«Ciò che riportano i cinque punti evidenziati dalla risposta di Campanella, si sconfessa assai facilmente:
1) se vi è stata una proroga nella gestione dell’appalto, perché non farla con una tempistica che impedisse la possibilità di cambio gestione in corso di anno, con le problematiche che ne conseguono per bambini e famiglie?
2) sulle competenze diremo a breve, ma né un Parlamentare né un cittadino sono tenuti a telefonare, magari in modo confidenziale, come suggerisce Campanella, per avere informazioni, perché è dovere di un Ente immettere le stesse nell’apposita sezione del sito Istituzionale, deputato alla pubblicità dei provvedimenti dello stesso Ente;
3) non so davvero di quale signora parli il dr. Campanella, sostenendo che questa solleciti miei interventi, ma posso tranquillamente affermare, come si evince dal verbale n°3 sulla valutazione tecnica, che quest’ultima sia avvenuta dalle 15:30 alle 17:30 del 1 Marzo. Ergo, tutti i commissari, pur non essendo tecnici, leggono circa 450 pagine e ne valutano collegialmente i contenuti, in due ore (!!).
Inoltre, dai verbali della commissione (anche questi non pubblicati nei tempi previsti nella sezione “Amministrazione Trasparente”) si evince che la commissione non ha alcuna competenza tecnico-disciplinare relativa all’appalto da aggiudicare, in quanto formata da dipendenti comunali i quali risultano essere dello stesso settore da cui dipende il contratto, compreso il Presidente, in evidente contrasto con quanto previsto dall’art. 77 del Codice Appalti e dalle linee guida dell'ANAC;
4) che il comune spenda soldi per offrire servizi di qualità è il minimo, ma ciò non spiega come, dal 3 Aprile, l’amministrazione sceglierà i criteri per individuare i 31 bambini da allontanare dalla frequenza dei nidi, dato che il servizio prevede iscrizioni per 129 bambini e non 160, come quelli attualmente iscritti. E questo, per inciso, nella regione d’Europa, la Calabria, con il più basso tasso di accesso ai nidi (dati Istat), con evidenti conseguenze sulla condizione femminile;
5) all’affermazione a proposito di appalti, secondo cui Cosenza, a differenza di Roma, sarebbe un esempio di legalità ineccepibile, rispondo ricordando al dr. Campanella che proprio il 21 Gennaio 2018 l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha certificato che Roma ora può vantarsi di espletare appalti in legalità e trasparenza massime.
Per il resto aggiungo che sono altre ancora le omissioni in questo appalto. Ad esempio mancano gli atti di nomina della Commissione. Difatti, gli atti non compaiono nel sito internet dell’ente mentre la normativa prevede l’obbligo di pubblicazione nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
E, ancora, nell’aggiudicazione, sempre da quanto si evince dai verbali, il 6 marzo sono state aperte le offerte economiche, l’8 marzo è stata comunicata l’aggiudicazione, senza che fosse prima disposta la verifica di congruità dell’offerta, obbligatoria per il codice degli appalti. L’avvio del “nuovo gestore” è previsto per il 3 di aprile, omettendo di considerare il periodo di termine dilatorio (35 gg).
Infine con un avvicendamento del gestore nel corso dell’anno educativo (decisione quanto meno irrituale e non necessaria), non viene in alcun modo considerata l’auspicabile continuità educativa delle pratiche e del progetto pedagogici. Ma evidentemente, come ipotizziamo in tanti, al Comune non interessa realmente il benessere di bambini e famiglie»
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Dario Elia
Assistente Parlamentare
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