Un razzismo alla rovescia – ma concreto – di cui non parla nessuno, un esempio di quante poche informazioni si hanno in questo campo
Scrivendo queste note (e con il contributo di PAOLA PALMA) ho cercato infatti di trasmettere – piacciano o meno – informazioni corrette, numeri certi, fatti documentati e poche opinioni.
Credo di conoscere bene la materia: ho passato tanti mesi della mia vita in Kenya e in Burundi, Uganda, Ruanda, Mozambico, Madagascar e in tanti altri paesi africani lavorando nel volontariato e toccando con mano tante situazioni disperate.
Nell’aprile del 1994 – ero appena stato eletto deputato – per circostanze davvero fortunate non ci ho lasciato la pelle durante una rivoluzione in Burundi.
Di immigrazione e integralismo islamico scrivevo già trent’anni fa quando nessuno ci pensava, ma stando in Africa si capiva chiaramente cosa sarebbe successo e puntualmente i disastri si sono verificati. Vi avviso subito che senza sterzate decise andrà sempre peggio.
Intendiamoci, credo sia preciso dovere di tutti aiutare il prossimo: è un obbligo morale, cristiano e sociale, ma bisogna farlo con intelligenza, organizzazione, capacità e programmazione altrimenti non solo si finisce in un disastro, ma attecchisce anche la mala pianta della corruzione e dello sfruttamento alimentando rinnovato odio e razzismo.
Scopriamo insieme allora i numeri e i costi del fenomeno, la discriminazione nei fatti verso tanti italiani, le ipocrisie che ci stanno dietro, le ambiguità vaticane, cosa stia effettivamente succedendo in Sudafrica oppure quali divisioni stiano spaccando la Nigeria, ma anche quali rischi concreti porti la mafia nigeriana.
Denunciamo finalmente il vorace neo-colonialismo cinese che viene taciuto e sottovalutato, la schiavitù nei paesi arabi e il moltiplicarsi dei musulmani in Europa con il rifiuto da parte di molti di loro ad accettare e condividere i principi costituzionali europei, così come è vergognoso il silenzio europeo sull’Eritrea e soprattutto sui disastri combinati nel mondo da troppe multinazionali senza scrupoli.
Se ne parla poco di tutti questi fattori, ma sono quelli che creano le cause che portano poi i poveracci a sbarcare disperati sulle nostre coste o a morire in mezzo al mare.
Ecco quindi che nel libro si lanciano proposte concrete e si propongono tutta una serie di dati statistici sconosciuti (perché spesso volutamente nascosti), così come un interessante sondaggio sull’umore degli italiani con dati, numeri, fatti, circostanze inoppugnabili.
Una informazione corretta e soprattutto documentata – anche se magari scomoda, anticonformista, sicuramente poco “buonista”– è però necessaria per portarci a riflettere, un po’ come il medico che ha il dovere di dire la verità al proprio paziente e non raccontargli balle.
Una realtà che potrà essere a volte impietosa e crudele, ma che va conosciuta da chi è malato (come lo è la nostra società italiana ed europea) per almeno tentare le cure necessarie alla sua sopravvivenza…
Un saluto a tutti MARCO ZACCHERA
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