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Evento eccezionale nell’Antica Chiesa Madre di Massafra. Commemorato il IV Centenario della nascita di Fra’ Giuseppe Amati, 74° successore di San Francesco. Presentati libro, ritratto, statua. Apprezzati tutti gli interventi, anche quelli musicali

Nino Bellinvia
Lo scorso 10 ottobre l’antica Chiesa Madre di San Lorenzo di Massafra ha accolto massafresi e non in tutta la sua capienza in occasione di un evento eccezionale che ha fatto scoprire, ai più, una figura di un massafrese che ha dato lustro alla città: Padre Giuseppe Amati.
Indimenticabile serata anche per quanti hanno accolto l’invito di Mons. Cosimo Damiano Fonseca, Rettore dell’Antica Chiesa Madre di san Lorenzo Martire, e di Don Eugenio Fischetti, rettore del Santuario Gesù Bambino. La serata è stata brillantemente condotta dall’archeologa medievista dottoressa Mina Castronovi. Il IV centenario della nascita di Fra’ Giuseppe Amati da Massafra OFM Conv., 74° successore di San Francesco alla guida della Famiglia minoritica conventuale, si è aperto con le note della Toccata III in sol per organo di Bernardo Pasquini, magistralmente eseguita dal M° Pietro Silvestri. A introdurre la cerimonia commemorativa è stato monsignor Cosimo Damiano Fonseca, rettore dell’Antica Chiesa Madre, Presidente della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra e i Beni Culturali della Chiesa Cattolica, ovunque noto come storico della Chiesa, medievista, maestro di rare capacità intellettuali e morali, punto di riferimento costante di tanti studiosi, molti dei quali formatisi alla sua scuola. Ha tracciato un breve ma dettagliato ritratto di Fra Giuseppe Amati, nato il 4 maggio 1617 nella città di Massafra, ove nel Convento di San Rocco alla Palata ricevette la formazione spirituale e religiosa tra i Frati Minori Conventuali. Confratello e amico di San Giuseppe da Copertino, di Papa Innocenzo XI e del suo confratello nell’Ordine Card. Brancati di Lauria, Bibliotecario e Camerlengo di S.R.C., Amati fu Inquisitore a Siena (1633-1677) e 74° successore di San Francesco nel generalato dei Frati Minori Conventuali (1677-1683). Innocenzo XI lo preconizzò vescovo di Assisi, carica che ricusò con grande umiltà. Morì a Roma nel Convento dei SS. Apostoli il 1° ottobre 1688 ed è sepolto nell’omonima Basilica romana.
Mons. Fonseca ha fra l’altro ricordato che P.Q. P. Coco aveva citato Padre Amati con solo una nota nel quarto volume de “I Francescani nel Salento”, anche se non era una figura di secondo piano nella storia dell’Osservanza conventuale del XVII secolo. Era già accreditato Maestro di Teologia, rispettato Inquisitore della città di Siena ed eletto al vertice dell’Ordine conventuale quale Ministro Generale. Ricordato anche che nell’Antica Chiesa di Massafra, Padre Amati ebbe a lasciare un segno della sua vocazione conventuale come si deduce dall’affresco, non posteriore alla metà del XVII secolo, da poco riscoperto, nell’atto di ricevere le stimmate (l’abito indossato dal Santo è quello dei Conventuali).
Lo stesso Mons. Fonseca ha presentato il ritratto di Fra’ Giuseppe Amati, dipinto a olio su tela di Vincenzo Maraglino (misure b 50 x h 70 cm) che ritrae al centro l’illustre massafrese mentre agli angoli della tela sono riportati la Chiesa Madre e il fonte battesimale dove fu battezzato, l’ex Convento di San Rocco di Massafra, dove si formò spiritualmente, e la Basilica dei SS. Apostoli di Roma, ove concluse la sua vicenda terrena. Ritratto che si può ammirare nella stessa Antica Chiesa Madre, alla quale l’artista l’ha donato.
Ad approfondire gli aspetti della personalità, del ruolo e delle funzioni di Padre Amati è stato il 54enne don Eugenio Fischetti con una rivisitazione di documenti, indagini settoriali che illustrano gli aspetti dell’impegno religioso e delle attività di governo del Frate, come ha riportato nel libro “Il Padre Giuseppe D’Amati – 74° successore di San Francesco” (156 pagine più copertina), che lo stesso don Eugenio Fischetti, ha fatto stampare presso la Tipografia Piccolo di Crispiano nello scorso maggio, proprio in occasione de IV Centenario della nascita di Padre Amati (1617-2017), “un illustre personaggio figlio della nostra terra, che pur nel silenzio e senza clamore (come ha detto nel suo intervento di approfondimento) lasciò in quel lontano ‘600 un’impronta duratura del suo soggiorno e formazione nel convento di San Rocco alla Palata tra i Frati Minori Conventuali”. Nella storia francescana di Massafra e di Puglia, egli si distinse per scienza e per cultura, perché seppe fondere in armonia il sapere teologico con i principi di rettitudine e di prudenza. “Occorre, dunque (ha infine detto don Fischetti) recuperare, custodire, ravvivare e tramandare alle future generazioni la testimonianza di questo nostro illustre concittadino”.
L’importanza del momento storico culturale è stata evidenziata, dopo il suo saluto, dal sindaco avv. Fabrizio Quarto che ha anche espresso un plauso e ringraziamenti a quanti si sono adoperati all’iniziativa e al momento celebrativo.
E’ quindi seguita la presentazione del volume di don Eugenio Fischetti con una relazione del prof. Francesco Sportelli, professore Associato all'Università della Basilicata, noto tra l’altro come insegnante di Storia della Chiesa Cattolica e istituzioni e archivi ecclesiastici. Studia le istituzioni ecclesiastiche della formazione culturale, le conferenze episcopali in Italia, il governo episcopale, il cattolicesimo organizzato in Italia ed è autore di numerose pubblicazioni e membro di consigli e associazioni scientifiche.
Nella sua interessantissima relazione, il prof. Sportelli ha collocato storicamente e culturalmente la figura di padre Amati a metà del ‘600 proprio nel periodo del Concilio di Trento che (in teoria avrebbe dovuto “conciliare” cattolici e protestanti) durò ben 18 anni, dal 1545 al 1563, sotto il pontificato di tre papi.
Padre Amati, ha fra l’altro detto, terminò il suo mandato di Ministro generale dell’Ordine nel 1683 e, preconizzato da Innocento XI, vescovo di Assisi, rinunziò con grande umiltà rimanendo a Roma nel Convento dei SS. Apostoli. A ricordare l’operato di Padre Amati nell’ambito ecclesiastico è anche intervenuto Padre Vincenzo Maria Giannelli, Ministro Provinciale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali di Puglia.
A rendere omaggio alla memoria di Padre Amati ha fatto seguito l’applaudita esecuzione del “Cantico di Frate Sole” di P. Luigi De Santis OFM per organo e coro. Esecuzione davvero eccellente della Corale San Francesco da Paola, diretta con grande professionalità dal M° Enzo Leo, con all’organo il M° Pietro Silvestri, di cui tutti conoscono la bravura artistica. A terminare l’eccezionale evento è stato il vescovo della diocesi di Castellaneta Mons. Claudio Maniago. Lo stesso ha poi scoperto una lapide commemorativa presso il fonte battesimale, dove Fra’ Giuseppe Amati nacque alla fede. Infine ha benedetto, nel largo adiacente l’Antica Chiesa Madre, una statua scultorea realizzata in pietra leccese con il contributo di Francesco Marangi in memoria della madre Palma Di Giuseppe e dedicata all’illustre concittadino, annoverato nella successione serafica del Poverello di Assisi e Patrono d’Italia. Nel concludere, ricordiamo che nell’interessante libro di don Eugenio Fischetti (quest’anno ha già scritto e stampato anche “Il Santuario Madonna di Tutte le Grazie di Massafra” e in passato altri otto interessanti libri) si trovano, tra l’altro, fotografie anche di Cosima Castronovi, Francesco Viesti, Pierluigi Montalbano, Antonio Tinelli e Francesco Dolciami. Libro al quale hanno collaborato Giuseppe Delprete (ricerca archivistica e documentazione), Tamara Ippolito (redazione dei testi). Mons. Alejandro Cifres Gimènea (capo ufficio e archivista della Congregazione per la Dottrina della Fede Città del Vaticano – Archvium Sancti Officii – Fondo Inquisizione di Siena); Fra’ Lauro Diogo Apolinàrio OFM Conv. (Archivio della Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali di Roma); dott.ssa Cristina Roccaforte (Centro di Documentazione Francescana Archivio della Basilica e del Sacro Convento di Assisi); dott. Giulio Meiattini OSB (Biblioteca dell’Abbazia Benedettina Madonna della Scala di Noci); dott. Alessandro Leoncini (Archivio dell’Ateneo senese di Siena); prof.ssa Maria Renzelo (Archivio Capitolare della Collegiata di San Lorenzo Martire di Massafra). Don Eugenio li ha ringraziati disponibilità e consultazione.
Nel collage del fotografo Luigi Serio: a) un momento della benedizione della statua da parte di S. E. Mons. Claudio Maniago; b) foto ricordo davanti alla statua con (da sinistra): Mina Castronovi, Don Eugenio Fischetti, Maria Fischetti, Cosimo Damiano Fonseca, Francesco Marangi, Domenico Santoro e Giovanni Portararo.

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