(N.B.) 25 aprile 2018. Questa mattina si è tenuta a Massafra la celebrazione del “25 Aprile”, Festa della Liberazione. Prima dell’apprezzato e applaudito discorso commemorativo del sindaco Fabrizio Quarto è intervenuta la presidente dell’ANPI di Massafra, Graziana Leo, che ha tenuto un importante ed applaudito discorso che riportiamo di seguito per farlo conoscere anche ai nostri lettori.
“Oggi ricorre il 73° anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Il primo gennaio del 2018 abbiamo festeggiato un compleanno molto importante, quello della nostra Carta Costituzionale, ha compiuto 70 anni e rappresenta ancora un punto di partenza, ma anche un programma da attuare in rapporto alle concrete situazioni storiche.
Nonostante 70 anni fa il mondo, all’indomani della seconda guerra mondiale, fosse radicalmente diverso da quello che viviamo noi oggi, la Costituzione rappresenta ancora per gli italiani una fonte di inestimabile valore, con la quale conservano un legame fortissimo. La sua stesura ha sancito l’incontro tra diverse ideologie: quella cattolico- democratica, quella social-comunista e quella liberale-azionista, che avevano animato la Resistenza.
L’A.N.P.I. è da sempre impegnata a difendere ed approfondire il dettato Costituzionale, ma anche a mantenere vivo il ricordo del doloroso percorso che ha portato alla nascita della Repubblica, per arginare e combatterne il pericoloso oblio. Per questo ogni sezione locale dell’A.N.P.I. è impegnata nel proprio territorio.
Parlando della Costituzione il Capo dello Stato nel discorso di fine anno citando Aldo Moro, ha ricordato che “il suo patrimonio di valori, di principi, di regole costituisce la casa comune di tutti gli italiani, ma è anche una cassetta degli attrezzi, uno strumento per costruire il futuro, per guidare i processi di mutamento, per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre secondo quella che è l’autentica missione della politica”.
I Padri Costituenti erano consapevoli di essere impegnati a costruire una comunità nazionale con l’idea che nessuno è mai da solo, ma è sempre inserito in un insieme di relazioni. È una visione non individualistica dei diritti, infatti la dignità di ogni singola persona la si coglie all’interno delle sue relazioni, in quelle formazioni sociali quali la famiglia, la scuola, le associazioni, in cui si articola una società dinamica.
L’Assemblea Costituente mise al centro la persona, con la sua dignità, i suoi diritti e i suoi doveri. Diritti fondamentali, innati, che precedono lo stesso ordinamento, ma a fronte dei quali ci sono anche dei doveri inderogabili , a cui quindi non ci si può sottrarre, di solidarietà politica, economica e sociale. Sempre in riferimento alla persona, un altro principio cardine è quello dell’uguaglianza nella dignità, che non è solo un valore formale.
Tra i principi fondamentali, i diritti e doveri dei cittadini, più di un terzo del testo della Carta è dedicato all’impianto fondativo della nostra convivenza.
La giovane settantenne possiede contenuti di grande attualità, come il senso profondo del lavoro, inteso non come costrizione, ma come elemento essenziale della dignità della persona, come strumento di sviluppo della stessa e come contributo al progresso materiale e spirituale della società. Lavoro non come sottomissione dell’uomo ma come espressione della dignità della persona.
Nella Costituzione troviamo le premesse anche per l’Unione Europea, infatti anticipò la possibilità per lo Stato di limitare la propria sovranità in funzione di un ordinamento internazionale che assicuri pace e giustizia.
Proprio sulla pace la Costituzione esprime per la prima volta un giudizio morale, quando afferma che l’Italia ripudia la guerra. Il che significa rifiuto di attaccare altri popoli e di risolvere le controversie internazionali con la guerra.Vi è una visione espansiva dei diritti della persona. Basti pensare alla tutela dello straniero a cui sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche. Certi diritti non hanno confini: la nostra libertà subirebbe inevitabili restrizioni dalla compressione della libertà in altri Paesi.
La Costituzione sancisce il dovere di solidarietà economica e sociale, il dovere di partecipare alla vita politica e amministrativa, il “dovere e diritto dei genitori” di “mantenere, istruire ed educare i figli”, è l’unico caso, quest’ultimo in cui il dovere precede il diritto.
Ogni singola parola è stata pensata e studiata perché il testo della legge fondamentale dello Stato italiano fosse chiaro e capace di proiettarsi al futuro, elevandosi al di sopra delle divisioni ideologiche, che soprattutto oggi si riducono a populismo e demagogia.
Chiudo con una frase di Nilde Iotti: “questa Repubblica si può sollevare, ma per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione”.
A nome dell’A.N.P.I. Massafra Buona Festa della Liberazione”.
Ricordiamo che alla celebrazione sono stati presenti numerosi cittadini, autorità civili e militari, una qualificata rappresentanza del 16° Stormo dell’Aeronautica di Martina Franca (composta da ufficiali e sottoufficiali con a capo il comandante Doria), il comandante della Compagnia dei Carabinieri Leone, il comandante la Stazione Carabinieri Petrocca, il comandante la Polizia Locale Modugno, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l'Associazione Carabinieri, la Sezione Combattenti e Reduci, la Sezione Invalidi e Mutilati di Guerra, la Società Operaia, l’ANMIL; rappresentanze: Bersaglieri in congedo, Croce Rossa Italiana, Protezione Civile, Guardie Campestri e Ambientali, alunni e docenti degli Istituti di Istruzione Superiore Statale “Mondelli – Amaldi” e “D. De Ruggieri” e organizzazioni sindacali.
Nella foto la presidente dell'ANPI di Massafra, Graziana Leo, e il sindaco Fabrizio Quarto davanti al Monumento ai Caduti.