Site icon archivio di politicamentecorretto.com

MARGINALMENTE n. 153 del 14.ott.2017

IL POTERE IN MANO AI CLOWN?

Forse è solo una mia idea ma ho l’impressione che la politica (parlo in generale, ovviamente) sia diventata una specie di grande circo internazionale con pochi artisti di alto livello (trapezisti, domatori, cavallerizzi), un bel po’ di mangiafuoco ed equilibristi, e molti – troppi – clown.

Per carità, ognuna dà quello che può su questa terra, però mi infastidisce che un equilibrista con scarso equilibrio pretenda da noi del popolo, oltre all’obolo, anche l’applauso; e che una banda sgangherata di clown che ci fanno scherzi idioti pretendano che noi ci divertiamo.

Faccio un esempio. Voi pensate che dei politici – da Garibaldi e Mazzini ad Andreotti, Craxi, Almirante e Berlinguer – avessero mai potuto immaginare di indire uno sciopero della fame a intermittenza? Spero di non essere troppo severo col pio ministro Graziano Delrio ma, poiché Pietro Metastasio ci ammoniva che “l’altrui misura ciascun dal proprio core”, dovrei dedurre che Delrio è uno sciocco perché immagina che tutto il popolo italiano sia composto da sciocchi. Eh sì, perché se un ministro di questa decadente stagione politica viene a dirci in faccia – a noi poveri popolani – che lui fa lo sciopero della fame a staffetta con altri emeriti…colleghi, merita solo quel famoso “pernacchio” (al maschile, mi raccomando) della lezione di Eduardo De Filippo ne “L’oro di Napoli”. A staffetta, capite? Vale a dire: io digiuno dalle otto di mattina sino alle 14, poi un emerito…collega, dopo aver pranzato alle 13, mi dà il cambio e “digiuna” mentre io vado in trattoria a rifocillarmi. E’ evidente che il termine da me usato, “sciocco”, è ben lontano dai reali aggettivi che la situazione meriterebbe.

E perché sciopera – nelle ore tra il pranzo e la cena – l’illustrissimo signor ministro della Repubblica? Perché il governo faccia approvare subito subito lo ius soli, quella legge che trasformerebbe l’Italia nella sala parto dell’Africa e del Medioriente.

Un momento! Quindi un ministro del governo italiano sciopera contro il governo italiano di cui fa parte? Caspita, bisogna riconoscere che ci vuole meno coraggio ma più faccia tosta di quell’altra soluzione, quella dignitosa: dimettersi!

Devo dire con franchezza che raramente ho condiviso le battaglie dei radicali, ma che oggi mi inchino davanti alla grandezza di un Pannella che quando faceva i suoi scioperi della fame ne dava fedele riscontro col suo corpo.

MA IL CIRCO NON E’ SOLO ITALIANO

In fin dei conti, però, Delrio è solo una poco significativa scheggia di questo mondo impazzito e alla rovescia che un po’ ci fa piangere e un po’ ci fa ridere. Ben più importante e pericolosa è la gag messa in scena da un certo signor Carles Puigdemond, presidente della regione spagnola della Catalogna che, come sapete, ha indetto un referendum che non poteva indire (perché contro la Costituzione), ha fatto finire all’ospedale e in carcere un bel po’ di bravi concittadini che gli hanno creduto, ha dichiarato in un discorso l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna e con la frase successiva ha sospeso la stessa indipendenza.

Cioè, un Paese europeo è stato portato sull’orlo di una sanguinosa guerra civile (e speriamo che finisca così), in ogni caso si è consumata una frattura che segnerà per chissà quanti anni o decenni i rapporti fra la nazione spagnola e la sua regione catalana, per cosa? Per la effimera gloria, finita in una risata, di un signore con una ridicola frangetta. Più ridicola di quella frangetta ci sono stati solo i baffi di Hitler, ma nessuno ha potuto ridere di queste stranezze pilifere.

Che Delrio e Puigdemond siano entrambi rappresentanti della sinistra europea è vero ma non è una consolazione. Per fortuna quell’italico signor Bossi che offendeva la nostra Bandiera pensava più a svuotare le casse del suo partito che a fare la secessione. E, per nostra fortuna, gli italiani sono meno fessi dei Bossi e dei Delrio.

ANCHE L’IPOCRISIA STUPRA

Da ciò che appare dalle dalle cronache d’oltremare, il ricco e soprattutto potente magnate del cinema americano Harvey Weinstein sarebbe un manico sessuale seriale perché avrebbe stuprato un numero imprecisato di donne. Siccome quell’azione, quel reato, ci fa orrore, auguriamoci che le accuse siano provate e si possa giungere a una punizione esemplare che dimostri che anche i potenti non sono onnipotenti. Detto questo – che va doverosamente premesso – devo dire che se uno stupra decine (o centinaia) di donne per decenni, ed è un uomo molto in vista, e lo fa in un ambiente come Hollywood che ha inventato il gossip, e usa come teatro delle sue gesta i grandi alberghi, circondato da segretari, autisti, portaborse ecc. è stupefacente che non sia stato fermato prima. Che ora una serie di attrici per lo più celebri, dalla nostra Asia Argento a Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie, lo accusino di stupri o molestie a distanza di vent’anni (quando nessuna visita medica può confermare) dopo aver fatto una bella carriera cinematografica, non mi convince. Che la bellissima e giovane moglie (vent’anni di meno) Georgina Chapman, straricca anche per la sua attività di stilista con un marchio famoso, in dieci anni di matrimonio non si sia mai accorta di nulla, non mi convince. E mi puzzano di ipocrisia anche i passi indietro di tutto il mondo democratico americano che da Weinstein è stato sostenuto e foraggiato. Hillary Clinton e Barack Obama hanno espresso disgusto, ma la figlia di Obama, Malia, dall’inizio dell’anno lavorava nell’azienda di Weinstein. Il leader democratico al Senato Chuck Schumer e un senatore democratico del Massachusetts si sono affrettati a dare in beneficenza ingenti somme di danaro ricevute dal “mostro”. E la Scuola di arti cinematografiche dell’Università della California ha respinto l’impegno di Weinstein di donare cinque milioni di dollari per finanziare un progetto di cinematografia al femminile.

Ecco, questo era il potere dell’ex magnate del cinema americano ora estromesso dai suoi soci in affari, lasciato dalla moglie e dagli innumerevoli “amici” e forse accusato anche da qualche attricetta “forzata” a fare sesso solo dalla propria ambizione.

Ripeto, anche un solo stupro deve essere sanzionato col massimo della pena. Ma se anche l’ipocrisia fosse un reato non ci sarebbero carceri sufficienti.

Antonio Biella

Exit mobile version