Inviato da cambiailmondo ⋅ 16/10/2017 ⋅ Lascia un commento
Archiviato in conflitti guerre pace, crisi globale, Diritti globali, Geopolitica, ideologia ed egemonie culturali, politica internazionale, Venezuela
Le elezioni per designare 23 Governatori regionali sono terminate con una epilogo lusinghiero per la rivoluzione Bolivariana: 18 governatori, contro 5 andati al fronte d’opposizione. Vi è stato il record di afflueanza alle urne del 61% degli elettori. Superiore a quella tradizionale del 50% per le elezioni non-presidenziali.
La giornata non ha registrato irregolarità nè violazioni di alcun tipo all’ordine pubblico. Esemplari, hanno confermato gli osservatori internazionali, la vocazione e la volontà dei cittadini venezuelani a risolvere i problemi interni del loro Paese in modo pacifico, diretto, senza interferenze esterne.
E’ un’altra prova della coesione esistente in Venezuela, che testimonia il rafforzamento di un maturo blocco sociale, forte del 54% -che pur nelle difficili circostanze attuali- è riuscito a isolare l’estremismo, gli incendiari oggi travestiti da pompieri, i fattori esterni e i vari padrini che li sponsorizzano.
Il Venezuela ribadisce il valore della sovranità, la vocazione a risolvere i problemi in totale autonomia e a decidere il proprio futuro. Basta un confronto tra la giornata elettorale di ieri con il sadismo messo in piazza dalla Guardia Civil spagnola e le violenze contro elettori e pensionati a Barcellona. Da un lato una partecipazione record del 61%, dall’altro la polizia sguinzagliata dal neofranchista Rajoy per impedire un referendum, perquisire tipografie, chiudere web ecc.
Votare nel mezzo di una guerra economica, quando quelli che non ti vendono alimenti e medicinali ti accusano per le coseguenze dei loro atti inqualificabili, non è cosa facile. Votare e riconfermare l’identificazione popolare con la sovranità e l’equità, dopo che gli USA hanno concretamente decretato un blocco navale con l’arma dei pagamenti in dollari, non è cosa di tutti i giorni. Siamo indubbiamente al cospetto di un blocco sociale che fondamenta un progetto-paese antiglobalista, post-neoliberista, sincronizzato e inserito nel flusso crescente della pluripolarità.
Come reagiranno i suoi nemici? Il container d’opposizione seguirà la sua regola aurea: sono validi i voti laddove essi vincono, è sempre frode elettorale ovunque perdono. I padrini esterni, invece, settimana scorsa a Washington hanno già stilato un documento in cui preannunciano -preventivamente- che si è consumato un ennesimo imbroglio elettorale. Stessa falsariga a Bruxelles, dove l’UE anticipa che loro “non riconoscono” i Governatori e passano a nuove “sanzioni” contro i venezuelani.
Mogherini e colleghi della “Commissione”, si rendono conto che non hanno mai ricevuto un solo voto da parte di nessun elettore europeo? Si rendono conto che hanno dato in appalto la “questione Venezuela” all’ex colonizzatore spagnolo delle Americhe? Cioè al rustico neofranchista Rajoy? Quale autorità morale ha un Trump, presidente eletto con un paio di milioni di voti in meno della sua concorrente? Non hanno autorità morale per la docenza in democrazia, ancor meno per sentenziare rappresaglie.
Il rumore mediatico e le conseguenze dell’ennesimo castigo che vorrebbero infliggere, è rivolto a peggiorare le condizioni di vita della brava e nobile gente venezuelana. Cadono in una insolubile contraddizione: dopo ogni elezione, più punizioni! Insensata e inadeguata pedagogia che non modifica la condotta elettorale “criminosa” e rafforza la solidità del progetto-paese indigesto agli “occidentali”.
De: Rodolfo Ricci100
Enviado: lunes, 16 de octubre de 2017 09:53 p.m.
Para: Mario Neri
Asunto: Re: COME LA STAMPA ITALIANA, E NON SOLO, INFORMA L'OPINIONE PUBBLICA
Venezuela: le elezioni regionali confermano la netta prevalenza del PSUV cambiailmondo.org Le consultazioni amministrative per l’elezione dei governatori dei 23 stati che compongono il Venezuela si sono svolte domenica 15 ottobre 2017. Il risultato conferma la prevalenza del PSUV c… |