“Basta vuote promesse! Vogliamo l’acqua! Vogliamo un Sistan prospero!”

Gli studenti universitari e i coraggiosi abitanti della provincia del Sistan e Baluchistan, nell'Iran sud-orientale, hanno espresso il loro disprezzo durante una visita del presidente del regime iraniano Hassan Rouhani nelle città di Zabol e Zahedan, protestando contro le politiche repressive del regime.

“Basta promesse vuote! Vogliamo l'acqua!”, “Rouhani, il Sistan non ha aria pulita”, “Vogliamo l'acqua! L'acqua! Vogliamo un Sistan prospero!”.

La popolazione di Zabol teneva dei cartelli scritti per protestare contro la mancanza di strutture scolastiche, contro l'insicurezza di strade note come “le strade della morte” e contro la repressione imposta alla popolazione della provincia. Altri cartelli dicevano: “I mercati di confine controllati dai parenti dei funzionari!”, “Che è successo ai diritti della povera gente?”, “La provincia più giovane del paese è anche la più disoccupata!”.

Gli studenti della Sistan e Baluchistan University di Zahedan, hanno gridato slogans contro la visita di Rouhani.

“Noi non vogliamo un parlamento-farsa! Gli studenti preferirebbero morire piuttosto che soccombere a queste condizioni” e “Rilasciate tutti gli studenti universitari detenuti”, hanno gridato e si sono rifiutati di far entrare Rouhani nel loro campus.

Durante il suo discorso nella città di Zabol, Rouhani ha affermato di avere registrato dei successi durante i primi 100 giorni del suo secondo mandato da presidente. In maniera totalmente ridicola ha detto che le conquiste di questo periodo equivalgono a quelle dei suoi primi quattro anni di presidenza. Uno di questi successi, secondo Rouhani, è la sua orrenda pagella per aver fornito nulla che somigli ad un aiuto alle vittime del terremoto della provincia di Kermanshah, nell'Iran occidentale. Tre settimane dopo il terremoto, queste persone sono ancora prive di qualunque aiuto fondamentale persino per restare vive.

Con altre affermazioni assurde e ingannevoli, Rouhani ha definito l'aumento dell'isolamento internazionale e il crescente disprezzo per le politiche aggressive di questo regime come “l'orgoglio dei mullah”.

Il discorso di Rouhani di qualche sera fa, trasmesso dalla TV di stato, nel quale ha presentato un rapporto sui primi 100 giorni del suo secondo mandato, è divenuto oggetto di scherno per la fazione fedele al leader supremo del regime Ali Khamenei. Persino i membri della stessa fazione di Rouhani hanno preso in giro le sue affermazioni.

Il quotidiano Javan, legato alle Guardie Rivoluzionarie (IRGC), ha descritto il discorso di Rouhani “affermazioni approssimative” e Zolnour, un membro del parlamento del regime iraniano della fazione di Khamenei, ha detto che le sue parole sono semplice “retorica”.

“Abbiamo sentito statistiche contraddittorie sull'occupazione da lei e dagli ufficiali competenti … perché fornite dei numeri che non possono essere dimostrati dalle tavole della gente, né dai disoccupati e né dalle loro case”, ha chiesto (TV di Stato – 28 Novembre 2017).

L'agenzia di stampa Fars, affiliata all'IRGC, ha scritto: “E' come se Rouhani non avesse visto i dati forniti dalle istituzioni governative a questo riguardo. Secondo le statistiche pubblicate dall'Ufficio del Censimento e dalla Banca Centrale, il coefficiente Gini (l'indice che indica le disuguaglianze tra la distribuzione degli introiti e la ricchezza) durante il primo mandato di Rouhani ha raggiunto il suo minimo mai registrato. Il divario tra ricchi e poveri è aumentato… Come può Rouhani, nel suo secondo mandato, continuare con queste politiche… e combattere l'ingiusta distribuzione della ricchezza in tutto il paese?”.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
3 Dicembre 2017

Mahmoud Hakamian

@HakamianMahmoud

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