Beppe Severgnini, sul blog Italians – Corriere della Sera, scrive: “Molti hanno risposto a muso duro che i giovani provocano più incidenti degli anziani: togliessero la patente a loro! Dimenticando un particolare: l’eventuale pericolosità di un trentenne non è legata alla sua età; quella di un ottantenne, sì. Calo della vista, dell’udito e dei riflessi, la ridotta capacità di elaborare velocemente le informazioni”.
Ha ragione, ma c’è qualcosa dipendente dall’età che rende più pericoloso un giovane di una persona anziana: la mancanza d’esperienza. E’ fondamentale l’esperienza. Gli incidenti, per fortuna sempre senza nessun danno alle persone e con lievi danni alle macchine, che mi capitavano da giovane, da una vita non mi capitano più. E io credo che ciò sia dovuto all’esperienza, oltre alla consapevolezza di non avere più i riflessi e la vista e l’udito di una volta. Da giovane mi distraevo di più, molto di più. Da giovane correvo di più.
Severgnini scrive poi: “Ma chi, arrivato a una certa età, è disposto ad ammetterlo? Molti lettori conoscono il dramma familiare: come convincere un genitore anziano a rinunciare alla guida? Spesso ci si scontra con un’ostinazione sorprendente”.
Sicuramente ha ragione ancora, ma a riguardo racconto dell’altra sera. Siamo a andati a mangiare la pizza, io, la consorte e le due care figlie (oltre i 40 anni). E’ un piacere andare a mangiare la pizza con la famiglia. Ma questo non c’entra, lo dico così. Usciamo dalla pizzeria, ci avviciniamo alla macchina, e la figlia più grande al padre quasi ottantaduenne che sarei io: “Babbo, guidi tu?” (la macchina è sua). “Certo figlia”. Quando andiamo a fare una passeggiata a Pescasseroli. Una gioia le gite con la famiglia, ma manco questo c’entra. Quando facciamo questo viaggetto assieme, Laura, la figlia più grande, preferisce guidare in autostrada e io, mentre loro chiacchierano o sonnecchiano, guido per le strade dei monti abruzzesi, da Pescina (qui c’è una deliziosa pasticceria!) a Pescasseroli. Moglie e figlie si fidano di me.
Carmelo Dini