MARGINALMENTE n. 154 del 21.ott.2017

“ONESTA’! ONESTA’!” MA TENGO FAMIGLIA

Che bello lo slogan grillino “Onestà! Onestà!” gridato da anni in tante manifestazioni per rimarcare la disonestà della “casta” intesa come gli esponenti di tutti gli altri partiti che non sono il M5s. E, invece, oltre a tanti sindaci e parlamentari pentastellati inquisiti per vari reati, adesso c’è anche questa storia vergognosa delle compagne di parlamentari fatte assumere nell’europarlamento. Storia che a qualcuno ha fatto rispolverare il grande giornalista e scrittore Ennio Flaiano il quale scrisse che il motto dell’Italia dovrebbe essere “tengo famiglia”. La vicenda riguarda l’eurodeputato grillino David Borrelli, trevigiano, il quale, stanco di starsene solo soletto nelle brume di Bruxelles, ha pensato bene (male!) di far assumere la compagna, Maria Angela Riva, nello staff di una collega di partito, Isabella Adinolfi. Siccome chi si permette di dare questi schiaffi al popolo che in buon fede l’ha eletto ha anche una buona faccia tosta, l’europarlamentare ha replicato: “Maria Angela ha la sua vita, le sue competenze e il suo lavoro. Lei fa il suo, io faccio il mio. Non c’è alcun collegamento fra il mio ruolo e l’incarico affidato alla mia compagna. Non c’è nulla di illegale o di illegittimo”. Infatti, la norma vieta ai parlamentari di assumere direttamente propri congiunti, e così i parlamentari si fanno le assunzioni incrociate. Com’è accaduto, di recente, a quel pezzo di galantuomo del gen. Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa (Centro democratico) che aveva ceduto al “tengo famiglia” facendo assumere il figlio Fabrizio dal collega Mario Caruso, altro galantuomo accusato da una collaboratrice in nero anche di avance sessuali.

Il bello, tornando al pentastellato “Onestà! Onestà!”, è che sempre a Treviso un consigliere comunale del movimento di Grillo, Alessandro Gnocchi, era stato cacciato dal movimento per aver segnalato il curriculum della propria compagna (allora è un vizio!) per un incarico, non retribuito, in un ente pubblico. In quel caso, raccontano le cronache, l’eurodeputato Borrelli aveva espresso giudizi severissimi. Inutile ogni commento.

SINISTRA KAPUT: SENTI CHI PARLA

Riporto un brano da un’intervista di Maurizio Caverzan de La Verità. Domanda: “La sinistra si allontana (dal popolo – ndr) più per eccesso d’ideologia o di egocentrismo dei suoi leader?”. Risposta dell’intervistata: “La sinistra dimentica tutti i giorni che gli impauriti sono i deboli e che i primi che dovrebbero essere difesi sono loro. I quartieri assediati dalle malavite, a Milano come a Roma, sono abitati da ex elettori di sinistra che non hanno più nemmeno il deputato da cui andare a protestare, né una sezione di partito dove andare a passare qualche ora. Abbiamo fatto inchieste (…) sugli appartamenti – di anziani in ospedale – occupati, sui barboni che di notte occupano i letti accanto ai malati (…). Se fossi Renzi, andrei a vedere cosa accade di notte negli ospedali italiani. Altro che treno”.

L’intervistata è Barbara Palombelli, nota giornalista di sinistra nata e cresciuta a Repubblica, moglie di Francesco Rutelli, già segretario nazionale radicale, poi presidente della Margherita (da cui vengono Renzi, Mattarella, Gentiloni, ecc.), co-fondatore del Pd (che poi ha lasciato), ministro con Prodi, ora co-presidente del Partito Democratico Europeo. Insomma una coppia assidua frequentatrice di Capalbio, non certo di Arcore. E se loro la pensano così…

A PROPOSITO DEI 10 ANNI DEL PD

A proposito del Pd e della festa (si fa per dire) dei dieci anni, qualcuno dei cronisti inviati al teatro Eliseo si è preso il gusto di analizzare il DNA politico dei presenti. Gli esponenti di maggior prestigio erano Matteo Renzi, presidente del partito, Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, Maria Elena Boschi: tutti di provenienza Margherita, ovvero sinistra democristiana. Peccato mancasse il presidente della Repubblica, della stessa area. Assenti, perché non invitati, tre pezzi grossi del primo Pd, gli ex popolari Romano Prodi, Rosy Bindi ed Enrico Letta. E i vecchi comunisti? Non pervenuti. L’unico personaggio autorevole era Walter Veltroni che – un po’ alla maniera del traditore Fini – ebbe un dì la faccia tosta di dichiarare di non essere mai stato comunista. Ed ecco che il partito erede del Pci ora è nelle mani degli ex democristiani. Anzi, peggio: il Paese è alfine nelle mani dei cattocomunisti.

UN TITOLO INCOMPLETO

L’altro giorno ho letto un titolo di giornale che mi ha lasciato perplesso perché, secondo me, era incompleto. Il titolo era questo: “C’è un’associazione che assiste i figli di preti: nel mondo ce ne sono 4.000”. Beh, forse non c’era spazio a sufficienza, perché il titolo completo sarebbe dovuto essere: “…nel mondo ce ne sono 4.000…conosciuti!”

Antonio Biella

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